Il colonnello Alessandro Bottacci è stato nominato nuovo direttore del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi Monte Falterone Campigna. Il suo nominativo è stato, infatti, estratto dalla terna predisposta dal consiglio dell’Ente, che conteneva anche i nominativi di Sergio Paglialunga, direttore in carica fino a gennaio, e Franca Zanichelli.
Laureato con il massimo dei voti nel 1984 a Firenze in scienze forestali, con una con una tesi sulla moria dell’abete bianco a Vallombrosa, è commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana e accademico ordinario dell’Accademia Italiana di Scienze Forestali. Gli è stata conferita la lode dal capo del Corpo forestale dello Stato per “l’impegno professionale, che va oltre il doveroso espletamento dei compiti istituzionali, dimostrato in occasione dell’evento sismico in Abruzzo, conseguendo apprezzabili risultati in un contesto operativo di emergenza a regime”.
È inoltre ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana, socio corrispondente dell’Accademia italiana di Scienze forestali e cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica italiana. È stato capo dell’Ufficio territoriale per la Biodiversità del Corpo Forestale dello Stato di Pratovecchio dal 2004 al 2012. L’Ufficio, oggi Reparto Carabinieri Biodiversità, è responsabile della gestione tecnico-scientifica delle riserve naturali biogenetiche Casentinesi (Badia Prataglia-Lama, Campigna, Camadoli e Scodella) e della riserva integrale di Sasso Fratino (prima riserva integrale italiana e prima area naturale italiana insignita del diploma europeo delle aree protette), per un totale di 5.600 ettari.
A seguire (2012–2016) ha ricoperto l’incarico di capo dell’Ufficio centrale per la Biodiversità con la mansione di indirizzo e coordinamento delle attività gestionali di tutela della biodiversità svolte nei 28 uffici territoriali per Biodiversità nazionali.
Nell’ambito di tale mandato è stato coordinatore generale dei centri di selezione equestre del Corpo forestale dello Stato, ha indirizzato e diretto le attività tecnico scientifiche dei tre centri nazionali per lo Studio e la Conservazione della biodiversità forestale e degli Uffici territoriali per la Biodiversità in materia di educazione ambientale. Tra le sue competenze si annoveravano anche l’approvazione dei progetti nazionali e comunitari di ricerca scientifica e gestione delle relative attività, tra cui la progettazione e l’esecuzione di numerosi Progetti LIFE negli UTB dipendenti; il coordinamento dei Centri di recupero della Fauna selvatica e di accoglienza degli animali sequestrati secondo la Convenzione di Washington (CITES), sulla base di una apposita convenzione tra CFS e Ministero dell’Ambiente, da lui firmata previa incarico del Capo del CFS.
Articolo di Staff 4live.
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