domenica 30 agosto 2020

Montagne, foreste e cambiamento climatico

Lunedì 31 agosto, alle ore 21,00, al Parco della Resistenza (in caso di maltempo Centro Culturale Sandro Pertini) di Santa Sofia, si svolgerà un incontro per scoprire, con l’aiuto del mondo della scienza, in che modo le foreste e le montagne incidono sui cambiamenti climatici e sul futuro dell’uomo sulla terra. Parteciperanno Giorgio Vacchiano, Marco Marchetti e Renzo Motta, nomi fra i più noti nel panorama dei ricercatori forestali italiani.

Nel corso della serata, i cui lavori saranno aperti dal sindaco di Santa Sofia Daniele Valbonesi e poi chiusi dal presidente di Romagna Acque Tonino Bernabè, verranno presentati, inoltre, il Comitato AlberItalia e il “Centro per la valorizzazione delle Foreste e della Montagna – Oltreterra”. La serata è organizzata dall’Associazione “Tour de Bosc” (è prevista una diretta FB sulla pagina Tour de Bosc).

Tour De Bosc APS nasce nel 2019 da un gruppo di amici accomunati dal forte legame con la montagna Forlivese e il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna. Studiarne e valorizzarne le peculiarità naturalistiche, ambientali, storiche, culturali e sociali è da sempre la loro passione e, per questo motivo, organizzano escursioni alla scoperta di un territorio meraviglioso trasmettendo, a chi con loro esce, quell’amore per la propria terra che solo chi in montagna vive sa esprimere. Formati, in parte, come Guide Ambientali Escursionistiche, ma comunque in gran parte laureati in materie scientifiche, svolgono attività di monitoraggio e ricerca oltre ad organizzare iniziative divulgative per chi è interessato a conoscere quella parte di Appennino Tosco–Romagnolo per tanto tempo dimenticato.

Articolo di Staff 4live.



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sabato 29 agosto 2020

Sviluppato durante la quarantena: è made in Santa Sofia il fumetto poliziesco vintage che va a ruba online

Sviluppato durante la quarantena: è made in Santa Sofia il fumetto poliziesco vintage che va a ruba online

Vi piacciono i fumetti in stile vintage? Vi piacciono i neri in formato tascabile che andavano molto negli anni 60, 70 e 80? Vi piace il genere Poliziesco? Se la risposta è affermativa, "Schwarz Kriminalpolizei" può fare per...

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Ufficializzato il girone unico del massimo campionato regionale Calcio a cinque

Girone a 14 squadre come nella passata stagione, salutano il gruppo Modena e Russi promosse in cadetteria e Osteria Grande che non si è iscritta mentre in virtù del blocco imposto dalla LND non sono state decretate retrocessioni in serie C2. Non ci sarà più nemmeno il Fossolo la cui domanda di ripescaggio in serie B è stata accolta e nemmeno il Sant’Agata Futsal, retrocesso nel regionale dalla serie B al termine del passato campionato che ha anch’esso ottenuto il ripescaggio. Quattro posti vacanti che sono stati occupati dalle due vincitrici dei rispettivi gironi di serie C2 Forlimpopoli e Mader Bologna e da due ripescaggi dalla stessa categoria quelli di Due G Futsal Parma e Ferrara Futsal.

In elenco non compare più nemmeno l’Ic Futsal che sarà ai nastri di partenza del campionato sotto il nome Dozzese in virtù della fusione fra le due società: “Ancora una volta sarà una C1 davvero interessante con tante ottime squadre ai nastri di partenza – commenta interessato il diesse forlivese Ghirellia mio parere la favorita senza ombra di dubbio è il Balca di mister Andreijc seguito a ruota dalla Real Casalgrandese del presidente Delle Cave e dalla Dozzese, due squadre davvero attrezzate”.
Con un Forlì chiamato ad alzare l’asticella: “Noi dopo un anno di conoscenza della categoria ci siamo dati come obbiettivo i play off. Non sarà comunque facile, tutte le squadre si sono rinforzate e sistemate e anche le neo promosse sono ottime compagini da tenere d’occhio. Sarà un’altra stagione davvero tosta noi stiamo lavorando per farci trovare pronti e per onorare su tutti i campi il nome di questa gloriosa società”.

Pensiero condiviso anche dal tecnico forlivese Gottuso: “Diciamo che non ci sono particolari sorprese, un girone sicuramente ostico, con quattro neopromosse sicuramente attrezzate per affrontare questo campionato. Credo che Balca, Dozzese e Casalgrandese siano le tre squadre da battere, le grandi rivoluzioni in casa Baraccaluga, Rimini e Sassuolo sicuramente porteranno queste società a lottare per obiettivi diversi rispetto allo scorso anno, Santa Sofia e Bellaria che ormai hanno anni di esperienza nella categoria e la Gennarini, pur avendo rivoluzionato il roster in favore di un progetto totalmente innovativo, saranno sicuramente protagoniste”.

Mi aspetto un campionato più equilibrato rispetto alla scorsa stagione, prevedo meno punti di distanza tra le prime e le ultime – conclude Gottuso – sicuramente il Forlì ha costruito un roster competitivo e ben strutturato in ogni reparto, il mio obbiettivo personale sarà centrare i play off e credo che tutto l’ambiente Forlì debba avere questo obbiettivo. Poi come sempre sarà il campo a dirci chi avrà lavorato meglio e meritato le prime posizioni”.

Articolo di Staff 4live.



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martedì 25 agosto 2020

Lo spettacolo di Paolo Cevoli fa sold out

Lo spettacolo di Paolo Cevoli fa sold out

Venerdì 28 agosto, a Santa Sofia, torna il divertimento con Paolo Cevoli che porta in scena tutta la sua spontanea comicità, tra gag dedicate alla Romagna e ai romagnoli, da cui il comico trae ispirazione.

"Non lo so...

