sabato 30 maggio 2020

Coronavirus 30 maggio: nel Forlivese un bello zero nei decessi e nei contagi

Nessun decesso nel Forlivese e nessun contagio in Provincia. Questo il quadro del bollettino giornaliero sul coronavirus trasmesso dalla Prefettura di Forlì-Cesena. A Cesena è morta una 99enne ospite di una Casa di Riposo del Cesenate. I guariti complessivalente sono 23. Nessun paziente è ricoverato nelle Terapie Intensive degli ospedali Morgagni-Pierantoni e Bufalini. Le vittime da covid-19 sono state finora 109 nel Forlivese, 82 nel Cesenate.

A Forlì i casi sono poco più di 100. Questi i dati degli altri Comuni dell’Unione dei Comuni che comprendono anche i numeri dei guariti. A Meldola 10 (4 ricoverati e 6 in isolamento), Forlimpopoli 10, Rocca San Casciano 5 (in isolamento), Bertinoro 4, Predappio 3, Dovadola 1, Castrocaro 1, Tredozio 1. Nessun caso a Modigliana, Galeata, Premilcuore, Civitella, Portico e Santa Sofia.
Seguiranno aggiornamenti

Articolo di Staff 4live.



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La riorganizzazione del Centro Estivo

Dopo gli stravolgimenti legati all’emergenza sanitaria per il Covid–19, da alcune settimane si sta cercando gradualmente di riprendere lo svolgimento delle attività quotidiane. Grande impegno è dedicato al tema dei bambini e ragazzi e, proprio su questo argomento, il Comune di Santa Sofia ufficializza la partenza di un Centro Estivo, gestito dalla cooperativa Formula Servizi alle Persone.

La nostra priorità è quella di garantire un servizio alle famiglie e di farlo nel pieno rispetto della normativa vigente – dichiara l’assessora alle politiche sociali Ilaria Marianini –. Avremo sicuramente un Centro Estivo diverso da quelli che abbiamo conosciuto fino ad oggi, sarà una novità per tutti ma questa cosa non ci deve spaventare: il servizio sarà garantito da educatori professionisti a cui si affiancherà personale formato proveniente dal nostro territorio”.

Entrando nel dettaglio, il Centro Estivo prenderà il via il 22 giugno e proseguirà per tutta l’estate, con orario ridotto dalle 8,00 alle 13,00 e senza possibilità di pranzare, “sempre per garantire un servizio sicuro che rispetti scrupolosamente le norme stringenti” prosegue Marianini. Il servizio sarà strutturato in moduli da 15 giorni, per organizzare la formazione di gruppi omogenei sia tra i bambini, sia tra gli educatori. Non sarà possibile frequentare singole settimane o settimane separate tra loro. Durante il Centro Estivo, poi, i bambini verranno divisi in piccoli gruppi. Per i bambini da 3 anni compiuti e fino a 6 anni è prevista la suddivisione in micro-gruppi da 5 bambini, affiancati da un educatore ed eventuali ausiliari, mentre per i bambini tra i 7 e gli 11 anni (che hanno frequentato il primo anno di scuola secondaria di primo grado) verranno formati micro-gruppi da 7 bambini affiancati da un educatore ed eventuali ausiliari.

Le attività del Centro Estivo si svolgeranno presso i locali messi a disposizione dal Comune, privilegiando gli spazi all’aria aperta. Maggiori dettagli sui luoghi di svolgimento verranno comunicati direttamente alle famiglie, in base al numero di bambini iscritti e al numero di gruppi formati. Per quanto riguarda i costi, la retta massima settimanale ammonta a 216 euro, cifra che potrà essere abbattuta in base al numero di iscritti. Si ricorda, inoltre, che le famiglie potranno ricevere un contributo di circa 80 euro a settimana grazie al “Progetto conciliazione vita – lavoro” della Regione Emilia Romagna, destinato alle famiglie con redditi inferiori a 28.000 euro, mentre grazie al Bonus Baby Sitter sarà possibile ottenere un ulteriore contributo di 1.200 euro annui per coprire i costi di baby sitter e Centri Estivi.
Le preiscrizioni al Centro Estivo saranno aperte già dal 1 giugno e per ogni chiarimento è possibile rivolgersi all’ASP San Vincenzo de’ Paoli al numero 0543/972600.

Siamo consapevoli del fatto che i costi siano più alti rispetto al passato, ma le esigenze igienico sanitarie impongono di rispettare standard ben precisi – sottolinea Marianini. Inoltre i cittadini potranno contare su agevolazioni che sono cumulabili tra di loro e questo permetterà di abbattere i costi della retta”.
Al momento non sono previsti Centri Estivi per bambini nella fascia da 0 a 3 anni, poiché ancora non esiste una normativa in merito, mentre l’Amministrazione insieme al CIF Santa Sofia sta ragionando sull’organizzazione di un servizio per i ragazzi tra 12 e 16 anni. L’idea è quella di proporre un calendario di attività, due giorni a settimana, in collaborazione con le varie associazioni locali: dall’aiuto compiti alle escursioni nel territorio, fino a piccoli cineforum e gruppi di lettura, in un mix che comprenda attività formative e svago.

Sarà nostra cura comunicare ogni novità – conclude Marianini – e a tale proposito invito tutti i cittadini a controllare anche i siti web e i social del Comune di Santa Sofia e dell’ASP San Vincenzo de’ Paoli”.

Articolo di Staff 4live.



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Santa Sofia, la riorganizzazione del centro estivo: "Una novità che non ci deve spaventare"

Santa Sofia, la riorganizzazione del centro estivo: "Una novità che non ci deve spaventare"

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venerdì 29 maggio 2020

Coronavirus 29 maggio: nessun decesso e nessun contagio nel Forlivese

Nessun decesso e nessun caso positivo al coronavirus nel Forlivese. È questo il dato trasmesso dal bollettino provinciale della Prefettura. Nel Cesenate si è registrato un decesso che è il 190° a Forlì-Cesena. Sempre nel Cesenate c’è da registrare un unico nuovo positivo. Le guarigioni sono state 17. Le vittime da covid-19 sono state finora 109 nel Forlivese, 81 nel Cesenate.

Non ci sono posti letto occupati nei reparti di Terapia Intensiva negli ospedali Morgagni-Pierantoni e del Bufalini. Il numero dei casi (voce comprensiva di guariti, deceduti e positivi) sale a 1.727 (945 relativi al Forlivese, 782 al Cesenate). Diminuisce a 54 (-3), il numero dei pazienti ricoverati con sintomi (20 nel Forlivese e 34 nel Cesenate).

A Forlì i casi sono 110. Questi i dati degli altri Comuni dell’Unione dei Comuni che comprendono anche i numeri dei guariti. A Meldola 13 (4 ricoverati e 9 in isolamento), Forlimpopoli 10, Rocca San Casciano 5 (in isolamento), Bertinoro 4, Predappio 3, Dovadola 1, Castrocaro 1, Tredozio 1. Nessun caso a Modigliana, Galeata, Premilcuore, Civitella, Portico e Santa Sofia.

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Mascherine in dono da ASD Santa Sofia

Proseguono i gesti di solidarietà nel Comune di Santa Sofia, dove c’è stata una nuova donazione. Protagonista del gesto è l’Associazione Sportiva Polivalente ASD Santa Sofia che ha donato 50 mascherine all’ASP e alla CRA San Vincenzo de’ Paoli e 40 mascherine al Comune di Santa Sofia.

La consegna è avvenuta nella sede dell’ASP, dove il personale della struttura e i rappresentanti dell’amministrazione comunale hanno ricevuto il dono dalle mani del presidente ASD Santa Sofia, Sauro Conficconi, che insieme a Cesare Facciani ha consegnato le mascherine anche a nome del consiglio ASD e dello sponsor ditta Milanesi.

Abbiamo deciso di donare mascherine in tessuto, quindi lavabili e riutilizzabili – spiega Sauro Conficconi -. Con questo gesto desideriamo dimostrare vicinanza e affetto a tutti i dipendenti e agli operatori che seguono ogni giorno gli ospiti della San Vincenzo de’ Paoli e che si trovano a lavorare in un momento particolarmente delicato. Altre 40 mascherine sono destinate al Comune, a cui vanno i nostri ringraziamenti per la vicinanza dimostrata alla nostra società. Anche in questo difficile periodo, infatti, abbiamo potuto continuare a svolgere le nostre attività e essere di supporto ai giovani del territorio”.

Ringraziamo sinceramente ASD Santa Sofia – dichiara il sindaco Daniele Valbonesiche ci fa dono di un dispositivo tanto prezioso in questo momento. Ancora una volta abbiamo una dimostrazione di quanta solidarietà e generosità ci siano nel nostro territorio: durante questi mesi di emergenza in tanti hanno dato il proprio contributo, in vari ambiti, e a tutti va il nostro ringraziamento”.

Articolo di Staff 4live.



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Santa Sofia, 90 mascherine donate da un'associazione sportiva

Santa Sofia, 90 mascherine donate da un'associazione sportiva

Proseguono i gesti di solidarietà nel Comune di Santa Sofia, dove c'è stata una nuova donazione. Protagonista del gesto è l'Associazione Sportiva Polivalente ASD Santa Sofia che ha donato 50 mascherine all'ASP e alla...

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La battaglia di Biserno

L’odierna tappa storica di avvicinamento al 2 giugno, festa della Repubblica, ci conduce nel territorio di Santa Sofia, abbastanza distante dal punto di vista chilometrico da Forlì, ma in realtà unito dagli avvenimenti della Resistenza combattuta da dopo l’8 settembre 1943 alla Liberazione. Infatti in questa zona il 12 aprile 1944 dodici partigiani appartenenti alle brigate Garibaldi sacrificarono la vita per consentire ai compagni, in gran parte originari della pianura forlivese e romagnola, di tentare di sottrarsi al rastrellamento tedesco. In previsione dell’attacco alleato alla Linea Gustav il Comando tedesco decise di ripulire della presenza partigiana la zona della Linea Gotica attraversata da vie di collegamento di importanza strategica per il rifornimento e la ritirata delle truppe impegnate al fronte.

Ai primi dell’aprile 1944 la divisione “Hermann Goering” rinforzata da reparti di SS e della Guardia nazionale repubblicana iniziò il rastrellamento. I tentativi partigiani di sottrarsi all’accerchiamento, dovuto al contemporaneo procedere delle truppe dalle Marche, dalla Toscana e dal Forlivese, fallirono nonostante i sanguinosi combattimenti sostenuti il 6 e 7 aprile 1944 alle pendici del Monte Fumaiolo, il più duro a Calanco vicino a Fragheto località sulla quale si abbattè il terrore tedesco e 33 abitanti vennero uccisi. Anche i partigiani feriti ricoverati nell’infermeria di Capanne vennero scoperti e trucidati dai fascisti. Dopo i combattimenti le formazioni partigiane furono costrette a rientrare nelle zone di partenza: Ridracoli, Poggio La Lastra, Strabattenza, Biserno.

