giovedì 31 maggio 2018

“Arte in piazzetta” II edizione

Sabato 2 giugno, a Santa Sofia parte la seconda edizione di “Arte in piazzetta“: dalle ore 10,00 alle 20,00, sulla piazzetta Milleluci, artisti, performers, espositori d’arte e cultura locale, lettori, musicisti… e tanto altro! L’iniziativa è gratuita ed è organizzata da SpazioArte con Sophia in Libris, Pro Loco Santa Sofia, Corpo Bandistico “C. Roveroni”.
Sempre sabato 2 giugno, alle ore 21,00, al Teatro Mentore si terrà il tradizionale Concerto del 2 giugno con il Corpo bandistico “C. Roveroni” diretto dal Maestro Massimo Bertaccini. Domenica 3 giugno, dalle ore 9,30 alle 12,30 e dalle 15,00 alle 18,00 alla Galleria “V. Stoppioni” sarà possibile visitare la mostra “Cinema e arte. Dipinti di Miria Malandri”. In esposizione, opere della pittrice forlivese e manifesti cinematografici dell’Archivio del Teatro Mentore.

Articolo di Staff 4live.



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mercoledì 30 maggio 2018

Santa Sofia: arte, concerto e mostre nel weekend del 2 giugno

Santa Sofia: arte, concerto e mostre nel weekend del 2 giugno

Sabato 2 giugno, seconda edizione di "Arte in piazzetta": dalle 10 alle 20, sulla piazzetta Milleluci, artisti, performers, espositori d'arte e cultura locale, lettori, musicisti... e tanto altro! L'iniziativa è gratuita ed...

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martedì 29 maggio 2018

Cna, un po' di chiarezza sulla riforma del terzo settore: incontro partecipato a Santa Sofia

Cna, un po' di chiarezza sulla riforma del terzo settore: incontro partecipato a Santa Sofia

Cna Colline forlivesi, con il patrocinio del Comune di Santa Sofia, ha presentato al mondo delle associazioni non profit, le modifiche intervenute a seguito della riforma del terzo settore e di alcune previsioni contenute nella Legge di Bilancio...

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Santa Sofia, dopo i danni dell'inverno scatta la manutenzione straordinaria delle strade

Santa Sofia, dopo i danni dell'inverno scatta la manutenzione straordinaria delle strade

Al via nel territorio di Santa Sofia i lavori sulle strade danneggiate dalle ondate di maltempo invernali. "L'inverno appena trascorso e la crisi dell'ente Provincia hanno creato criticità non facili da colmare - dice il sindaco...

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Manutenzione delle strade, numerosi interventi nel biennio 2018-’19

Il Comune di Santa Sofia, come molti Comuni montani, è attraversato da numerose strade: infrastrutture, gestite da diversi enti, che hanno bisogno di manutenzione per i danni causati da eventi atmosferici, per interventi nei sottoservizi e per l’usura dovuta al traffico dei mezzi. “L’inverno appena trascorso e la crisi dell’ente Provincia hanno creato criticità non facili da colmare – spiega il sindaco di Santa Sofia Daniele Valbonesie si è reso necessario un piano straordinario di manutenzioni da mettere in campo nel biennio 2018-19”.

Strade comunali
Molte strade comunali hanno necessità di manutenzione e, con i fondi a disposizione, si potranno eseguire i seguenti interventi:
– Strada comunale Collina di Pondo/Saviana. Grazie a fondi regionali destinati ai Comuni montani (circa 81.297,47 €) e a fondi comunali (circa 9.500 €) è previsto un primo stralcio di lavori tra la seconda parte del 2018 e la prima del 2019, pari ad un importo di 91.000 €. Le procedure sono in corso con la collaborazione dell’Unione di comuni della Romagna Forlivese e del Consorzio di Bonifica.
– Via Martiri della Libertà/Via Melloni/Via Gramsci/Via Togliatti. Nel mese di giugno si effettuerà una manutenzione straordinaria, con alcune modifiche alla viabilità di Via Martiri della Libertà. I lavori, a carico di Hera in seguito agli interventi sui sottoservizi (acquedotto e rete fognaria), avranno un importo di circa 30.000 €.
– Varie su tutto il comune di Santa Sofia. Attraverso un contributo straordinario dai fondi di coesione che la regione Emilia-Romagna assegna ai comuni montani, sarà possibile realizzare una serie di interventi di manutenzione straordinaria sia nelle strade del forese che del capoluogo. Il valore complessivo è di circa 58.000 € e i lavori si svolgeranno tra la fine del 2018 e l’inizio del 2019. Sempre grazie a fondi regionali, anche nelle prossime annualità si procederà ad interventi di manutenzione straordinaria per circa 60.000 € all’anno.

Strade vicinali ad uso pubblico
Molte strade vicinali ad uso pubblico sono gestite, con la collaborazione tecnica del Consorzio di Bonifica, attraverso il Consorzio delle strade vicinali di cui fanno parte i proprietari o “frontisti” e il comune di Santa Sofia. Le strade contenute nel Consorzio sono 17, in ognuna di queste i proprietari contribuiscono in quota parte e il comune per il 50%. Ogni anno gli interventi di manutenzione ammontano a circa 76.000 € ma nel 2018, anche a causa degli eventi franosi del marzo scorso, sarà necessario uno sforzo ulteriore. “Il budget, ancora in via di definizione ma superiore agli anni precedenti – chiarisce il sindaco Valbonesi – è garantito da fondi straordinari messi a disposizione dei comuni dal Consorzio di Bonifica, in base ai contributi dei cittadini dei comuni stessi”.