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lunedì 24 agosto 2020

Santa Sofia, due posti da istruttore tecnico: il Teatro Mentore ospiterà le prove selettive

Santa Sofia, due posti da istruttore tecnico: il Teatro Mentore ospiterà le prove selettive

Dopo una inesorabile battuta d’arresto - dovuta al lockdown -  delle procedure concorsuali per l’accesso al pubblico impiego, riprendono anche a Santa Sofia le prove selettive in presenza. "Il tutto nel pieno rispetto delle...

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Il cinema al parco prosegue con “Pinocchio” di Matteo Garrone

Il cinema al parco prosegue con “Pinocchio” di Matteo Garrone

Martedì 25 agosto al Parco Giorgi di Santa Sofia viene proiettato “Pinocchio”, film del 2019 del regista Matteo Garrone con Federico Ielapi, Roberto Benigni, Gigi Proietti, Rocco Papaleo e Massimo Ceccherini.

Ci sono tutti...

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sabato 22 agosto 2020

Turchia, dopo Santa Sofia un’altra chiesa bizantina diventa una moschea - Il Fatto Quotidiano

Turchia, dopo Santa Sofia un’altra chiesa bizantina diventa una moschea  Il Fatto QuotidianoVisualizza la copertura completa su Google News

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Malore per un escursionista di Firenze alla diga di Ridracoli

Un uomo di 57 anni residente a Firenze si trovava con la famiglia e amici a fare una gita alla diga di Ridracoli comune di Bagno di Romagna. Lasciata la macchina al parcheggio della diga, la comitiva ha imboccato il sentiero Cai 239, conosciuto anche come (sentiero natura). Suparate le due gallerie, dove la strada da asfaltata diventa sentiero hanno iniziato salire. Giunto all’altezza dell’area picnic l’uomo ha iniziato a sentirsi male riferendo un forte dolore al torace; decide allora di fermarsi e sedersi sulle panchine dell’area ricreativa nella speranza che il dolore passasse, ma purtroppo questo non è avvenuto.

Alle 13.30 quando uno della comitiva si reca rapidamente alla casa di guardia della diga per chiamare il 118, in zona non c’è segnale telefonico. Viene inviato l’elicottero di Ravenna, l’automedica di Meldola e il Soccorso Alpino e Speleologico stazione Monte Falco, che invia la squadra in pronta partenza, con a bordo anche un infermiere, della Valle del Bidente. Le informazioni non erano chiarissime e l’elicottero è atterrato a Capaccio di Santa Sofia, l’equipaggio è salito sul mezzo fuoristrada del Soccorso Alpino e trasportato fino alle due gallerie. Il medico dopo averlo valutato e trattato il paziente ha deciso di trasferirlo in elicottero all’ospedale Bufalini di Cesena. A quel punto, l’elimedica va a posizionarsi nella piazzola di Romagna Acque, che si trova affianco alla diga. Il paziente viene poi imbarcato a trasferito al nosocomio di Cesena.

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Aeroporto di Forlì. Valbonesi: «Una grande opportunità per il territorio forlivese e romagnolo»

La notizia del primo volo dall’aeroporto di Forlì a Monaco deve riempire d’orgoglio il nostro territorio. Il lavoro per arrivarci è stato lungo e difficile e non si è ancora concluso” è il commento di Daniele Valbonesi segretario del Partito Democratico forlivese.

Come sempre avviene – continua il segretario dem che è anche sindaco di Santa Sofia – l’elenco di chi rivendica il merito per se, è ben nutrito. Il Partito Democratico forlivese e tutti i suoi eletti a tutti livelli hanno lavorato a questo obiettivo con grande impegno. Dall’amministrazione Drei, ai consiglieri e alla giunta regionali, all’onorevole Di Maio (che lo ha potuto fare dopo essere stato eletto come rappresentante del PD), ai ministri dell’attuale governo. Penso che vada ricordato ancora una volta il coraggio della compagine privata che ha intrapreso questa scommessa. Vorrei però concentrarmi su altro“.

Primo, cosa può rappresentare l’Aeroporto di Forlì per il suo territorio e la Romagna? Una grande opportunità economica e turistica. Si pensi all’indotto che si genererà, al collegamento legato alla formazione e all’istruzione, ai posti di lavoro che nasceranno. Un grande pivot economico che porterà ricchezza, possibilità di far conoscere questo territorio. Quale deve essere il ruolo della politica e delle amministrazioni locali e regionale?” è la domanda che pone Valbonesi.

Intanto stimolare e migliorare le condizioni infrastrutturali attorno all’aeroporto (si pensi al miglioramento della Ravegnana che collega Forlì e Ravenna). E poi togliere dal campo il campanilismo, che spesso riaffiora, e che vedrebbe Forlì contrapposto a Rimini. Non è così ed anzi, penso sia possibile una pianificazione integrata tra le due infrastrutture che possa fare bene al territorio romagnolo. A tutti coloro che più o meno ostentano i propri meriti, veri o presunti, il Partito Democratico chiede di impegnarsi in questo, nel pianificare assieme al territorio ed alla Regione una strategia territoriale condivisa ed integrata che possa renderci più competitivi ed attraenti” conclude il segretario del Partito Democratico forlivese.

Articolo di Staff 4live.



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venerdì 21 agosto 2020

21 agosto 1944: l’eccidio della Fornace Bisulli di Meldola

Marco Viroli e Gabriele Zelli nel libro “Fatti e Misfatti a Forlì e in Romagna” – numero 4 – hanno ricostruito le storie delle stragi di Tavolicci, del Carnaio e della Fornace Bisulli di Meldola. Di quest’ultima ricorre l’anniversario il 21 agosto. Sabato 22 agosto, alle ore 10,00, l’Amministrazione comunale e l’ANPI di Meldola organizzeranno una cerimonia per ricordare la tragica vicenda che Viroli e Zelli così raccontano.