La mattina del 12 aprile 1944 una colonna tedesca della forza di un battaglione si attestò sulla statale S.Sofia-Corniolo con obiettivo il crinale dei monti Biserno-San Paolo tenuto da due compagnie partigiane. Loro compito era quello di ritardare l’avanzata tedesca per dar modo alle restanti formazioni di sottrarsi al rastrellamento. Posizionate le armi pesanti i tedeschi aprirono il fuoco e procedettero poi a piedi lungo gli anfratti del crinale. La battaglia si accese cruenta e i tedeschi vi ebbero diverse perdite. Conquistate posizioni più avanzate grazie alla collaborazione di una spia che li condusse per sentieri a loro sconosciuti, i tedeschi presero a spazzare il crinale con l’artiglieria decimando i partigiani che furono attaccati anche alle spalle. Chi era sopravvissuto si sganciò, in dodici rimasero sul terreno della battaglia.

L’organizzazione della Resistenza dopo l’8 settembre 1943
Se questi furono i tragici esiti, cosa era avvenuto nei mesi precedenti? Le vicende, che riporterò in maniera sintetica, sono state ampiamente descritte in libri e sono raccontate su siti internet. Su quello dell’Anpi di Alfonsine si legge: “All’inizio di novembre ’43, con elementi in gran parte di Alfonsine posti sotto il comando di Libero (Riccardo Fedel), iniziò l’attività partigiana sulle montagne del territorio faentino ricompreso tra le strade Faenza-Marradi e Imola-Firenzuola. Compito del gruppo era ricercare e riunire gli eventuali isolati piccoli nuclei partigiani che si supponeva si aggirassero nella zona. Il 20 novembre il comandante del Gruppo venne chiamato a Forlì dove ricevette l’ordine del Comitato Provinciale di spostare la formazione nell’appennino forlivese, per raggiungere altri gruppi esistenti con i quali costituire la Brigata Partigiana Romagnola “Giuseppe Garibaldi”.
La formazione partì il 28 novembre e dopo 100 km di marcia in appena tre giorni, raggiunse la località fissata, a ovest di Galeata congiungendosi con un altro gruppo. Iniziò così l’organizzazione della 8° Brigata Garibaldi. In pochi mesi, aumentando la consistenza numerica della formazione, aumentavano anche gli attacchi alle forze nazifasciste e, con esse, una minaccia terribile per il Comando tedesco schierato sulla Linea Gotica. Proprio per questo i tedeschi, il 6 aprile 1944, decisero di attaccare e di annientare, con enormi mezzi, i “ribelli di Romagna”.

La zona del rastrellamento era compresa nel quadrilatero Premilcuore-Consuma-San Sepolcro-Pennabilli. Sui monti Fumaiolo e Falterona si strinse un enorme cerchio di ferro e fuoco attorno al migliaio di partigiani che, sebbene male armati, con 450 uomini ancora senz’armi, seppero tener testa per molti giorni alle preponderanti forze nemiche, com’è stato accennato. Secondo gli storici la Battaglia di Biserno, nonostante le perdite umane e la momentanea disgregazione partigiana, non fu una battaglia persa. Anzi, essa raggiunse lo scopo di permettere alla Brigata di sganciarsi e di riorganizzarsi, continuando a combattere fino alla Liberazione.

Oggi, a 76 anni di distanza da quei fatti, leggendone la cronaca, ritroviamo tutti gli elementi che fecero della lotta partigiana uno degli elementi per la liberazione del nostro paese: il coraggio, l’eroismo degli uomini e delle donne che ne furono protagonisti, il mettere a rischio la propria vita e nello stesso tempo la profonda umanità che si esprimeva a difesa degli altri, la fiducia che anche grazie al sacrificio personale si sarebbe potuta costruire un’Italia profondamente rinnovata nel suo assetto politico e sociale. Tutto ciò ha generato la nostra Costituzione che è il documento base della nostra Repubblica che festeggeremo il prossimo 2 giugno.

Tra gli articoli della legge fondamentale dello Stato italiano in uno, l’undici, si fa esplicito riferimento al ripudio della guerra come strumento di offesa degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali. Ciò ha dato al nostro Paese, ad oggi, 75 anni di pace. Invece sotto il regime fascista, quando predominava il culto della violenza esaltato in ogni maniera, cosa successe nei nostri territori durante il Secondo conflitto mondiale dopo che l’Italia entrò in guerra il 10 giugno 1940 e in particolare durante il passaggio del fronte? Verrà raccontato nelle prossime tappe che prenderanno come esempio quello che avvenne in due località: San Varano e Rovere.

Gabriele Zelli

Articolo di Gabriele Zelli.



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giovedì 28 maggio 2020

Coronavirus 28 maggio: un decesso e nessun contagio

Dopo tre giorni senza vittime della pandemia purtroppo si interrompe la striscia positiva con un decesso di una 80enne di Meldola a causa del covid-19. È questo il dato negativo del bollettino giornaliero trasmesso dalla prefettura di Forlì-Cesena sugli effetti del coronavirus nel nostro territorio. Al contempo non vengono segnalati nuovi pazienti positivi così come continuano inoltre da diversi giorni a non esserci posti occupati nei reparti di Terapia Intensiva negli ospedali di Forlì e Cesena. I guariti sono 25. Le vittime da covid salgono così a 189 (109 nel Forlivese, 80 nel Cesenate). Diminuisce di uno il numero dei ricoverati: (57 nel Forlivese e 34 nel Cesenate).

A Forlì i casi sono 110. Questi i dati degli altri Comuni dell’Unione dei Comuni che comprendono anche i numeri dei guariti. A Meldola 13 (4 ricoverati e 9 in isolamento), Forlimpopoli 10, Rocca San Casciano 9 (in isolamento), Bertinoro 4, Predappio 3, Dovadola 1, Castrocaro 1, Tredozio 1. Nessun caso a Modigliana, Galeata, Premilcuore, Civitella, Portico e Santa Sofia.
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Le grotte di Castiglione: nel 1944 utilizzate come rifugio dai civili

La data del 2 giugno si avvicina. Una bella iniziativa a livello nazionale è stata avviata in queste ore e prevede per i prossimi giorni il sorvolo di molte città italiane da parte delle Frecce Tricolori dell’Aeronautica Militare Italiana. È un modo davvero nuovo ed eclatante per richiamare l’attenzione su un importante anniversario che, come già detto, non sarà possibile celebrare con la solita ritualità. Nell’itinerario che sto proponendo dei luoghi più rappresentativi del territorio forlivese per far capire da dov’è nata la nostra Repubblica e quanti sacrifici sono stati fatti per costituirla un posto lo merita le grotte di Castiglione.

Nell’estate e autunno del 1944 i nostri cieli erano solcati da altri aerei che riversavano sul territorio sottostante quintali di bombe. Infatti quando i bombardamenti strategici sulle città cominciarono ad avere una frequenza quasi quotidiana si registrò un impulso per la realizzazione di rifugi antiaerei. Il numero maggiore di ricoveri protettivi fu creato nei sotterranei dei palazzi adeguando le cantine o spazi interrati e per indicarne la presenza all’esterno furono tracciate delle R. Ancora oggi è possibile trovare questa scritta sui muri di molte città italiane, compreso la nostra città, com’è stato ben descritto nel libro “I rifugi antiaerei della città di Forlì. Quando la morte venne dal cielo” di Elisa Gianardi e Fabio Blaco, Edit Sapim Editore, 2014, con saggi storici di Mario Proli e Gabriele Zelli. Oltre alle R, che segnalavano l’ingresso, è possibile individuare altri tipi di indicazioni sui muri come le uscite di sicurezza, le prese di aerazione, gli idranti. L’individuazione dei rifugi o la realizzazione, nonché la cura della segnaletica erano delegati all’Unione nazionale protezione antiaerea che localmente si occupava anche di gestire l’afflusso nei rifugi e le operazioni di soccorso.

I rifugi realizzati nei sotterranei dei palazzi erano più adatti a proteggere dai mitragliamenti e dagli spezzonamenti e non per proteggere da bombe che, nel caso avessero centrato direttamente l’edificio poteva capitare che facessero crollare il palazzo, seppellendo i rifugiati. I rifugi in galleria e gli altri tipi di rifugi, realizzati in spazi esterni, proteggevano maggiormente dal pericolo delle bombe.
Ovunque si cercarono altre soluzioni più o meno efficaci, come, ad esempio, nella zona di Castiglione, nella collina tra Forlì e Faenza. Quando verso la fine dell’estate del 1944, al sopraggiungere del fronte, l’esercito tedesco in ritirata requisiva tutti gli edifici pubblici e privati per allestirvi punti di osservazione, postazioni contraeree e di artiglieria e contrastare, così, l’avanzata alleata. A Castiglione gran parte degli abitanti abbandonarono le proprie case e tentarono di trovare rifugio lungo il rio Cosina, utilizzando i particolari affioramenti di roccia gialla di cui la zona era ricca. La caratteristica dell’arenaria, per lo più sabbiosa e poco cementata, permise di scavare in poco tempo decine di grotte, sostenute da robuste architravi anticrollo là dove la roccia presentava strati particolarmente compatti. Dallo scavo principale, costruito a staffa di cavallo e con due aperture verso l’esterno per garantire una via d’uscita, partivano delle cavità laterali a fondo cieco che ospitavano singole famiglie, mentre il corridoio centrale era costellato di piccole nicchie per le lucerne, mensole, fori e ganci per rendere confortevoli i rifugi. Decine di civili, provenienti anche dalle località vicine di Forlì e Faenza, utilizzarono queste grotte fin dopo il passaggio del fronte nel novembre del 1944: erano sinistrati che avevano avuto la propria casa distrutta dai bombardamenti o sfollati che vivevano nell’incertezza sulle sorti del conflitto, che si concluse definitivamente nel maggio 1945.

