L’assessora forlivese Cintorino contro Cesena: «Ripensi il turismo». Ferrini contrattacca
L’esultanza per i dati turistici in crescita di Forlì si trasforma in un attacco alla Giunta di Cesena.
I dati turistici semestrali di Forlì fanno esultare l’assessora Andrea Cintorino, che nell’esprimere la propria soddisfazione per quelli che rivendica come risultati delle politiche turistiche della Giunta Zattini, ne approfitta per attaccare l’Amministrazione di Cesena, la cui replica non si è fatta attendere.
L’esultanza poi l’attacco
Per Cintorino, i dati positivi di Forlì rappresentano la «controprova che se si effettuano scelte coraggiose e investimenti qualitativi importanti in termini di offerta turistica la gente resta in città e attrae visitatori da fuori regione. Il ricco calendario dei mercoledì in centro, esteso per la prima volta anche al mese di agosto, ne è un esempio. Gli eventi per tutte le tasche e le fasce d’età dell’Arena e dell’estate in piazza ne sono un altro. Il risultato è un fermento del settore turistico che fa bene a tutti, non solo agli addetti ai lavori». Il commento dell’assessora si estende poi ai dati di Cesena, «in corsa per il titolo di comune co-capoluogo» (recita la nota diffusa dall’ufficio stampa dell’Amministrazione): «il brusco -8,7% degli arrivi e -6,5% dei pernottamenti in giugno lascia intendere un doveroso ripensamento delle politiche turistiche della città malatestiana».
La replica di Ferrini
Non si fa attendere la replica dell’assessore al turismo di Cesena Luca Ferrini: «I dati del turismo del co-capoluogo Forlì ci confortano perché, come romagnoli, è all’area vasta della Romagna che guardiamo. E quando gli afflussi crescono, è l’intera economia di comunità che cresce. Sicuramente la consorella Forlì può investire di più in eventi artistici e musicali, visto il maggior afflusso di contributi provenienti dall’essere già capoluogo e dall’avere sponsor privati di poderose capacità economiche. Ed è giusto che i cittadini apprezzino».
Ad aiutare nella crescita di arrivi e pernottamenti, prosegue nell’analisi Ferrini, contribuisce anche «l’essere sede di aeroporto: flussi che, purtroppo però, mese per mese, risentono del saltellante incedere dei voli e delle compagnie aeree sulle piste del Ridolfi».
Il fattore volontari dell’alluvione
Quanto ai «buoni risultati degli arrivi in città di giugno, che tanto hanno esaltato l’assessora competente per il turismo, dispiace immaginare che possano risentire dell’elevato – quanto generoso – afflusso di volontari che, da ogni parte d’Italia, hanno raggiunto Forlì per alleviare le difficoltà degli alluvionati. È dato evidente che l’Amministrazione di Cesena abbia risposto con maggiore reattività alla tragicità degli eventi».
Turismo di vallata
Ma quella che rivendica Ferrini è soprattutto una diversità di approccio al tema: «sbaglia chi afferma che Cesena debba rivedere le politiche turistiche. A dirlo sono proprio i numeri citati dall’assessora Cintorino. Cesena non solo si è stretta attorno ai comuni dell’Unione di cui è capofila, ma ha investito in una politica turistica per tutta la Valle del Savio che sta dando ottimi frutti. Il campanilismo di Forlì, che ha dimenticato i comuni più piccoli, ha prodotto numeri negativi a Santa Sofia, Bertinoro, Appennino e zone collinari del Forlivese, come Predappio (-42%). Forse – contrattacca Ferrini – sarebbe qualcun altro a dover ripensare la politica, non solo turistica, provando a ragionare su tutto il territorio romagnolo e non solo sul campanile di San Mercuriale».
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