A Meldola il cosiddetto Cippo La Fornace, in via Roma 173, ricorda la fucilazione di diciotto uomini, catturati durante un rastrellamento a Pieve di Rivoschio, avvenuta il 21 agosto 1944 da parte dei nazifascisti. Nella parte alta della stele è presente una stella, simbolo dell’VIII Brigata Garibaldi, operante nella zona. Nella lunetta è raffigurata una fanciulla (forse a rappresentare la Vittoria Alata) che porge a tre caduti la palma del martirio.
Il 20 agosto 1944, durante un rastrellamento effettuato in risposta a una serie di azioni compiute dai partigiani dell’VIII Brigata Garibaldi, truppe nazifasciste prelevarono dal piccolo centro di Pieve di Rivoschio tra le cento e le duecento persone, per la maggior parte contadini e braccianti, che successivamente furono condotte a Meldola, presso un capannone della Fornace Bisulli. Il giorno seguente diciotto tra loro vennero scelti e furono costretti a scavare una fossa comune. Quindi, posti di fronte al muro della fornace, vennero fucilati senza pietà. La vittima più giovane, Marcello Lombini, aveva solo 17 anni.
Originariamente la stele si trovava a ridosso del muro della fornace ed era stata inaugurata il 18 Agosto 1946 dal Comitato di Liberazione di Meldola. In seguito è stata trasferita nella attuale sede.

Riguardo all’eccidio della Fornace Bisulli, il sito straginazifasciste.it, in una scheda compilata da Roberta Mira, tutor didattico presso il Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Moderne e il Dipartimento di Storia Culture Civiltà dell’Università di Bologna, riporta la seguente documentazione.
«Nella seconda metà di agosto del 1944 i tedeschi effettuarono un vasto rastrellamento contro l’8ª brigata Garibaldi nella zona tra le valli del Bidente, del Savio e del Borello concentrandosi su Pieve di Rivoschio, Meldola e Civitella di Romagna, mentre ai fascisti fu affidata la zona di Predappio-Porcentico. I partigiani riuscirono a sganciarsi dall’area del rastrellamento e poterono contrastare l’azione nazista con imboscate. Nel corso delle operazioni la violenza si rivolse contro i civili con uccisioni singole in diversi luoghi nei giorni 19, 20 e 21 agosto e culminò nella strage della fornace di Meldola il 21 agosto 1944. Numerosi uomini rastrellati (circa 180 secondo le fonti disponibili) furono portati a Meldola e vennero rinchiusi in uno stanzone all’interno della fornace di laterizi in località San Lorenzo. Gli uomini catturati lungo l’asse Cusercoli-Pieve di Rivoschio che coincideva con i luoghi di insediamento dei comandi dell’8ª brigata vennero separati dagli altri e sottoposti a pesanti interrogatori e torture. Il 21 agosto 1944, diciotto uomini furono fatti uscire dalla fornace e vennero costretti a scavare alcune fosse, all’interno delle quali i tedeschi occultarono i loro corpi dopo averli fucilati».

«Durante il rastrellamento che portò alla cattura degli uomini uccisi a Meldola, si registrarono incendi e devastazioni; due uomini catturati dai fascisti nella zona di Predappio-Porcentico furono fucilati dalle SS a Bagnacavallo (RA) il 27 agosto 1944: erano Ruffillo Balzani e Artemio Levi, fucilati con Antonio Cicognani; Alfredo Petrucci rastrellato con loro fu ucciso all’aeroporto di Forlì il 5 settembre 1944 dalle SS».

Va ricordato inoltre che don Pietro Tonelli e padre Vicinio Zanelli vennero uccisi a Pieve di Rivoschio il 21 agosto 1944, stesso giorno dell’eccidio alla Fornace Bisulli di Meldola.
Dalla scheda redatta dalla professoressa Roberta Mira è possibile ricavare l’elenco dettagliato delle vittime della strage:
– Alessandrini Alessandro, nato a Pieve di Rivoschio il 29/03/1880, colono. Riconosciuto partigiano nell’8ª brigata Garibaldi dal 16/09/1943 al 21/08/1944.
– Bartolini Domenico. Civile.
– Bevoni Francesco, nato a Voltre di Civitella di Romagna il 24/04/1879, residente a Pieve di Rivoschio, mezzadro. Riconosciuto partigiano nell’8ª brigata Garibaldi dal 02/01/1944 al 21/08/1944.
– Bertozzi Domenico nato a Sorbano il 13/06/1881, residente a Pieve di Rivoschio, bracciante. Riconosciuto partigiano nell’8ª brigata Garibaldi dal 29/11/1943 al 21/08/1944.
– Biondini Antonio, nato a Sarsina il 03/08/1895, residente a Pieve di Rivoschio, contadino. Riconosciuto partigiano nell’8ª brigata Garibaldi dal 02/01/1944 al 20/08/1944.
– Cangini Giovanni, nato a Cusercoli il 07/08/1904, bracciante. Riconosciuto partigiano nell’8ª brigata Garibaldi dal 06/10/1943 al 21/08/1944.
– Castellucci Celso, nato a Civitella di Romagna il 28/06/1896, residente a Cigno di Civitella. Riconosciuto partigiano nell’8ª brigata Garibaldi dal 01/01/1944 al 21/08/1944.
– Fantuzzi Attilio, nato a Sarsina il 18/02/1896, residente a Cusercoli, colono. Riconosciuto partigiano nell’8ª brigata Garibaldi dal 06/11/1943 al 21/08/1944.
– Giusti Angelo, nato a Civitella di Romagna il 02/10/1924, residente a Cusercoli, operaio. Riconosciuto partigiano nell’8ª brigata Garibaldi dal 15/02/1944 al 18/06/1944.
– Landi Domenico, nato a Sarsina il 30/11/1863, residente a Pieve di Rivoschio. Riconosciuto partigiano nell’8ª brigata Garibaldi dal 30/09/1943 al 21/08/1944.
– Lombini Marcello, nato a Civitella di Romagna il 02/03/1927, residente a Cusercoli, garzone di fornaio. Riconosciuto partigiano nell’8ª brigata Garibaldi dal 01/01/1944 al 30/11/1944.
– Mezzanotte Cesare, nato a Sarsina il 16/03/1916, residente a Giaggiolo, colono. Riconosciuto partigiano nell’8ª brigata Garibaldi dal 06/11/1943 al 21/08/1944.
– Mondardini Salvatore, nato a Sarsina il 19/01/1862, residente a Santo Stefano di Sarsina, agricoltore. Riconosciuto partigiano nell’8ª brigata Garibaldi dal 10/11/1943 al 21/08/1944.
– Nanni Marcello (Lello), nato a Civitella di Romagna il 02/10/1926, residente a Cusercoli, garzone. Riconosciuto partigiano nell’8ª brigata Garibaldi dal 18/09/1943 al 28/06/1944.
– Orfei Antonio, nato a Bagno di Romagna il 30/09/1910, residente a Santa Sofia, bracciante. Riconosciuto partigiano nell’8ª brigata Garibaldi dal 07/01/1944 al 21/08/1944.
– Pondini Francesco, nato a Pieve di Rivoschio il 01/04/1891, agricoltore. Riconosciuto partigiano nell’8ª brigata Garibaldi dal 05/05/1944 al 21/08/1944.
– Secaroli Angelo. Civile.
– Soldati Pasquale, nato a Sarsina il 19/01/1891, residente a Pieve di Rivoschio, colono. Riconosciuto partigiano nell’8ª brigata Garibaldi dal 03/01/1944 al 21/08/1944».