Abbandonate con la fine del conflitto e dimenticate per sessant’anni, nel 2004 in occasione di alcuni sopralluoghi per definire l’istruttoria di una pratica per l’avvio di un’attività estrattiva, presentata dalla proprietà del terreno, gli abitanti della zona hanno ricordato ai tecnici dell’Ufficio geologico del Comune di Forlì l’esistenza delle grotte e la necessità di non cancellare una traccia così suggestiva e importante per la memoria storica di quel territorio. Per scongiurare questo pericolo, nel febbraio del 2006 si è costituita l’Associazione culturale “Amici di Castiglione”, che fin da subito, per sensibilizzare adulti e ragazzi nei confronti della realtà storico-naturalistica delle grotte, ha indetto conferenze presso diverse circoscrizioni e tenuto lezioni in alcune scuole elementari e medie forlivesi, oltre a diverse altre iniziative pubbliche e la pubblicazione di alcuni libri (www.castiglione.biz). Nel 2007 si tenne un importante e partecipato convegno, oltre a una bella mostra, nel Salone Comunale dal titolo “Colline di sabbia. Un viaggio fra storia e natura alla scoperta delle alture forlivesi”, che ebbi l’onore di aprire con una relazione che poi è confluita nell’omonima pubblicazione a cura del Comune di Forlì e dell’Associazione Culturale “Amici di Castiglione”, Orazio Fabbri editore, 2009. Furono tutte iniziative che contribuirono a sostenere l’attività del neonato sodalizio e a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di acquisire al patrimonio pubblico la zona delle grotte e valorizzarla sia sul piano storico sia su quello naturalistico.

Purtroppo il generoso impegno dell’Associazione non è ancora riuscito nell’intento di base per difficoltà di diversa natura, inoltre perché l’area essendo di proprietà privata occorre confrontarsi con chi ne detiene l’utilizzo (nel corso degli ultimi tempi è fra l’altro subentrato un nuovo proprietario). Perché non ridare energia al progetto? Certo nei prossimi mesi saranno altri gli obiettivi prioritari, ma non va dimenticato che in quelle grotte hanno vissuto concittadini in una situazione primordiale prima di poter rientrare nelle proprie case per ricostruire praticamente da zero la propria vita.
La prossima tappa ci porterà a Biserno di Santa Sofia, non territorio del Comune di Forlì, ma strettamente legato ad esso e a tutta la Romagna per quanto avvenne dal settembre 1943 alla Liberazione.

Gabriele Zelli

Articolo di Gabriele Zelli.



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A Santa Sofia posticipata la scadenza dell’Imu

Ulteriori novità in arrivo per i cittadini di Santa Sofia. Durante la seduta di ieri, infatti, la Giunta Comunale di Santa Sofia ha deliberato il differimento della rata Imu (Imposta Municipale Unica), originariamente in scadenza il 16 giugno, al 30 settembre. Misura, questa, che va ad aggiungersi alla precedente delibera sui tributi riguardante il differimento di Tosap e della prima rata Tari: una serie di azioni volte a sostenere i cittadini e le attività in questo particolare momento in cui l’emergenza sanitaria si lega inevitabilmente anche a situazioni di fragilità economica e sociale. Per l’Imu, preme precisare che il differimento riguarda esclusivamente le quote di competenza comunale: nel dettaglio, per gli immobili “produttivi” di categoria D la misura non può applicarsi per la quota Stato.

Con questa misura contiamo di dare un ulteriore sollievo a famiglie, commercianti e artigiani che avrebbero dovuto sostenere a breve il pagamento della rata – spiega l’assessore al bilancio Matteo Zanchini (nella foto) -. Uno sforzo non da poco per la cassa comunale, ma sicuramente doveroso in questo momento. Se è vero che oggi parliamo di differimento, è perché tale strumento ci consente di dare un sollievo istantaneo. Ma alle misure messe in campo dal governo centrale, garantisco, ne aggiungeremo altre di carattere locale, sempre in termini di vero abbattimento, come sulla Tari”.

Altro tema centrale di queste settimane è la rinegoziazione dei mutui, che il Comune di Santa Sofia ha deciso di non attuare. Sempre l’assessore Zanchini, chiarisce la questione: “Avere un bilancio sano e una gestione attenta, oggi ci permette di fare una scelta non banale: non rinegozieremo i mutui con Cassa Depositi e Prestiti, poiché le risorse di cui necessitiamo per le prossime misure sono state attentamente reperite all’interno del nostro bilancio. Le risorse intercettate, infatti, oltre a rendere possibile un ulteriore sostegno ad imprese e famiglie, ci permetteranno di evitare nel lungo periodo un fastidioso indebitamento per il nostro Comune”.

Articolo di Staff 4live.



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Santa Sofia, posticipata la scadenza dell'Imu: "Non escludiamo altri sostegni ai cittadini"

Santa Sofia, posticipata la scadenza dell'Imu: "Non escludiamo altri sostegni ai cittadini"

Ulteriori novità in arrivo per i cittadini di Santa Sofia. Durante la seduta del 27 maggio, infatti, la Giunta comunale di Santa Sofia ha deliberato il differimento della rata Imu (Imposta Municipale Unica), originariamente in scadenza il 16...

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mercoledì 27 maggio 2020

Coronavirus 27 maggio: terzo giorno consecutivo senza decessi in provincia

Terzo giorno consecutivo senza decessi e praticamente senza nuovi contagi. Per la precisione il bollettino giornaliero della Prefettura di Forlì-Cesena oggi registra un nuovo contagio ma si tratta di una persona non residente nella nostra provincia ma presente per motivi di lavoro. Le guarigioni sono 11 (7 nel Forlivese, 4 nel Cesenate). Nessuna persona presente nelle terapie intensive di Forlì e Cesena. I casi (dato che comprende guariti, deceduti e positivi) sale a 1.726 (945 nel Forlivese, 781 al Cesenate).

Il numero di pazienti ricoverati con sintomi resta a 58 (24 nel Forlivese, 34 nel Cesenate). Diminuisce di 10 (da 235 a 225) il numero delle persone in isolamento domiciliare (127 nel Forlivese e 98 nel Cesenate).

A Forlì i casi sono poco più di 110. Questi i dati degli altri Comuni dell’Unione dei Comuni che comprendono anche i numeri dei guariti. A Meldola 16 (3 ricoverati e 13 in isolamento), Forlimpopoli 10, Rocca San Casciano 9 (in isolamento), Bertinoro 4, Predappio 3, Dovadola 1, Castrocaro 1, Tredozio 1. Nessun caso a Modigliana, Galeata, Premilcuore, Civitella, Portico e Santa Sofia.
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"Missione Tata 2", corsi conclusi a Santa Sofia: disponibile l'albo delle baby sitter

"Missione Tata 2", corsi conclusi a Santa Sofia: disponibile l'albo delle baby sitter

Si è concluso la scorsa settimana il corso di formazione "Missione Tata 2", organizzato dal Centro per le Famiglie e Informagiovani di Santa Sofia e Galeata per Asp San Vincenzo de' Paoli. "Siamo molto felici del risultato...

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A Santa Sofia “Missione Tata 2″, disponibile l’albo delle baby sitter

La scorsa settimana si è concluso il corso di formazione “Missione Tata 2”, organizzato dal Centro per le Famiglie e Informagiovani di Santa Sofia e Galeata per ASP San Vincenzo de’ Paoli. “Siamo molto felici del risultato – dice l’assessora alle politiche sociali del Comune di Santa Sofia Ilaria Marianinihanno partecipato al corso 55 baby sitter residenti nei Comuni di Santa Sofia, Galeata, Premilcuore e Civitella di Romagna, alcune seguendo le lezioni on line, altre direttamente all’interno del Teatro Mentore di Santa Sofia. Queste tate sono ora a disposizione delle famiglie, che potranno contare su persone preparate”.

Durante il corso, insieme ad esperti del settore, si sono toccati alcuni temi importanti tra cui l’aiuto compiti, il mangiare sano, cosa leggere con i bambini, come comportarsi con loro, quali attenzioni dargli e non per ultimo il tema sanitario. “Abbiamo ritenuto fondamentale informare su un tema così delicato perché le famiglie possano accogliere con un po’ più di tranquillità la tata che starà accanto ai propri figli”, ricorda Maddalena Fabbri per la Cooperativa Fare del Bene, gestore del Centro per le Famiglie e Informagiovani. A partire da questa settimana, le famiglie interessate potranno richiedere l’albo baby sitter in base alle proprie esigenze e contattare direttamente le tate disponibili.

Il governo ha messo a disposizione il bonus baby sitter attraverso il quale è possibile ottenere fino a 1.200 € che elargisce direttamente Inps alla baby sitter. È obbligatorio iscriversi al sito Inps al seguente percorso: “Prestazioni e servizi” > “Tutti i servizi” > “Domande per Prestazioni a sostegno del reddito” > “Bonus servizi di baby sitting”. Per consultare l’albo delle baby sitter è necessario contattare il Centro per le famiglie via email centrofamigliesanta@libero.it o al 3485194348.

Articolo di Staff 4live.



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martedì 26 maggio 2020

Coronavirus 26 maggio: un bello zero nella casella dei decessi e dei nuovi contagi

È molto positivo il bollettino giornaliero trasmesso dalla Prefettura di Forlì-Cesena sulla situazione del covid-19 nel nostro territorio. Oggi nessun decesso e, per il secondo giorno consecutivo, nessun nuovo contagio in tutta la nostra provincia. Completamente vuoti i reparti di Terapia Intensiva degli ospedali Morgagni-Pierantoni di Forlì e Bufalini di Cesena.
Il numero dei casi resta quello di ieri (dato che comprende guariti, deceduti e positivi):1.725 (944 relativi al Forlivese, 781 al Cesenate).

I guariti sono 21, per un totale di 1.244 (679 nel Forlivese e 565 nel Cesenate). In calo i pazienti ricoverati con sintomi (-7), che passano a 58 (24 nel Forlivese, 34 nel Cesenate). In isolamento domiciliare le persone calano da 281 a 235 (133 nel Forlivese e 102 nel Cesenate).
A Forlì i casi sono poco più di 110. Questi i dati degli altri Comuni dell’Unione dei Comuni che comprendono anche i numeri dei guariti. A Meldola 16 (3 ricoverati e 13 in isolamento), Forlimpopoli 10, Rocca San Casciano 9 (in isolamento), Bertinoro 4, Predappio 3, Dovadola 1, Castrocaro 1, Tredozio 1. Nessun caso a Modigliana, Galeata, Premilcuore, Civitella, Portico e Santa Sofia.

È con grande gioia – spiega il vicesindaco di Forlì Daniele Mezzacapoche condivido con voi questa splendida notizia. Nell’ambito comunale di Forlì, rispetto alla giornata di ieri, non sono stati registrati nuovi casi di positività al Covid-19 e nessun ulteriore decesso. Si tratta di una notizia che ci fa ben sperare per il prossimo futuro ma che in nessun caso deve farci abbassare la guardia. Dobbiamo continuare a essere responsabili per sconfiggere, una volta per tutte, questo virus ostile e silenzioso. Bene, ma non abbassiamo la guardia“.

