Il Consiglio dei Ministri ha approvato il “Testo Unico delle foreste”, un decreto legislativo che riscrive le norme in materia di legislazione forestale, ferme alla legge licenziata dal Parlamento nel 2001. Un intervento normativo frutto della fase di ascolto che il Mipaaf ha svolto negli ultimi anni, che offre strumenti per la tutela e la valorizzazione dei boschi, che in totale coprono su tutto il territorio nazionale una superficie pari a 12 milioni di ettari.
“L’approvazione del “Testo Unico delle foreste” – dichiara il deputato romagnolo Marco Di Maio – è un segnale importante di attenzione nei confronti di un parte fondamentale dei nostri territori. Queste norme rappresentano uno stimolo in più per puntare sulla valorizzazione dei nostri boschi, e per fornire al contempo risposte sul piano della lotta al dissesto del territorio e allo spopolamento delle aree rurali, generando anche nuove opportunità di lavoro basate sulla sostenibilità e la cura ambientale”.
Con il decreto approvato si rafforza il valore protettivo, paesaggistico-ambientale del bosco, ma anche produttivo, economico, da tutelare e da rendere efficaci con un positivo utilizzo. Ogni Regione italiane mantiene un’autonomia gestionale, all’interno di chiari parametri nazionali.
“Come abbiamo avuto modo di illustrare in un incontro ai primi di novembre a Santa Sofia – afferma ancora il deputato Marco Di Maio – anche per l’area forlivese questo provvedimento rappresenta un’opportunità, dal momento che qui già da tempo la Regione ha compiuto la scelta di affidare il proprio demanio in gestione all’Unione dei Comuni. Un indirizzo che viene rafforzato con questo provvedimento nazionali e con altri come la strategia nazionale sulle aree interne, il collegato ambientale, la legge sui piccoli Comuni”.
Cosa prevede in sintesi la nuova legge forestale:
• Delinea criteri innovativi di programmazione e pianificazione forestale;
• Fissa i criteri minimi uniformi per le attività di gestione forestale, demandando alle singole Regioni l’onere di declinarli tenendo conto dell’estrema varietà degli ecosistemi forestali italiani;
• Disciplina in modo nuovo la trasformazione di aree boscate in altra destinazione d’uso, mantenendo saldo il principio dell’obbligo di compensazione;
• Individua i principi cardine per la promozione e l’esercizio delle attività selvicolturali di gestione, anche attraverso la pianificazione di piste utili ai lavori forestali;
• Detta principi innovativi per facilitare e incentivare la gestione di superfici forestali accorpate, anche quando i proprietari siano molti e le superfici unitarie piccolissime;
• Rilancia l’attività della filiera vivaistica forestale nazionale;
• Pone il Ministero al centro di un coordinamento di Enti per la raccolta e la divulgazione di dati quantitativi e qualitativi sulle foreste.
Articolo di Staff 4live.
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