Sul sito straginazifasciste.it viene precisato che: «buona parte delle vittime ottenne la qualifica di partigiano, ma l’età avanzata di molti fa ritenere probabile, nel loro caso, che si tratti di civili o di persone legate ai partigiani. Ravaglioli e Petrini nel loro libro segnalano Bertozzi come padre di un partigiano; inoltre scrivono di Bartolini che partecipò alla Resistenza, ma il suo nome non compare fra i caduti partigiani nella documentazione dell’Anpi e dell’Istituto per la storia della Resistenza di Forlì-Cesena.

Secondo il Diario di Mambelli erano partigiani Lombini, Nanni, Giusti, Cangini, Fantuzzi. Fantuzzi in più di una fonte è ricordato come il colono del podere che ospitò uno dei primi insediamenti partigiani della valle del Bidente tra Cusercoli e San Paolo in Aquiliano. La documentazione fascista coeva parla di quattordici ribelli e quattro persone conniventi.
– Leoni Giuseppe, nato l’11/02/1906, abitava a San Matteo di Meldola (FC) dove lavorava come operaio agricolo. Rastrellato con gli altri e rinchiuso nella fornace, fu selezionato per la fucilazione, ma il proprietario dell’azienda in cui lavorava intervenne presso i fascisti di Meldola per salvarlo. Leoni fu risparmiato. Civile.
– Sansavini Angelo, nato a Galeata (FC) il 07/04/1911, residente al podere Valle del Duca a Galeata. Rastrellato e rinchiuso nella fornace, fu inizialmente fatto uscire con gli uomini che dovevano essere fucilati, ma fu poi riportato all’interno dello stanzone. Fu tra gli uomini costretti a seppellire i corpi delle vittime. Dopo la strage di Meldola venne costretto a lavorare per i tedeschi seguendo le truppe prima verso Bologna, poi a Verona e infine venne inviato in Germania. Civile».

Infine, come riporta sempre il sito straginazifasciste.it, al termine del Secondo conflitto mondiale venne avviato «procedimento penale davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Forlì contro Arnaldo Feltrami, Romano Beltrami e Ezio Landi, accusati di aver partecipato materialmente alle sevizie delle vittime e alle uccisioni della fornace. Con sentenza del febbraio 1946 la Corte condannò Feltrami a 30 anni di reclusione, Beltrami e Landi a morte. Fu presentato ricorso in Cassazione. La Cassazione con sentenza 28/06/1946 annullò senza rinvio la sentenza della Corte d’Assise straordinaria di Forlì poiché mancavano le prove della colpevolezza dei tre condannati».

Articolo di Staff 4live.



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mercoledì 19 agosto 2020

Film al parco: ecco "Il traditore" di Marco Bellocchio

Film al parco: ecco "Il traditore" di Marco Bellocchio

Venerdì 21 agosto torna a Santa Sofia la rassegna "Una finestra sul cortile". Alle 21.30 al Parco Giorgi si proietta "Il traditore", film di Marco Bellocchio con Pierfrancesco Favino, Luigi Lo Cascio e Fausto Russo Alesi...

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venerdì 14 agosto 2020

Santa Sofia, presentato il festival “Di strada in strada”

E’ stata presentata ieri sera la tre giorni del festival “Di strada in strada: piazza contingenti” che da oggi a domenica animerà il centro di Santa Sofia con spettacoli e show. Il presidente della pro loco e direttore artistico Marco Berti spiega l’iniziativa.



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giovedì 13 agosto 2020

Ferragosto con gli artisti di strada, risate all'alba. musica e storia locale: tutti gli eventi del Forlivese

Ferragosto con gli artisti di strada, risate all'alba. musica e storia locale: tutti gli eventi del Forlivese

E' nel fresco di Santa Sofia l'evento di maggior richiamo del Ferragosto sul territorio forlivese, con gli artisti di strada che riempiranno di attrazioni mozzafiato le piazze della località bidentina. E' ricco il programma...