Oggi sono stati dichiarati guariti due nostri concittadini – annuncia il sindaco di Rocca San Casciano Pier Luigi Lotti -. Salgono così a 38 i pazienti guariti e sono attualmente 9 i pazienti positivi al covid-19 in isolamento domiciliare. Da domani il mercato ambulante si terrà in Piazza Vittorio Veneto con la presenza di tutti gli ambulanti“.
Seguiranno aggiornamenti

Articolo di Staff 4live.



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Il Lions Club Forlì Host dona due saturimetri alla Casa di riposo

Il persistere dell’emergenza del diffondersi del virus Covid-19, seppure in maniera molto più limitata, ha indotto il Lions Club Forlì Host a donare due saturimetri, offerti dal socio Vittorio Guarini, alla Casa di riposoSan Vincenzo de’ Paoli” di Santa Sofia. Com’è noto lo strumento consente di misurare e monitorare la saturazione di ossigeno dell’emoglobina presente nel sangue arterioso periferico e di misurare anche la frequenza cardiaca del paziente. Si tratta di un dispositivo semplice da utilizzare e che può essere impiegato con facilità anche in ambito casalingo e non solo in ambito medico ed ospedaliero.

Alla cerimonia di donazione erano presenti: Daniele Valbonesi, sindaco di Santa Sofia, Foster Lambruschi e Gabriele Zelli, rispettivamente presidente e socio del Lions Club Forlì Host, Ilaria Marianini, assessora alle Politiche Sociali di Santa Sofia, Flavia Pretolani per ASP San Vincenzo de’ Paoli e Laura Lotti per CRA San Vincenzo de’ Paoli e coop. Il Cigno.
Il sindaco Valbonesi, ringraziando il Lions Club Forlì Host, ha sottolineato l’importanza di questa donazione: “è un gesto di cui siamo particolarmente grati, dal momento che la San Vincenzo de’ Paoli era sprovvista di saturimetri propri. Ad inizio emergenza la struttura ha richiesto e ricevuto un saturimentro in comodato d’uso dall’AUSL e da oggi gli operatori e gli ospiti avranno a disposizione i due saturimetri donati: un regalo che porta beneficio a tutti. Colgo anche l’occasione per ringraziare il personale di ASP San Vincenzo de’ Paoli, CRA San Vincenzo de’ Paoli e coop Il Cigno, che ha saputo gestire questa situazione di emergenza nel migliore dei modi: ricordo che tra gli operatori e gli oltre 60 ospiti delle due strutture, provenienti da tutto il circondario forlivese, non sono stati riscontrati casi di positività al Covid-19”.

Dall’inizio dell’emergenza coronavirus ad oggi – ha ricordato Foster Lambruschiil Lions Club Forlì Host ha portato a termine da solo, o in collaborazione con altre associazioni, azioni e service diretti e mediati a favore di strutture sanitarie, delle case di riposo e delle necessità sociali. Il nostro impegno è stato rivolto all’ acquisto di un ecografo portatile e di un frigorifero biologico per la conservazione dei medicinali per il reparto Rianimazione ed Anestesia dell’Ospedale Morgagni-Pierantoni, alla consegna di un contributo di 1.500 euro all’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Infine sono stati recapitati otto saturimetri palmari ad altrettante Case di riposo del territorio, tra le quali sono state ripartite anche 1.420 mascherine, e consegnati cinque bancali di alimenti di prima necessità alla Caritas diocesana di Forlì“.

Articolo di Staff 4live.



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Santa Sofia, il Lions Club Forlì Host dona due saturimetri alla Casa di riposo

Santa Sofia, il Lions Club Forlì Host dona due saturimetri alla Casa di riposo

Il persistere dell'emergenza del diffondersi del virus Covid 19, seppure in maniera molto più limitata, ha indotto il Lions Club Forlì Host a donare due saturimetri, offerti dal socio Vittorio Guarini, alla Casa di riposo "San...

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lunedì 25 maggio 2020

Coronavirus 25 maggio: un decesso, nessun nuovo contagio in provincia

Il bollettino giornaliero trasmesso dalla Prefettura registra un decesso per covid-19 e nessun nuovo caso di positività. A perdere la vita a causa del coronavirus è una 87enne della casa di riposo Zangheri (18° anziano deceduto per coronavirus nella struttura forlivese). Il numero complessivo dei decessi è di 187 persone.

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 27.587 casi di positività, 29 in più rispetto a ieri. 2.305 i tamponi effettuati, che raggiungono così complessivamente quota 294.181. Le nuove guarigioni sono 114 (19.160 in totale), mentre continuano a calare i casi attivi, e cioè il numero di malati effettivi che a oggi sono scesi a 4.359 (-98). Questi i dati accertati alle ore 12,00 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Le persone in isolamento a casa, cioè quelle con sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 3.763, -92 rispetto a ieri. I pazienti in terapia intensiva sono 82 (-1). Diminuiscono anche quelli ricoverati negli altri reparti Covid, scesi a 514 (-5).
Le persone complessivamente guarite salgono quindi a 19.160 (+114): 1.321 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 17.839 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 4.464 a Piacenza (5 in più rispetto a ieri), 3.478 a Parma (4 in più), 4.929 a Reggio Emilia (nessun caso in più), 3.897 a Modena (1 in più), 4.564 a Bologna (14 in più); 392 le positività registrate a Imola (nessun caso in più), 986 a Ferrara (1 in più). In Romagna i casi di positività hanno raggiunto quota 4.877 (4 in più), di cui 1.020 a Ravenna (nessun caso in più), 942 a Forlì (nessun caso in più), 777 a Cesena (nessun caso in più), 2.138 a Rimini (4 in più).

A Forlì i casi sono 130. Questi i dati degli altri Comuni dell’Unione dei Comuni che comprendono anche i numeri dei guariti. A Meldola 20 (3 ricoverati e 17 in isolamento), Forlimpopoli 14, Rocca San Casciano 10 (in isolamento), Bertinoro 6, Predappio 4, Civitella di Romagna 1, Dovadola 1, Castrocaro 1, Tredozio 1. Nessun caso a Modigliana, Galeata, Premilcuore, Portico e Santa Sofia.
Seguiranno aggiornamenti

Articolo di Staff 4live.



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domenica 24 maggio 2020

Coronavirus 24 maggio: nessun decesso, un solo contagiato nel Forlivese

Giornata positiva per il nostro territorio provinciale. Nessun decesso e solo un contagio nel consueto bollettino giornaliero nel Forlivese, tre nel Cesenate.
Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 27.558 casi di positività, 45 in più rispetto a ieri. 4.449 i tamponi effettuati, che raggiungono così complessivamente quota 291.876. Le nuove guarigioni oggi sono 150 (19.046 in totale), mentre continuano a calare i casi attivi, e cioè il numero di malati effettivi che a oggi sono scesi a 4.457 (-113).

Questi i dati – accertati alle ore 12,00 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione. Le persone in isolamento a casa, cioè quelle con sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 3.855, -107 rispetto a ieri. I pazienti in terapia intensiva sono 83 (-1). Diminuiscono anche quelli ricoverati negli altri reparti Covid, scesi a 519 (-5).

A Forlì i casi sono 130. Questi i dati degli altri Comuni dell’Unione dei Comuni che comprendono anche i numeri dei guariti. A Meldola 20 (3 ricoverati e 17 in isolamento), Forlimpopoli 14, Rocca San Casciano 10 (in isolamento), Bertinoro 6, Predappio 4, Civitella di Romagna 1, Dovadola 1, Castrocaro 1, Tredozio 1. Nessun caso a Modigliana, Galeata, Premilcuore, Portico e Santa Sofia.
Seguiranno aggiornamenti

Articolo di Staff 4live.



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Il valore della Festa della Repubblica

La scadenza della festa del 2 giugno, giornata celebrativa nazionale istituita per ricordare ogni anno la nascita della Repubblica Italiana, è ormai prossima. La scelta della data fu motivata dal fatto che il 2 giugno 1946 si tenne il referendum istituzionale e perché in quella giornata, nel 1882, morì Giuseppe Garibaldi. Dopo il 25 aprile un’altra data simbolo subirà le disposizioni dettate dalla lotta contro il virus Covid 19 e le manifestazioni che si svolgeranno dovranno tenere conto di queste che vietano gli assembramenti. Questo non vuol dire che non dobbiamo onorare nella maniera migliore la ricorrenza.
L’articolo uno della nostra Costituzione, una delle più avanzate d’Europa, fissa in modo solenne che l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro.
Con questo testo e con quelli che seguiranno, fino all’appuntamento del 2 giugno 2020, dopo aver reso omaggio agli sminatori forlivesi deceduti che hanno bonificato i nostri campi, cercherò di raccontare, attraverso storie forlivesi, i sacrifici fatti dai nostri nonni e dai nostri padri per costruire l’attuale nazione dopo venti anni di dittatura e dopo gli immani disastri provocati dalla Seconda guerra mondiale. Il nostro è uno Stato non certo privo di difetti, anzi, ma da oltre 75 anni ci fa vivere in pace e in libertà; una libertà che quotidianamente dobbiamo utilizzare per rendere migliore le nostre comunità.

I luoghi che raccontano le distruzioni e i lutti del passaggio del fronte nel forlivese
La campagna militare per liberare l’Italia dall’occupazione tedesca, sostenuta dai fascisti, costò dure perdite fra il 1943 e il 1945: gli Alleati ebbero circa 313.000 soldati morti, feriti o prigionieri e persero circa 8.000 aerei, mentre i partigiani ebbero 35 000 morti. La popolazione italiana subì grandi danni durante la campagna e la penisola fu devastata dal passaggio del fronte e dalle incursioni aeree; circa 64.000 civili morirono a causa dei bombardamenti, circa 10.000 persone furono uccise dai tedeschi nelle rappresaglie e nelle operazioni di repressione. Si può ben dire che la nascita della Repubblica Italiana avvenne dalle macerie e dalla miseria che la guerra aveva creato o accentuato.