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Santa Sofia, più sostegno al trasporto scolastico: per il primo anno di superiori paga il Comune

Santa Sofia, più sostegno al trasporto scolastico: per il primo anno di superiori paga il Comune

Il Comune di Santa Sofia sta organizzando i servizi per l'anno scolastico 2020/2021 e, tra le altre cose, ha preso decisioni importanti in merito al trasporto scolastico. “Da sempre, il Comune copre i costi per il trasporto degli...

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Di Strada in Strada, partito il festival degli artisti di strada con il prologo a Corniolo

Di Strada in Strada, partito il festival degli artisti di strada con il prologo a Corniolo

E' partito mercoledì, con il prologo a Corniolo, e va avanti fino al 16 agosto il festival Di Strada in Strada a Santa Sofia. Gli spettacoli vanno a coprire l'universo delle arti performative...

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lunedì 10 agosto 2020

Forlì Calcio a cinque. Reparto portieri al completo con l’arrivo di Leonardo Lamorgese

Con l’acquisto di Leonardo Lamorgese si va a completare il parco portieri a disposizione di mister Gottuso: “Quando ho parlato con Leonardo ho visto nei suoi occhi la voglia di venire a Forlì e di rimettersi in gioco – racconta il diesse Ghirelli – Leo è un ragazzo che ho visto diverse volte all’opera tra i pali e che data la sua giovane età, parliamo comunque di un 97, con tanto lavoro e sacrificio ha ancora molto da dare a questo sport. Sono felice che sia qui, adesso possiamo contare su un reparto portieri davvero completo e motivato. Ci tengo a ringraziare la società Santa Sofia nella persona del presidente Sauro Conficconi per la disponibilità resa per la conclusione positiva del trasferimento”.

Classe 1997 Leonardo Lamorgese nasce in provincia di Foggia a San Giovanni Rotondo ma si trasferisce fin da piccolo nella Valle del Bidente dove comincia giocare a calcio a 11 nella società bidentina. All’età di 13 anni Leonardo si innamora del futsal ed entra a far parte del settore giovanile del Santa Sofia Calcio a 5. Si fa tutta la trafila delle giovanili per poi esordire giovanissimo in prima squadra in C1 togliendosi anche la soddisfazione nel 2017 di vincere il campionato regionale di serie C2 da protagonista riscattando la retrocessione della precedente stagione.

Dieci anni a rappresentare la squadra del proprio paese con anima e cuore con un finale un po’ amaro: “Lasciare Santa Sofia dopo 10 anni è una sensazione strana – racconta emozionato Leonardo – la decisione non è stata presa da me ma dalla società. Santa Sofia è la mia terra e credo di aver onorato la maglia, lascio tanti amici e tanta gente che mi è stata vicina sia nei momenti belli ma soprattutto in quelli più complicati, ma ora non voglio pensare al passato; ripeto, non è una scelta fatta da me ma dalla società e a malincuore ne ho preso atto”.

Ma chiusa una porta si apre un portone: “Non voglio più pensare al passato sono carico ed entusiasta per questa nuova avventura. Conosco personalmente molti dei miei nuovi compagni e questo mi aiuterà sicuramente ad inserirmi e sono certo che anche essendo uno degli ultimi arrivati potrò contribuire a fare diventare ancora più unito questo grande gruppo”.

Parole da giocatore navigato nonostante la giovane età, da parte di un ragazzo consapevole di doversi giocare il posto con mostro sacro della storia forlivese come Davide Cassano: “Non conosco personalmente i miei due compagni di reparto ma sicuramente lavorando di squadra potremo aiutarci l’un l’altro dando ampie garanzie al mister. Per Davide parla la carriera, per me sarà un onore affiancarlo e sono certo che potrò imparare molto sia da lui che da Andrea. Dal canto mio sono pronto a rimettermi in forma per poter rispondere presente quando il mister mi chiamerà in causa”.

Articolo di Staff 4live.



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domenica 9 agosto 2020

Trauma cranico nella caduta con l'e-bike, 21enne soccorsa con l'elicottero del Soccorso Alpino

Trauma cranico nella caduta con l'e-bike, 21enne soccorsa con l'elicottero del Soccorso Alpino

Complesso intervento di soccorso per una ragazza di 21 anni di Fabriano (Ancona) giunta sull'Appennino forlivese per fare una gita in e-bike nel comprensorio della diga di Ridracoli, nel comune di Santa Sofia insieme al padre e a un nutrito...

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Santa Sofia, caduta con l’e-bike: paura per una 21enne in gita

SANTA SOFIA. Parte da Fabriano (Ancona) per fare una gita in e-bike nel comprensorio della diga di Ridracoli, comune di Santa Sofia insieme al padre e a un nutrito gruppo di ciclisti, circa 40 persone, tra questi anche delle guide locali. La ragazza di 21 anni insieme a tutto il gruppo imbocca il sentiero che parte dalla foresta della Lama e si dirige verso la diga. Arrivata in prossimità della Fonte Solforosa, per causa da accertare, è caduta rovinosamente a terra riportando un severo trauma cranico e un trauma toracico con difficoltà a respirare. Gli amici hanno chiamato il 118 che invia sul posto il Soccorso Alpino e Speleologico stazione Monte Falco che invia due squadre, quella della valle del Bidente e quella della valle del Savio e l’elicottero 118 di Pavullo nel Frignano dotato di verricello con a bordo un tecnico di elisoccorso del CNSAS. I tecnici arrivati sul posto, hanno confermato l’intervento dell’elicottero, perché la paziente continuava a respirare male. Il capo squadra nel frattempo ha fatto la valutazione ambientale e ha costatato che quella zona non era verricellabile a causa della vegetazione alta. Ha deciso di spostare la paziente più a valle in un punto che fosse atterrabile per l’elicottero. L’equipaggio sanitario del’ eli arrivato sul posto ha stabilizzato la donna e l’ha poi trasferita all’ospedale Bufalini di Cesena in codice di media gravità.



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venerdì 7 agosto 2020

A ‘Rumors’ il concerto di Colombre

Domenica 9 agosto, alle ore 21,00 la musica è protagonista a Santa Sofia. Nel teatro naturale del Parco della Resistenza si svolge il primo evento di Rumors, un’occasione per godersi a certe altitudini un concerto di Colombre, che per l’occasione suona in trio con chitarra elettrica, viola e violoncello. Aprono la serata i Corner in Bloom.

Desideravamo creare un’occasione in cui poter godere della musica dal vivo – dicono i giovani organizzatori di Rumors – e ci è sembrato bello poterlo realizzare a Santa Sofia, dove Rumors è nata. Così, con l’appoggio di Pro Loco Santa Sofia, ci siamo messi all’opera e abbiamo organizzato una serata in cui potere stare insieme e ascoltare buona musica, sempre nel rispetto delle regole”.

Sul palco, il nome di punta è Colombre, al secolo Giovanni Imparato. Come il mostro marino del racconto di Buzzati, da cui prende il nome, ad un certo punto affiora dall’acqua pubblicando nel 2017 l’album “Pulviscolo” (Bravo Dischi). Il disco, preceduto dal singolo “Blatte”, arricchito dal prezioso featuring di IoSonoUnCane, ha ottenuto attenzione e consensi da pubblico e critica, ed è stato candidato nella cinquina del Premio Tenco come miglior opera prima. Questa accoglienza ha permesso al cantautore di Senigallia di intraprendere un tour in tutta Italia di più di novanta concerti, tra il 2017 e 2018. Nello stesso 2018 co-produce e arrangia il disco “Deluderti” (La Tempesta Dischi, 2018) della cantautrice Maria Antonietta, con la quale aveva già collaborato nella produzione del suo disco precedente “Sassi” (La Tempesta Dischi, 2014). Nel 2019 Calcutta lo invita a prendere parte al fortunato tour di “Evergreen” come chitarrista.
Ingresso: biglietto 11 euro alla cassa la sera stessa; a 9 euro in prevendita online https://oooh.events/evento/rumors-biglietti/.

Articolo di Staff 4live.



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martedì 4 agosto 2020

Fabio Genovesi presenta il libro “Cadrò, sognando di volare” (ed. Mondadori).

Giovedì 6 agosto, ore 21,00, al Parco Giorgi (della Resistenza) a Santa Sofia per “Libri al Parco” Corrado Ravaioli dialoga con l’autore Fabio Genovesi che presenterà il suo libro “Cadrò, sognando di volare” (ed. Mondadori).

Genovesi è un narratore con pochi eguali, e nel suo ultimo romanzo “Cadrò, sognando di Volare”, incrocia la storia del protagonista Fabio con quella di Marco Pantani. È un libro adatto a chi ha amato il ‘Pirata’ ma anche a chi non ha mai seguito il ciclismo, perché i sogni sono universali. Una commedia agrodolce, nella tradizione della commedia all’italiana.

Quello di giovedì è un evento speciale, essendo l’unica data estiva dello scrittore fuori dai confini della Toscana, ed è ancor più suggestiva visto che il ricordo di Pantani è molto sentito a Santa Sofia, dove il Comune ha deciso tre anni fa di affiggere una sua gigantografia su una parete esterna del teatro Mentore.
Prenotazione obbligatoria al numero 349 9503847 (anche Whatsapp, da lunedì a venerdì, dalle 9,00 alle 18,00).

Articolo di Staff 4live.



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Nei consigli comunali di Santa Sofia, Modigliana e Tredozio unanimità per mantenere aperta la Polstrada

Anche i Consigli Comunali di Santa Sofia, Modigliana e Tredozio hanno nei giorni scorsi votato all’unanimità un ordine del giorno in cui chiedono di mantenere aperto e operativo il distaccamento di Rocca San Casciano della Polizia Stradale. “È un ulteriore segnale – affermano i tre coordinatori del Comitato Civico Ss67, Vincenzo Bongiorno, Alessandro Ferrini e Riccardo Ragazzini – molto importante. Questi ultimi tre Consigli vanno ad aggiungersi a quelli di Rocca San Casciano, Forlì, Castrocaro Terme e Terra del Sole, Dovadola, Portico e San Benedetto, Meldola, Galeata, Civitella di Romagna, Predappio, Premilcuore, Bertinoro, Sarsina. Assemblee elettive rappresentative di oltre 175.000 abitanti”.

Per avere anche l’esplicito appoggio della Regione Emilia-Romagna, i tre coordinatori hanno scritto nei giorni scorsi al presidente Stefano Bonaccini e all’assessore alla montagna, Barbara Lori. Sperando possa arrivare una risposta dalle due importanti figure istituzionali regionali, Bongiorno, Ferrini e Ragazzini osservano: “Ci è dispiaciuto che la trasversalità e unanimità ottenuta da tutti gli ordini del giorno approvati dai tanti Consigli Comunali, dal Consiglio Provinciale di Forlì-Cesena, dall’Unione dei Comuni della Romagna forlivese e dall’Unione dei Comuni della Valle del Rubicone, non si sia ripetuta nella votazione avvenuta la settimana scorsa in Consiglio Regionale, dove addirittura l’OdG per chiedere al governo il mantenimento della Polstrada di Rocca è stato bocciato. Crediamo si sia persa un’occasione che comunque potrà essere riproposta, e ringraziamo il primo firmatario dell’OdG, Massimiliano Pompignoli. Per quanto ci riguarda continuiamo a credere che le richieste di buonsenso, utili alla gente, non abbiano colore politico, ma siano a disposizione delle persone che, con il loro impegno civile e politico, siano intenzionate a servire il bene comune”.