Quali possono essere nella nostra città alcuni dei luoghi che maggiormente raccontano i lutti e le rovine del Secondo conflitto mondiale? Sicuramente i due Cimiteri di guerra di via Ravegnana e di Vecchiazzano, dove sono sepolti o ricordati tanti giovani soldati dell’Esercito inglese, e il Sacrario dei caduti per la Libertà di piazza Saffi, in onore dei partigiani morti, anche loro per la stragrande maggioranza erano dei giovani. Poi la lapide di via Ripa, dove sono ricordati altri giovani, in questo caso fucilati dai nazifascisti perché ritenuti renitenti alla leva o disertori, luogo da prendere come simbolo degli eccidi effettuati dai soldati tedeschi nei mesi successivi e l’elenco è lunghissimo, e quelle di Santa Maria del Fiore e di piazzetta Don Garbin, che riportano rispettivamente i nomi dei civili morti del bombardamento alleato del 19 maggio e del bombardamento tedesco del 10 dicembre 1944. In questo itinerario non possono mancare le grotte rifugio di Castiglione, dove decine di persone trovarono rifugio durante e dopo il passaggio del fronte, e il Monumento di Biserno (Santa Sofia), in omaggio ai combattenti dell’Ottava Brigata Garibaldi, che è si da tutt’altra parte ma la storia che rappresenta si amalgama con tutto il territorio perché ad ingrossare le fila della Brigata Garibaldi salirono tantissimi giovani dalla pianura.
Di seguito, per iniziare, fornisco alcune informazioni sui luoghi dove sono ricordati i giovani militari alleati morti per sconfiggere l’esercito tedesco, che occupava l’Italia, e gli altrettanto giovani partigiani che hanno combattuto al loro fianco.

I Cimiteri di guerra
I Cimiteri di guerra presenti a Forlì sono due e ospitano le tombe di circa 2000 soldati dell’Impero Britannico: quello degli Indiani (nella foto), iniziato nel dicembre 1944, sorge in via Ravegnana proprio di fronte al Monumentale cittadino e accoglie le tombe di 496 caduti (15 ancora ignoti), di cui 493 soldati dell’esercito indiano della IV, VIII e X Indian Division e tre dell’esercito britannico. All’interno del cimitero di guerra indiano si trova il monumento commemorativo della cremazione degli ufficiali indù e sikh e dei soldati dell’esercito indiano che persero la vita tra il 16 aprile e l’ottobre 1944, nel corso degli attacchi lungo la linea gotica, fino allo sfondamento definitivo avvenuto tra l’agosto 1944 e l’aprile 1945. In totale il monumento onora la memoria di 769 caduti.
Nel Cimitero degli Inglesi dell’VIII Army del Commonwealth, situato in località Vecchiazzano, sono sepolti 738 caduti, di cui 4 sono ancora ignoti. Si tratta di soldati inglesi, canadesi, neozelandesi, sudafricani, indiani, del Pioneer Corps dell’Africa del Sud e delle Seychelles che caddero nei combattimenti dell’ottobre-dicembre 1944, nella zona fra Rimini e Ravenna.

Il Sacrario dei caduti per la Libertà di piazza Saffi
La necessità di ricordare I martiri della Resistenza e di celebrare l’importanza del loro sacrificio con un momento centrale nella dimensione forlivese emerse fin dal dopoguerra.
L’idea venne condivisa da tutti i partiti antifascisti e democratici. Il luogo fu individuato in una porzione limitrofa al chiostro di San Mercuriale. In modo approssimativo furono allestite semplici bacheche dove vennero disposte in modo spontaneo le fotografie dei partigiani caduti, quasi a cercare unicamente una via di contenuto senza dedicare attenzione all’effetto scenico. La miseria degli anni ’50 concedeva sicuramente poche risorse per liturgie celebrative.

Nel decennio seguente, dopo il “boom economico” e con il sindaco del partito repubblicano Icilio Missiroli alla guida di una giunta sostenuta anche da democristiani, socialisti e socialdemocratici, un intervento dal fronte di opposizione portato dal maestro Adler Raffaelli, esponente del Pci, sollecitò la necessità di una revisione celebrativa per dar il dovuto decoro e maggior autorevolezza a quello spazio simbolico.
La proposta venne appoggiata e il Comune approvò la realizzazione di un sacrario vero e proprio. I lavori furono però bloccati dalle vicende politiche locali che, dal 1966, assegnarono le redini della municipalità a commissari prefettizi dal momento che l’esito elettorale determinò a più riprese una situazione di stallo con l’impossibilità di trovare una maggioranza. Durante il periodo di commissariamento non venne dato esito alla decisione. Nel 1970 le elezioni determinarono la vittoria di una coalizione composta da Pci e Psi e il nuovo sindaco Angelo Satanassi rilanciò il progetto nell’ambito di un quadro territoriale e insieme alla Provincia presieduta da Silvano Galeotti. In circa un anno si giunse all’inaugurazione del “Sacrario dei caduti per la libertà” che è come appare ancora oggi. L’opera fu presentata nell’ambito delle celebrazioni per la Liberazione di Forlì del novembre 1971. Da allora il Sacrario è un elemento centrale nella simbologia democratica della città. Accanto al grande quadro con i nomi e in molti casi anche le fotografie dei partigiani, sono state posizionate nel corso degli anni due targhe commemorative: una in memoria di tutti gli italiani caduti all’estero per la Libertà del Paese, l’altra per ricordare il massimo sacrificio di tutte le donne e gli uomini stranieri caduti per la Libertà dell’Italia. Tutti gli anni, in occasione del 25 aprile Festa della Liberazione nazionale, e del 9 novembre anniversario della Liberazione di Forlì, vengono resi onori ai caduti con una cerimonia solenne.
Con i prossimi testi darò conto, come citato in premessa, di alcuni altri luoghi simbolo del nostro territorio caratterizzati da una forte memoria storica.

Gabriele Zelli

Articolo di Gabriele Zelli.



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sabato 23 maggio 2020

Coronavirus 23 maggio: nessun decesso, 2 nuovi contagi nel Forlivese

Nessun decesso e 2 nuovi positivi al coronavirus nel Forlivese (più altri 3 nel Cesenate). Questo il bilancio giornaliero trasmesso dalla Prefettura di Forlì-Cesena sulla situazione dei contagi di covid-19 nel nostro territorio.

Sono 18 le guarigione (12 nel Forlivese): si arriva così a 1.175 (648 nel Forlivese, 527 nel Cesenate). Nessun letto d’ospedale occupato nei reparti di Terapia Intensiva degli ospedali Morgagni-Pierantoni di Forlì e Bufalini di Cesena. Sono 69 i ricoverati (32 nel Forlivese e 37 nel Cesenate). Diminuiscono anche i pazienti in isolamento domiciliare: 292 (157 nel Forlivese, 135 nel Cesenate). I casi (dato che che comprende guariti, deceduti e positivi) passano a 1.723.

A Forlì i casi sono poco più di 130. Questi i dati degli altri Comuni dell’Unione dei Comuni che comprendono anche i numeri dei guariti. A Meldola 22 (4 ricoverati e 23 in isolamento), Forlimpopoli 14, Rocca San Casciano 10 (in isolamento), Bertinoro 6, Predappio 4, Civitella di Romagna 1, Dovadola 1, Castrocaro 1, Tredozio 1. Nessun caso a Modigliana, Galeata, Premilcuore, Portico e Santa Sofia.

Chiude oggi, a quasi tre mesi dall’inizio dell’ emergenza Coronavirus, il reparto Covid 1 Pneumologia dell’ospedale di Forlì. “Dalla prossima settimana la Pneumologia tornerà all’attività ordinaria e non sarà più un reparto Covid – spiega Paolo Masperi direttore dell’ospedale di Forlì – Nell’ambito forlivese resteranno reparti per pazienti Covid solo Medicina, Malattie infettive e Villa Serena. Da lunedì 25 maggio, inoltre, l’ospedale di Forlì riprenderà gradualmente le sue attività ambulatoriali, ovviamente dando priorità ai pazienti già prenotati prima dell’emergenza Covid. L’attività chirurgica, d’altra parte, era già ripresa e non abbiamo più pazienti Covid ricoverati in terapia intensiva. Nel reparto di Rianimazione di Forlì – prosegue – abbiamo attuato alcune azioni di sanificazione e risanamento, ristrutturandone i locali in modo tale che fossero disponibili sei posti per pazienti non Covid e quattro per pazienti in isolamento. Abbiamo quindi aggiunto due posti letto rispetto al precedente assetto e diviso i percorsi“.

Articolo di Staff 4live.



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Anche il Raggruppamento Gev di Forlì partecipa alla Giornata Europea dei Parchi

Anche il Raggruppamento Gev di Forlì partecipa alla Giornata Europea dei Parchi

Il 24 maggio si festeggia la Giornata Europea dei Parchi e si rinnova l'iniziativa della Federazione Europea dei Parchi (Europarc) per ricordare il giorno in cui, nell'anno 1909, venne istituito in Svezia il primo parco nazionale europeo...

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venerdì 22 maggio 2020

Coronavirus 22 maggio: due decessi e tre nuovi contagi in provincia

Il bollettino giornaliero della Prefettura registra due decessi in provincia a causa del Covid-19: una 76enne di Forlì ospite dello Zangheri e un 80enne di Cesena. Il totale delle vittime sale 187 persone (107 nel Forlivese, 80 nel Cesenate). Il dato positivo è che nelle Terapie Intensive negli ospedali della nostra provincia non c’è nessuno. In provincia i nuovi positivi sono appena 3, 1 a Forlì, 2 a Savignano sul Rubicone.

Sono 36 le guarigioni che portano il totale a 1.157 (636 nel Forlivese, 521 nel Cesenate). Si riduce di 11 il numero dei ricoverati che cala da 85 a 74 (36 nel Forlivese, 38 nel Cesenate). In isolamento domiciliare 300 perone (-42 in un giorno): 163 nel Forlivese, 137 nel Cesenate. Per quanto riguarda i casi (dato che comprende guariti, deceduti e positivi) a Forlì-Cesena passano a 1.718 (+3).

A Forlì i casi sono poco meno di 165. Questi i dati degli altri Comuni dell’Unione dei Comuni che comprendono anche i numeri dei guariti. A Meldola 22 (4 ricoverati e 23 in isolamento), Forlimpopoli 14, Rocca San Casciano 11 (in isolamento), Bertinoro 6, Predappio 4, Civitella di Romagna 1, Dovadola 1, Castrocaro 1, Tredozio 1. Nessun caso a Modigliana, Galeata, Premilcuore, Portico e Santa Sofia.

Sono lieto di annunciare – spiega il sindaco di Rocca San Casciano Pier Luigi Lottiche in data odierna è stato dichiarato guarito 1 nostro Concittadino e i 2 pazienti ricoverati sono stati entrambi dimessi. Pertanto il quadro aggiornato è il seguente: 36 guariti, 11 pazienti positivi in isolamento domiciliare e 0 pazienti ricoverati in ospedale. È stato concesso alle attività commerciali che ne hanno fatto richiesta l’ampliamento dell’occupazione del suolo pubblico gratuitamente, questa misura è stata adottata per facilitare tali attività nella ripresa del lavoro e nel rispetto delle normative. Mercoledì 27 maggio saremo in grado di riaprire il mercato ambulante a tutti i settori merceologici“.
Seguiranno aggiornamenti

Articolo di Staff 4live.