Bongiorno, Ferrini e Ragazzini aggiungono: “La richiesta che si avanza al Ministro degli Interni, Luciana Lamorgese, è quella del mantenimento del distaccamento di Rocca della Polstrada, per garantire un alto livello di sicurezza stradale che riguarda tutti. Questo è ancora più vero se si pensa che la richiesta riguarda un presidio che si trova su un’importante arteria, la Ss67, la strada che unisce la costa adriatica a quella tirrenica, e di cui tanto si parla ultimamente per l’ammodernamento nel tratto Ravenna – Forlì, sperando che poi si possa tornare a parlare anche dell’ammodernamento da Forlì fino in Toscana”.

Articolo di Staff 4live.



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Polstrada di Rocca San Casciano: anche Santa Sofia, Modigliana e Tredozio chiedono di mantenere aperto il distaccamento

Polstrada di Rocca San Casciano: anche Santa Sofia, Modigliana e Tredozio chiedono di mantenere aperto il distaccamento

Anche i Consigli Comunali di Santa Sofia, Modiglina e Tredozio hanno nei giorni scorsi votato all’unanimità un ordine del giorno in cui chiedono di mantenere aperto e operativo il distaccamento di Rocca San Casciano della Polizia...

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Rocca San Casciano, ancora mobilitazione per la Polstrada

ROCCA SAN CASCIANO. Anche i Consigli Comunali di Santa Sofia, Modiglina e Tredozio hanno nei giorni scorsi votato all’unanimità un Ordine del Giorno in cui chiedono di mantenere aperto e operativo il distaccamento di Rocca San Casciano della Polizia Stradale. “E’ un ulteriore segnale – affermano i tre coordinatori del Comitato Civico Ss67, Vincenzo Bongiorno, Alessandro Ferrini e Riccardo Ragazzini – molto importante. Questi ultimi tre Consigli vanno ad aggiungersi a quelli di Rocca San Casciano, Forlì, Castrocaro Terme e Terra del Sole, Dovadola, Portico e San Benedetto, Meldola, Galeata, Civitella di Romagna, Predappio, Premilcuore, Bertinoro, Sarsina. Assemblee elettive rappresentative di oltre 175.000 abitanti”. Per avere anche l’esplicito appoggio della Regione Emilia-Romagna, i tre coordinatori hanno scritto nei giorni scorsi al presidente Stefano Bonaccini e all’Assessore alla Montagna, Barbara Lori. Sperando possa arrivare una risposta dalle due importanti figure istituzionali regionali, Bongiorno, Ferrini e Ragazzini osservano: “Ci è dispiaciuto che la trasversalità e unanimità ottenuta da tutti gli Ordini del Giorno approvati dai tanti Consigli Comunali, dal Consiglio Provinciale di Forlì-Cesena, dall’Unione dei Comuni della Romagna forlivese e dall’Unione dei Comuni della Valle del Rubicone, non si sia ripetuta nella votazione avvenuta la settimana scorsa in Consiglio Regionale, dove addirittura l’OdG per chiedere al Governo il mantenimento della Polstrada di Rocca è stato bocciato. Crediamo si sia persa un’occasione che comunque potrà essere riproposta, e ringraziamo il primo firmatario dell’OdG, Massimiliano Pompignoli (Lega), come i consiglieri regionali del Pd espressione del nostro territorio provinciale, Massimo Bulbi e Lia Montalti che hanno trasversalmente votato a favore, significando che le richieste di buonsenso utili alla gente non hanno bandiere”.



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Nel parco arriva il live di Colombre

Nel parco arriva il live di Colombre

Domenica 9 agosto, alle 21, la musica è protagonista a Santa Sofia. Nel teatro naturale del Parco della Resistenza si svolge il primo evento di Rumors, un'occasione per godersi a certe altitudini un concerto di Colombre, che per l&rsquo...

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lunedì 3 agosto 2020

Amadori, conclusi i tamponi nei due stabilimenti: "Due positivi su 1.827 dipendenti"

Amadori, conclusi i tamponi nei due stabilimenti: "Due positivi su 1.827 dipendenti"

Due positivi al covid-19 su 1.827 dipendenti. L'azienda Amadori ha comunicato i risultati dei test sugli addetti dei reparti macellazione e sezionamento degli stabilimenti Avi.Coop di San Vittore di Cesena e Santa Sofia, effettuati in...

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Coronavirus, tamponi per Amadori a Cesena e Santa Sofia: 2 positivi

CESENA. Al termine delle giornate di effettuazione tamponi da parte delle Ausl locali, sugli addetti dei reparti macellazione e sezionamento degli stabilimenti AVI.COOP di San Vittore di Cesena e Santa Sofia, in ottemperanza a quanto previsto dall’Ordinanza della Regione Emilia-Romagna del 13 luglio scorso per la ricerca del genoma virale Sars-CoV2, sono stati eseguiti complessivamente test su 1.827 dipendenti. I tamponi hanno dato esito negativo su 1.825 dipendenti: solo in 2 casi l’esito è risultato positivo.

·                  «Sui 2 casi di positività – racconta l’azienda in una nota – relativi a dipendenti assenti da tempo dal lavoro per motivi personali, il Servizio Sanitario a seguito di verifiche epidemiologiche effettuate, ha certificato che il contagio si è verificato  all’esterno dell’azienda. Questi risultati – continua Amadori – estremamente rilevanti e di gran lunga inferiori alla media regionale e nazionale di diffusione del virus, sono la conferma dell’efficacia delle procedure interne di autocontrollo e di gestione delle attività intraprese sin dall’inizio dell’emergenza da AVI.COOP, così come da tutte le società parte della filiera integrata Amadori, per garantire la salute dei lavoratori e assicurare la prosecuzione della produzione in completa sicurezza».



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Fabio Genovesi presenta il romanzo "Cadrò, sognando di volare"

Fabio Genovesi presenta il romanzo "Cadrò, sognando di volare"

Giovedì 6 agosto, il parco della Resistenza di Santa Sofia ospita Fabio Genovesi, uno degli autori più apprezzati della scuderia Mondadori, in dialogo con il giornalista Corrado Ravaioli. Genovesi è un narratore con pochi eguali...