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Via libera agli spostamenti tra Santa Sofia e Pratovecchio-Stia

Via libera agli spostamenti tra Santa Sofia e Pratovecchio-Stia

Daniele Valbonesi e Nicolò Caleri, rispettivamente sindaco del comune di Santa Sofia e di Pratovecchio-Stia (Arezzo), hanno stabilito di concedere la possibilità di effetuare spostamenti da parte dei cittadini residenti nei rispettivi...

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giovedì 21 maggio 2020

Coronavirus 21 maggio: un decesso nessun contagio nel Forlivese

Il covid-19 continua a falciare vite. Il bollettino giornaliero trasmesso dalla Prefettura di Forlì-Cesena registra il decesso di un 75enne forlivese. Con lui il totale delle vittime sale 185 persone (106 nel Forlivese, 79 nel Cesenate). Il dato positivo è che non ci sono più posti occupati nelle Terapie Intensive sia al Morgagni-Pierantoni di Forlì sia al Bufalini di Cesena.

Nel Forlivese le persone positive al Covid-19 sono 227 (-10), contro le 182 nel Cesenate, per un totale di 409 positivi. L’unico nuovo caso di positività riguarda una persona di Sarsina. Ora sono 6 i Comuni dove non ci sono persone positive: Galeata, Modigliana, Portico, Premilcuore, Santa Sofia, Modigliana.

A Forlì i casi sono poco meno di 168. Questi i dati degli altri Comuni dell’Unione dei Comuni che comprendono anche i numeri dei guariti. A Meldola 27 (4 ricoverati e 23 in isolamento), Forlimpopoli 19, Rocca San Casciano 12 (2 ricoverati e 10 in isolamento), Bertinoro 9, Predappio 7, Civitella di Romagna 2, Dovadola 1, Castrocaro 3, Premilcuore 2, Tredozio 1.

Voglio segnalare – commenta il sindaco di Modigliana Jader Dardiche nella provincia di Forlì-Cesena oggi non ci sono più ricoverati in terapia intensiva, un segno positivo che fa sperare per una ripartenza che mi auguro sia rispettosa delle disposizioni. Non abbassiamo la guardia“.
Seguiranno aggiornamenti

Articolo di Staff 4live.



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mercoledì 20 maggio 2020

I meandri del fiume Ronco: un’oasi naturalista unica

L’itinerario Magliano-Ronco si snoda da questo momento in poi sul greto del fiume Ronco. Tutto il tragitto è perfettamente percorribile sia a piedi sia in bicicletta. Lungo il percorso si incontrano scorci di straordinario fascino naturalistico di cui cercherò di evidenziare gli aspetti più importanti.

Il fiume Bidente cambia nome e diventa Ronco
Il fiume Bidente, che nasce dalle colline tosco-romagnole sopra Santa Sofia, appena giunto in pianura all’altezza di Meldola, e più precisamente all’altezza del ponte dei Veneziani, assume la denominazione di Ronco. Subito dopo Meldola, tra le località di Selbagnone e di Magliano, attorno al corso d’acqua si trova un’area naturale estesa per 221 ettari, annoverata fra i Siti di Importanza Comunitaria: col nome i “Meandri del Fiume Ronco”. Dopo aver lambito e dato il nome al quartiere omonimo, il fiume prosegue attraversando il lato sud del territorio del comune di Forlì per poi proseguire la sua corsa completamente canalizzato e costeggiato dalla Statale “Ravegnana” verso Ravenna. Giunge così a sud della città bizantina, dove si unisce con il fiume Montone andando a formare i Fiumi Uniti.

La ditta Sa.pi.fo.
Dalla parte opposta dei terreni dell’Unità di Ricerca per la Frutticoltura di cui si è scritto in precedenza, sul fiume, opera la ditta Sa.pi.fo. occupando due aree di proprietà collocate all’interno del Sito che ricadono sui territori dei Comuni di Forlì e Forlimpopoli. In entrambi i casi si tratta di ex aree di cava per le quali, conclusa l’attività estrattiva, è proseguita quella di lavorazione inerti in natura e di riciclo e recupero macerie. Quella posta in località Magliano nel Comune di Forlì ha una superficie di circa quattordici ettari, mentre quella ubicata sul lato opposto, in località Selbagnone nel Comune di Forlimpopoli, ha una superficie complessiva di circa trentaquattro ettari.
È evidente l’incongruenza fra questa presenza e le caratteristiche che ha assunto la zona, ma i vari tentativi per condurre alla sua dismissione non hanno approdato mai a nulla di concreto per le difficoltà amministrative, burocratiche e legali da affrontare che si sono rilevate finora insuperabili.

L’acquedotto Spinadello e la centrale di sollevamento
Nelle vicinanze della SA.pi.fo., su territorio del Comune di Forlimpopoli, è collocato l’Acquedotto Spinadello, un importante opera idraulica, inaugurata nel 1939 e attiva fino al 1986, che garantiva la fornitura idrica ai comuni di Lugo, Cotignola, Bertinoro e Forlimpopoli. L’acqua veniva prelevata da quattro pozzi e convogliata nella vicina centrale di sollevamento, costruita in poco tempo tra il 1932 e il 1933, che provvedeva alla spinta fino al serbatoio del vicino colle della “Maestrina” in comune di Bertinoro (127 m s.l.m.). Da qui per semplice gravità l’acqua raggiungeva anche Lugo e Cotignola. Una derivazione dalla Maestrina serviva il comune di Bertinoro, mentre Forlimpopoli era dotata di pompa autonoma che direttamente dalla palazzina di sollevamento portava acqua al proprio serbatoio comunale. L’edificio della centrale di sollevamento è stato inserito per le sue peculiarità nella Rotta Culturale Europea Atrium.

Il consorzio per l’acquedotto dei Comuni di Lugo, Cotignola, Forlimpopoli e Bertinoro fu istituito nel 1928. Il progetto esecutivo della palazzina pompe è del 1932, sviluppato dall’impresa Pietro Cidonio di Roma, firmato dagli ingg. Roberto Colosimo e Paolo Bra.
“L’edificio segna il passaggio tra lo stile eclettico e quello razionalista, si legge sul sito del Comune di Forlimpopoli, nel quale la funzione è predominante sulla forma. La sobrietà delle linee è ben rappresentata dai due semplici volumi parallelepipedi con tetto piano, scanditi dalle ampie finestre rettangolari con infissi in ferro, prive di decori. Il progetto originale prevedeva l’uso del mattone a vista intercalato a lesene e cornici in pietra artificiale. Questa scelta stilistica non fu però realizzata, fatta eccezione per le lesene nel volume posteriore e lo zoccolo in pietra artificiale. In corso d’opera venne inserita una torretta a sovrastare la facciata, elemento architettonico volto a enfatizzare l’importanza dell’edificio. Il nuovo acquedotto riflette, infatti, la filosofia propagandistica del regime fascista che utilizzava le opere pubbliche non solo per modernizzare le infrastrutture del Paese, ma anche per creare consenso. Di grande effetto la scritta tridimensionale «Acquedotto Spinadello» che si staglia contro il cielo in caratteri futuristi. All’interno dell’area recintata sono ancora presenti i pozzi originali di approvvigionamento, riconoscibili dalle torrette che danno accesso alle camere ipogee di estrazione dell’acqua”.

L’acquedotto consortile è rimasto attivo fino al 1986; da allora la palazzina, abbandonata, ha subito un progressivo degrado. Negli anni 2012-2013 è stata restaurata dal Comune di Forlimpopoli per destinarla a centro visite del Parco dei Meandri del Fiume Ronco (via Ausa Nuova 741). Attorno al centro si sta sviluppando un’attività molto importante che prevede visite guidate, approfondimenti scientifici e più in generale la valorizzazione del patrimonio culturale, naturalistico e paesaggistico delle zone circostanti.

Selbagnone e la villa Paulucci-Merlini
Altri motivi di interesse della zona sono due arcate di un ponte romano presso Selbagnone, le vasche di decantazione dell’ex zuccherificio SFIR e la Villa Paulucci-Merlini (metà del ‘700), nota per un parco ricco di esemplari monumentali, in particolare, un Cedro del Libano, un Pino Laricio e un Ginkgo biloba.

Il Golf Club “I Fiordalisi”
Ritornando sulla sponda sinistra e proseguendo verso il centro abitato della località Ronco sulla sinistra si trova il campo da golf di Forlì.
L’impianto sportivo è inserito nell’oasi protetta offrendo anche una notevole suggestione paesaggistica ed è dotato di un percorso costituito da nove buche regolamentari, di alto contenuto tecnico. Il tracciato leggermente ondulato e ben delimitato, anche in profondità dalla vegetazione autoctona, regala emozioni e sorprese ad ogni livello di gioco, mettendo alla prova anche i più esperti.
All’interno della zona adibita all’attività sportiva si trova un laghetto, denominato “Foschi” dal cognome della proprietà, che si è costituito in seguito all’avvio dell’attività estrattiva iniziata negli anni ’60 e terminata nel 2000. Presenta una capacità d’invaso di circa 230.000 metri cubi di acqua, con una qualità della risorsa idrica decisamente peggiore degli altri specchi d’acqua vicini. Infatti le piene che dal 2000-2001 hanno interessato l’intera area Foschi a più riprese hanno depositato notevoli quantità di sedimenti causandone l’interramento, abbassando il battente d’acque e diminuendo la capacità d’invaso. Contestualmente l’apporto di acque di piena di pessima qualità e l’impossibilità di uno scambio idrico con la falda presente, poiché i sedimenti hanno impermeabilizzato il bacino, hanno causato un decadimento della qualità delle acque lacustri.

Gabriele Zelli

Articolo di Gabriele Zelli.