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domenica 2 agosto 2020

Francesco Vittozzi rinnova col Forlì Calcio a cinque

Per il 33enne forlivese non sono certo state stagioni facili, la rottura del crociato nell’autunno 2018, l’intervento ad inizio 2019 e un recupero a tempo di record gli hanno comunque permesso di ripresentarsi all’inizio della preparazione della passata stagioni a disposizione del mister: “Francesco Vittozzi viene da una stagione difficile, è rientrato in squadra con tempi da record l’estate scorsa ma un infortunio come il suo non si metabolizza in pochi mesi – spiega Gottuso – deve ritrovare continuità e minutaggio, avrà molta concorrenza e non sarà facile ma è un ragazzo di grande carisma nello spogliatoio e un grande professionista, un esempio per i più giovani non posso che essere soddisfatto di averlo ancora a disposizione”.

Ventun presenze complessive nella passata stagione con 6 gol a referto e 4 assist vincenti per i compagni; numeri si importanti ma che non rendono a pieno il merito dell’importanza di Vittozzi all’interno dello spogliatoio dove è uno dei senatori come spiegato da mister Gottuso e confermato dalle parole del disse Ghirelli: “Francesco è stato uno dei primi nell’estate del 2018 a dare fiducia al progetto di questi nuovo Forlì, è uno dei cardini dello spogliatoio e sono certo che con la sua esperienza e duttilità ci darà ancora un grandissimo contributo”.

Laterale mancino dalle spiccate doti balistiche Francesco Vittozzi, forlivese classe 1987, debutta nel futsal proprio col Forlì nel lontano 2009 sotto la guida del tecnico carioca Josmael Correa dove debutta nel campionato cadetto. Dopo un lungo peregrinare tra regionale e cadetteria con le maglie di Gatteo Calcio a 5, Forlimpopoli, Futsal Cesena, Imolese e Santa Sofia, Francesco è rientrato nell’estate del 2018 a Forlì dove la sua storia d’amore col futsal è iniziata e dove speriamo continui a brillare.

Articolo di Staff 4live.



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sabato 1 agosto 2020

Caccia. Castaldini: «Occorre un adeguamento della normativa sul territorio»

«Occorre un adeguamento della normativa sul territorio agro – silvo – pastorale per permettere maggiore equilibrio e laddove c’è necessità la Regione deve intervenire con una sospensione o con una moratoria delle domande in essere e delle nuove richieste delle aziende faunistico venatorie» è il commento di Valentina Castaldini consigliere regionale di Forza Italia. Un adeguamento del territorio e della rispettiva percentuale di azione per la caccia a seconda delle richieste delle rispettive aziende.

«Ho chiesto alla Regione che ponga l’attenzione sull’attuale gestione del territorio con particolare attenzione alle esigenze dei cacciatori con maggior equilibrio rispetto alle esigenze delle aziende faunistico venatorie. Mi sono arrivate – continua l’esponente azzurra – diverse segnalazioni dove viene evidenziata la mancanza di equilibrio negli ATC per le zone cacciabili. Alcuni Comuni, come per esempio Galeata, Civitella di Romagna e Predappio, per i propri territori ricadenti nell’ATC FO6, (ma questo vale anche per Santa Sofia e Bagno di Romagna nell’ATC FO5) non rispetterebbero questo equilibrio a causa di una norma che non valuta la presenza degli ATC nella sua applicazione».

Queste zone, che peraltro registrano già ampi territori dove la caccia è vietata (demanio regionale ex Arf e Parco Nazionale) oggi fanno i conti anche con la presenza di diversi istituti privati che sono già adesso molto alte e nuovi ampliamenti di aziende faunistiche ridurrebbero notevolmente i territori cacciabili.

«Per questo credo sia indispensabile un adeguamento normativo valutando se possa esser utile modificare la modalità di calcolo della percentuale di ripartizione del territorio agro-silvo-pastorale e condividere la necessità di introdurre nel frattempo una sospensione o una moratoria delle domande in essere e delle nuove richieste» la richiesta che Valentina Castaldini, consigliere regionale di Forza Italia, ha rivolto alla Giunta Bonaccini.

Articolo di Staff 4live.



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Rossi: «La Storia deve essere conoscenza, non messinscena»

«Sono anni che si parla insistentemente di neofascismo e di antifascismo. Nascono movimenti a sostegno dell’uno e dell’altro e ad ogni tornata elettorale si schierano come pedine di una scacchiera… Una messinscena che spesso però sfugge di mano e lascia nella vaghezza i contorni della vera storia del Ventennio fascista. Ecco noi crediamo che la storia sia il fulcro della conoscenza ed è doverosa che venga conosciuta e ricordata come tale (si converrebbe più facilmente che l’apologia al nazifascismo sia un reato).

Predappio ha una storia importante da raccontare e tramandare, possiede una cultura che ha segnato la storia, ma con ciò non è permissibile continuare a chiudere gli occhi davanti alle ondate di fascisti che ogni anno vengono a Predappio non certo per conoscere, ma solo per “emulare” un criminale della quale (noi ci auguriamo) non conoscono neppure le gesta.
Dice E., un giovane abitante di Predappio: “Non è ammissibile sia permesso che nel cimitero in cui è seppellito anche il mio bisnonno, partigiano e deportato, si presenti il fascista vestito da camerata!”

Noi ci auguriamo che la politica, in maniera trasversale, inizi seriamente ad applicare la nostra Costituzione nata proprio affinché il nazifascismo non tornasse e riesca, soprattutto a Predappio a creare un turismo consapevole di esser in un luogo che insegna che quella Storia non deve mai più ripetersi»!

Valentina Rossi consigliera comunale di Santa Sofia di Potere al Popolo

Articolo di Staff 4live.



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