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Santa Sofia, torna il mercato settimanale: bancarelle in piazza Matteotti

Santa Sofia, torna il mercato settimanale: bancarelle in piazza Matteotti

Alla luce delle recenti disposizioni in materia di misure per la gestione dell'emergenza sanitaria legata alla diffusione del Covid 19, che da lunedì consente il commercio al dettaglio in sede fissa e su aree pubbliche (mercati, posteggi...

via ForlìToday https://ift.tt/3e52t6U https://ift.tt/3bQcBii May 20, 2020 at 05:47PM

A Santa Sofia e Forlimpopoli giovedì 21 maggio torna il mercato, a Forlì venerdì 29

Il nostro storico mercato ambulante ‘riaprirà i battenti’ il prossimo 29 maggio nelle aree di Piazza Saffi, Piazza del Duomo e Piazza Cavour”. Ad annunciarlo è l’assessore con delega ai mercati Andrea Cintorino che aggiunge: “la decisione è giunta all’esito di un lungo percorso interlocutorio con le associazioni di categoria per definire le più corrette modalità di gestione del mercato ambulante, nel rispetto delle misure contenute nel protocollo regionale di regolamentazione per lo svolgimento in sicurezza degli esercizi di commercio al dettaglio in sede fissa e del commercio su aree pubbliche. Per garantire il criterio del distanziamento sociale e le misure di contenimento di diffusione del contagio, è prevista una ridefinizione di alcuni posteggi funzionale a mettere in sicurezza sia gli operatori che la clientela. Verranno predisposti dei corridoi di separazione tra la vera e propria attività mercatale e la viabilità ordinaria al fine di tenere separati i due ambienti e scongiurare pericolosi assembramenti. Inoltre, con l’intento di tutelare sia i cittadini che gli ambulanti, è fatto obbligo nell’intera area mercatale di utilizzare guanti monouso e sistemi di protezione delle vie respiratorie, come ad esempio le mascherine, o qualsiasi altro indumento atto a coprire naso e bocca. I guanti, alla pari di gel e prodotti igienizzanti, verranno in ogni caso messi a disposizione della clientela dai venditori ambulanti che dovranno garantire puntualmente il corretto utilizzo della merce in esposizione. La nostra priorità – conclude Cintorino – è la sicurezza e la tutela della salute pubblica. Per questa ragione, in tutte le aree mercatali del nostro territorio saranno previsti servizi di vigilanza atti a far rispettare i protocolli di prevenzione e contenimento del contagio. Qualora dovessimo ravvisare situazioni fuori norma e la reiterata violazione delle misure di sicurezza, provvederemo a fare un passo indietro e a rivedere il posizionamento del mercato ambulante ragionando su collocazioni differenti che garantiscano la tutela della salute pubblica. La fase due si gioca su un equilibrio precario che ci obbliga a fare di tutto per evitare possibili ricadute. Non possiamo permetterci alcun tipo di leggerezza”.

Giovedì 21 maggio riaprirà i battenti anche il mercato all’ingrosso delle calzature e pelletterie nella sua sede di via Punta di Ferro 2 nel parcheggio interno della Fiera di Forlì. Il Mercato, che sarà dotato di spazi molto ampi tra i banchi e accessi regolamentati, si svolgerà nel seguente orario: apertura ore 13,30 per i venditori – ore 15,00 per gli acquirenti chiusura ore 18,00. Venerdì 22 maggio riaprirà infine il Mercato dei vimini e delle piante di Viale Roma (area di fronte allo Stadio di Forlì). Il Mercato, che si tiene nelle giornate del lunedì e venerdì, osserverà il normale orario di apertura/chiusura invernale 7,30/13,30 ed estivo 7,00/13,00. Esso sarà delimitato con opportune transenne e, grazie alla disponibilità dei concessionari stessi, avrà un ingresso sorvegliato e contingentato.

Alla luce delle recenti disposizioni in materia di misure per la gestione dell’emergenza sanitaria legata alla diffusione del Covid 19, che a decorrere dal 18 maggio consente il commercio al dettaglio in sede fissa e su aree pubbliche (mercati, posteggi fuori mercato e chioschi), il sindaco di Santa Sofia ha firmato un’ordinanza con cui regolamenta lo svolgimento del mercato settimanale. A partire da domani, giovedì 21 maggio, il mercato settimanale del giovedì riprenderà il regolare svolgimento con la presenza in piazza Matteotti di ambulanti non alimentari e con gli ambulanti di merceologia alimentare in via Risorgimento.
Ovviamente, al fine di garantire il rispetto delle misure previste dalle disposizioni regionali per il contrasto ed il contenimento della diffusione del Covid 19, sono necessari alcuni accorgimenti: ad esempio, in piazza Matteotti e in via Martiri della Libertà le bancarelle saranno disposte esclusivamente dal lato fiume, per garantire accesso in sicurezza agli esercizi commerciali fissi e alle abitazioni situate in piazza Matteotti.
Le aree di mercato di piazza Matteotti saranno transennate, al fine di consentire gli ingressi contingentati, e gli accessi e le uscite saranno presidiati da parte di addetti volontari, iscritti all’albo dei volontari del Comune di Santa Sofia, al fine di evitare assembramenti e di garantire la distanza interpersonale di almeno un metro. Gli stessi volontari avranno il compito di assicurarsi che i frequentatori del mercato procedano all’igienizzazione delle mani prima di entrare nell’area del mercato, invitando anche ad evitare assembramenti.
Finalmente ripartiamo anche con il mercato settimanale, aggiungendo settimana dopo settimana un piccolo “tassello” per il ritorno alla normalità – dice il vicesindaco Isabel Guidi -. Riteniamo che queste piccole modifiche consentano di assicurare spazi idonei per la clientela, così da evitare assembramenti e da garantire sempre su tutte le aree, l’osservanza della distanza interpersonale di almeno un metro e, se serviranno, nelle prossime settimane faremo le modifiche necessarie. Come sempre confidiamo nella collaborazione di tutti i nostri concittadini, che fino ad oggi hanno dimostrato un grande senso di responsabilità. Infine, un ringraziamento agli uffici che ci hanno aiutato a riorganizzare lo svolgimento del mercato settimanale, ai nostri preziosi volontari e al corpo Polizia Locale che avrà il compito di verificare il rispetto delle prescrizioni”.

Forlimpopoli è pronta ad ospitare nuovamente il mercato, in tutte le sue articolazioni e con tutti suoi prodotti, anche non alimentari, già da questo giovedì 21 maggio.
Al fine di assicurare la necessaria sicurezza per operatori e clienti, ovvero il corretto distanziamento interpersonale, il mercato si terrà – in via provvisoria, ovvero finchè le norme imporranno gli attuali standard di sicurezza – presso via Roma e l’adiacente piazzetta del Bersagliere.

Articolo di Staff 4live.



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Pronti a Santa Sofia finanziamenti per il territorio rurale

Le Unioni dei Comuni della Romagna Forlivese e l’Unione dei Comuni Valle Savio, che gestiscono il Demanio Forestale dell’appennino della provincia di Forlì-Cesena, hanno aperto una procedura di manifestazione di interesse per 8 interventi ed una somma complessiva di oltre 1 milione di euro. A darne comunicazione sono il sindaco di Bagno di Romagna Marco Baccini e il sindaco di Santa Sofia Daniele Valbonesi, che definiscono l’operazione “una poderosa boccata per la ripresa economica ed una sostanziosa manovra per la manutenzione del nostro territorio rurale”, manifestando la propria fierezza nell’aver creduto nel passaggio delle competenze della gestione del Demanio in capo alle due Unioni, quali enti di maggior prossimità al territorio.

I due sindaci dei Comuni montani di Bagno di Romagna e Santa Sofia furono i fautori nel 2016 della complicata operazione che determinò il passaggio della gestione del demanio in capo alle due Unioni dei Comuni forlivese e cesenate, convinti che il territorio rurale della montagna potesse essere meglio gestito da chi conosce e vive direttamente il territorio stesso, consapevoli che il personale delle ex Comunità Montane, in capo alle Unioni dei Comuni, fosse quello più esperto e interessato a migliorare la gestione.

Questa procedura è un’altra dimostrazione della correttezza di quella scelta”, dichiarano Baccini e Valbonesi. Le due Unioni hanno infatti pubblicato 8 avvisi di manifestazione di interesse per partecipare ad altrettante gare relative a 6 interventi di forestazione e 2 interventi edili, di importo compreso tra € 50.000 e ed € 150.000, per un totale di € 1.009,368. Per poter partecipare alle gare, le ditte interessate devono essere in possesso dei seguenti requisiti: a) per i lavori di forestazione: iscrizione all’Albo delle Imprese forestali della RER o di altra Regione che abbia instaurato rapporti di reciprocità con la RER; b) per le opere edili: aver realizzato negli ultimi 5 anni lavori analoghi di analogo importo.

Anche se è una coincidenza – evidenziano Marco Baccini e Daniele Valbonesi – si tratta di un’immissione di una rilevante somma di denaro per la ripresa delle imprese in un momento in cui ogni azione è necessaria ed utile al sostegno delle imprese. Ci auguriamo che le imprese del nostro territorio, che operano in maniera eccellente nell’ambito dei lavori a gara, si facciano avanti con offerte in grado di aggiudicarsi i lavori”. Come sottolinea il sindaco di Santa Sofia Daniele Valbonesi “nel territorio bidentino sono previste opere come il secondo stralcio sul “Casone” di San Paolo in Alpe, la riqualificazione forestale dell’area di Valdonasso in previsione di un futuro collegamento con il Giardino Botanico di Valbonella e, in generale, un intervento che interessa tutti i comuni del versante romagnolo, con la creazione di anelli e percorsi per escursionisti e cicloturisti finanziato dal GAL Altra Romagna”.

Articolo di Staff 4live.



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martedì 19 maggio 2020

Emanata l’ordinanza per arginare il problema della zanzara tigre

Con l’arrivo della bella stagione, come ogni anno iniziano le azioni per la lotta e prevenzione alla zanzara tigre, che può rappresentare anche un pericolo sanitario per la trasmissione di malattie quali la Chikungunya e la Dengue. Già dai prossimi giorni, nel Comune di Santa Sofia verrà effettuato il primo trattamento antilarvale in tutti i tombini e le caditoie di proprietà pubblica e sarà a disposizione materiale informativo in cui trovare tutte le indicazioni da seguire all’interno della proprietà privata. Di base, è buona norma seguire alcuni semplici comportamenti come eseguire i trattamenti antilarvali nei tombini e nelle zone di scolo. Seguire una serie di “buone pratiche” affinché la zanzara tigre non trovi le condizioni ideali per deporre le uova: evitare l’accumulo di acqua piovana. Non accumulare acqua stagnante in bidoni, sottovasi, innaffiatoi e in ogni caso svuotarli frequentemente versando l’acqua nel terreno al fine di eliminare le larve. Coprire i fusti di raccolta acqua con coperchi ermetici o zanzariere. Introdurre pesci nelle fontane ornamentali. Pulire e disinfestare i tombini. Eseguire un costante e completo sfalcio dell’erba (a tal proposito è in vigore un’ordinanza che regola tali attività).

Inoltre, con l’ordinanza del 7 maggio l’Amministrazione ricorda che è obbligatorio comunicare ogni eventuale trattamento adulticida eseguito nel territorio comunale con un anticipo di almeno 7 giorni. Alla luce di questo, i privati cittadini che notino focolai di zanzara tigre dovranno compilare un apposito modulo, disponibile presso il Comune di Santa Sofia, con cui si informano comune e Ausl sulla necessità del trattamento. Il modulo dovrà essere inviato al Comune stesso (con consegna diretta all’Ufficio Protocollo o via pec all’indirizzo comune.santa-sofia@cert.provincia.fc.it) e al Servizio Igiene Sanità Pubblica del Dipartimento Sanità Pubblica dell’AUSL (a mezzo posta ad UO Igiene e Sanità pubblica, via della Rocca 19 – Forlì o via pec ip.fo.dsp@pec.auslromagna.it). Sarà, poi, compito dell’AUSL concordare la tipologia e i tempi del trattamento, da eseguire seguendo scrupolosamente le indicazioni ricevute.

Come sempre, ribadisco l’importanza della collaborazione di tutti i cittadini che, mettendo in pratica alcuni semplici accorgimenti, possono dare il loro essenziale contributo al fine di evitare la proliferazione di questi fastidiosi insetti – spiega l’assessore all’ambiente Tommaso Anagni -. I siti a rischio di infestazione da zanzara tigre nelle aree pubbliche sono infatti solo il 20-30% del totale. Inoltre, per facilitare i trattamenti, l’Amministrazione ricorda che presso la Farmacia comunale sono disponibili le pastiglie antilarvali a prezzo scontato del 10% per i residenti”. Da quest’anno, infine, la Regione Emilia – Romagna ha sviluppato un’APP “ZanzaRER” nata allo scopo di informare e sensibilizzare il cittadino sul tema zanzare, dalla lotta alla prevenzione e per maggiori informazioni è possibile consultare il sito https://ift.tt/2Zk6C2n.

Articolo di Staff 4live.



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Santa Sofia, prevenzione contro la zanzara tigre: un'ordinanza per arginare il problema

Santa Sofia, prevenzione contro la zanzara tigre: un'ordinanza per arginare il problema

Con l'arrivo della bella stagione, come ogni anno iniziano le azioni per la lotta e prevenzione alla zanzara tigre, che può rappresentare anche un pericolo sanitario per la trasmissione di malattie quali la Chikungunya e la Dengue...

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lunedì 18 maggio 2020

Alcuni spazi del Parco Fluviale a disposizione delle società sportive

A seguito dell’ordinanza regionale del 6 maggio che consente lo svolgimento di attività sportive all’aria aperta nel rispetto del distanziamento ed evitando il contatto fisico tra i singoli atleti, l’Amministrazione comunale di Santa Sofia ha stabilito di concedere alle Associazioni e alle società sportive la possibilità di svolgere le loro attività presso alcune zone dedicate del Parco Fluviale. In pratica, dopo avere raccolto le richieste e le esigenze delle varie Associazioni, è stato stilato un calendario di lezioni settimanali, dal lunedì al sabato mattina, e a partire da oggi prenderanno il via le attività sportive in località “Colonia” e “Brusatopa”. In particolare, verranno proposte attività di vario genere da Villaggio dello Sport, da ASD Santa Sofia e dal Centro Olistico Artemisya, che riproporranno “open air” corsi e lezioni praticate, fino a pochi mesi fa, al chiuso. Per partecipare alle lezioni sarà necessario contattare direttamente le singole associazioni sportive che si occuperanno di raccogliere il numero di adesioni onde evitare assembramenti e i partecipanti dovranno mantenere tra loro una distanza di almeno 2 metri.

In un momento così particolare, abbiamo pensato di poter concedere aree pubbliche per poter svolgere attività sportiva per consentire a tutti, e in maniera particolare alle Associazioni che in questi mesi hanno sospeso le loro attività, di poter riprendere l’attività motoria – spiega l’assessore allo sport Tommaso Anagni -. Ovviamente, tutto dovrà avvenire in maniera consapevole e rispettando le regole di distanziamento ma crediamo che sia un’opportunità importante poiché dall’attività motoria si trae beneficio non solo fisico ma anche mentale”.

Articolo di Staff 4live.



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Santa Sofia, il Parco Fluviale si trasforma in un villaggio dello sport: corsi e fitness all'aria aperta

Santa Sofia, il Parco Fluviale si trasforma in un villaggio dello sport: corsi e fitness all'aria aperta

A seguito dell’ordinanza regionale numero 75 del 6 maggio scorso che consente lo svolgimento di attività sportive all'aria aperta nel rispetto del distanziamento ed evitando il contatto fisico tra i singoli atleti, l&rsquo...

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sabato 16 maggio 2020

Street art a Santa Sofia, nuovo regolamento: il disegno lo sceglie il Comune

Street art a Santa Sofia, nuovo regolamento: il disegno lo sceglie il Comune

Approvate le linee guida per la realizzazione di murales e disegni, normando così le nuove forme d'arte della street art. Sarà il Comune a decidere i soggetti dell'opera d'arte e gli autori dovranno presentare due...

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A Santa Sofia pronto un regolamento per la Street Art

Santa Sofia ama l’arte, in ogni sua forma: ne è prova il longevo Premio Campigna, il frequentato Teatro Mentore, il Parco di Sculture all’aperto in continuo divenire, le manifestazioni come il Festival “Di strada… in strada…” organizzato da Pro Loco Santa Sofia, i numerosi concerti del Corpo Bandistico Roveroni. Così, non poteva mancare attenzione anche verso le nuove forme d’arte, tra cui rientra a pieno diritto la Street Art. “L’identità di Santa Sofia è fatta di arte, natura e socialità – dice il consigliere Lorenzo Bellini -. L’aver approvato un regolamento sulla Street Art è un’affermazione della nostra identità e della volontà di regolare e indirizzare un processo che da qualche anno ha preso il via nel nostro paese. Dal murales di Cuoghi-Corsello, ai lavori di artisti come MauPal e Moby Dick, con la collaborazione di Nicola Monti e Pro Loco di Santa Sofia, ai lavori dell’associazione Spazio Arte, fin da subito le tre anime di Santa Sofia (Arte – Natura – Socialità) si sono intrecciate e hanno preso vita nelle opere. La Street Art si integra perfettamente con lo spirito profondo del nostro Parco di Sculture all’aperto: rendere l’Arte parte integrante della vita e degli spazi di vita di ognuno di noi”.

Il Consiglio Comunale in data 14 maggio ha approvato una delibera e un apposito regolamento con cui definisce i termini e le modalità per l’esercizio della Street Art in genere, sia negli spazi di proprietà del Comune di Santa Sofia, sia in quelli messi a disposizione da soggetti privati o pubblici diversi dall’Amministrazione Comunale. In entrambi i casi, infatti, la realizzazione delle opere di Street Art sarà consentita previ autorizzazione comunale e il regolamento prevede che le opere non possano interessare le zone e gli edifici del centro storico, così come individuate dal R.U.E. “Variante P.S.C. Centro storico e case sparse” approvato con delibera di C.C. n.20/2010, nonché gli edifici e le aree vincolate in base alle leggi vigenti sulla tutela del patrimonio ambientale e architettonico, ai sensi del D. Lgs. 42/2004.

Coloro che, singolarmente o riuniti in gruppi, associazioni, scuole, abbiano interesse a praticare la Street Art, sia su superfici pubbliche che private, dovranno presentare domanda in carta semplice all’Amministrazione Comunale, allegando anche due bozzetti a colori in duplice copia, con indicazione di massima del soggetto e delle dimensioni dell’opera e della tecnica di esecuzione (Acrilico, bomboletta spray, affresco etc.,) che si intende realizzare. La Commissione valutatrice definirà, nel caso di nulla osta a procedere, quale bozzetto scegliere, in linea con gli indirizzi del regolamento.

Alla luce delle esperienze pregresse, tutte ovviamente positive, abbiamo ritenuto indispensabile introdurre un sistema di regole anche nell’ambito della Street Art – spiega l’assessora alla cultura Isabel Guidi. Credo, infatti, che si tratti di una materia delicata: se da un lato può essere un’ottima risorsa per riqualificare e valorizzare alcuni spazi, dall’altro occorre fare attenzione a non inflazionare questo tipo di arte e non trasformare in Street Art ogni segno lasciato sul muro. Da questo punto di vista è necessario dare coerenza alle scelte artistiche e valutare i luoghi giusti in cui eseguire le opere”.

Concludo presentando ufficialmente un progetto – dice Guidi – su cui stiamo ragionando da tempo con Pro Loco Santa Sofia, Spazio Arte e altre associazioni: un Festival di Street Art, che al momento è sospeso a causa dell’emergenza Covid 19, ma sui cui torneremo non appena la situazione lo permetterà”.

Articolo di Staff 4live.



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Santa Sofia, approvato regolamento per la street art

SANTA SOFIA. Santa Sofia ama l’arte, in ogni sua forma: ne è prova il longevo Premio Campigna, il frequentato Teatro Mentore, il Parco di Sculture all’aperto in continuo divenire, le manifestazioni come il Festival “Di strada… in strada…” organizzato da Pro Loco Santa Sofia, i numerosi concerti del Corpo Bandistico Roveroni…   Così, non poteva mancare attenzione anche verso le nuove forme d’arte, tra cui rientra a pieno diritto la Street Art. “L’identità di Santa Sofia è fatta di Arte, Natura e Socialità – dice il Consigliere Lorenzo Bellini -. L’aver approvato un regolamento sulla Street Art è un’affermazione della nostra identità e della volontà di regolare e indirizzare un processo che da qualche anno ha preso il via nel nostro paese. Dal murales di Cuoghi-Corsello, ai lavori di artisti come MauPal e Moby Dick, con la collaborazione di Nicola Monti e Pro Loco di Santa Sofia, ai lavori dell’associazione Spazio Arte, fin da subito le tre anime di Santa Sofia (Arte – Natura – Socialità) si sono intrecciate e hanno preso vita nelle opere. La Street Art si integra perfettamente con lo spirito profondo del nostro Parco di Sculture all’aperto: rendere l’Arte parte integrante della vita e degli spazi di vita di ognuno di noi.”   Il Consiglio Comunale in data 14 maggio ha approvato una delibera e un apposito regolamento con cui definisce i termini e le modalità per l’esercizio della Street Art in genere, sia negli spazi di proprietà del Comune di Santa Sofia, sia in quelli messi a disposizione da soggetti privati o pubblici diversi dall’Amministrazione Comunale. In entrambi i casi, infatti, la realizzazione delle opere di Street Art sarà consentita previ autorizzazione comunale e il regolamento prevede che le opere non possano interessare le zone e gli edifici del centro storico.



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