Strade provinciali
Le Province sono enti in forte difficoltà economica-finanziaria ed hanno ancora in gestione diverse funzioni tra cui le strade che collegano gran parte delle aree interne con i capoluoghi. Le strade provinciali ricadenti sul comune di Santa Sofia sono le seguenti: SP4 del Bidente; SP127 Civorio Spinello; SP96 Spinello Passo del Carnaio; SP112 Isola Biserno Ridracoli; SP94 Castagno; SP26 Carnaio. Per il triennio 2018-2020 lo Stato ha stanziato risorse per le strade provinciali, che serviranno in gran parte per la manutenzione straordinaria e di cui vedremo i primi effetti nell’autunno.
Le provinciali sono strade di fondamentale importanza per il comune di Santa Sofia sia perché collegano tra loro comuni o frazioni di comuni, sia perché sono le arterie che rendono possibili i trasporti pubblici, quelli legati ai servizi, alle aziende del nostro territorio e al turismo – puntualizza Valbonesi -. Alcuni interventi saranno previsti nella SP4, dove chiederemo con forza un impegno per la messa in sicurezza e il miglioramento di tratti ormai non più adeguati al traffico attuale. Inoltre, continueremo a fare presente la necessità di mettere mano ai dissesti degli ultimi anni sulle provinciali SP112 Isola Biserno Ridracoli, SP127 Civorio Spinello e SP96 Spinello Passo del Carnaio”.
Infine, a seguito degli eventi meteorologici e di dissesto dell’inverno 2017-18, il Comune di Santa Sofia è in attesa di risorse da parte dello Stato per il ripristino di eventi franosi che hanno interessato diverse strade. Gli interventi, e la loro consistenza, saranno vincolati dalle risorse ricevute.

Articolo di Staff 4live.



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Sul cammino di Assisi recuperata escursionista infortunata

Brutta avventura ieri per una escursionista di 62 anni a Corniolo di Santa Sofia. La donna, residente a Bagnolo Cremasco è stata aiutata dal Soccorso Alpino della stazione di Monte Falco.

La donna si era procurata una sospetta frattura alla caviglia sinistra lungo il tracciato del Cammino di Assisi. Era insieme al marito quando, in località Monte della Fratta di Corniolo, si è infortunata.

Alle 12.30, una volta scattato l’allarme, la coppia è stata raggiunta dai volontari del soccorso alpino e dai carabinieri forestali, ma il salvataggio è stato difficile: raggiungere i due escursionisti, infatti, si è rivelata una vera e propria impresa a causa di alcune piante cadute sulla strada che rendevano impraticabile la pista. Una volta liberato il tracciato, i volontari hanno raggiunto marito e moglie che sono stati tratti in salvo. Lei è stata portata in ospedale.

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lunedì 28 maggio 2018

Gli incontri “Le calorie che fanno bene” e “Le faggete vetuste e la microfauna appenninica”

Mercoledì 30 maggio, alle ore 21,00, a Palazzo Pretorio di Terra del Sole, per il ciclo di incontri “I mercoledì della salute e della prevenzione”, si svolgerà un incontro dedicato al tema: “Le calorie che fanno bene: dalla necessità di cibo ad una nutrizione che cura“. Interverranno Salvatore Giannella, giornalista, Federica Ruggeri, nutrizionista della Fondazione Cardiologica Forlì. Ingresso libero.

Mercoledì 30 maggio, alle ore 16,00, nella sala delle assemblee del Foro Boario, nel piazzale Foro Boario 7 a Forlì, Massimo Milandri e Luciano Cicognani terranno una conferenza su: “Santa Sofia-Parco delle Foreste Casentinesi. Le faggete vetuste; la microfauna appenninica“. L’incontro è promosso dall’Auser. Ingresso libero.

Articolo di Staff 4live.



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venerdì 25 maggio 2018

Inaugurazione della mostra dedicata a Miria Malandri

Si terrà domenica 27 maggio, alle ore 17,00, la presentazione della nuova esposizione alla Galleria d’arte contemporanea “Vero Stoppioni” di Santa Sofia (immagine di repertorio), i cui protagonisti saranno arte e cinema, in un inedito dialogo tra i due linguaggi.
L’idea della mostra “Cinema e arte. Dipinti di Miria Malandri” è quella di valorizzare da un lato un significavo fondo documentario di proprietà dell’Amministrazione comunale costituito da manifesti e locandine del Cinema Mentore di Santa Sofia, la cui attività è attestata fra gli anni ’50 e l’inizio degli anni ’80, e dall’altra di approfondire la storia del Premio d’arte contemporanea “Campigna” di Santa Sofia attraverso l’esposizione di opere di artisti che hanno partecipato a questa manifestazione nata nel 1955.
Il coinvolgimento dell’artista Miria Malandri risulta particolarmente significativo rispetto ad entrambi gli obiettivi dell’esposizione: la pittrice forlivese da lunghi anni si occupa del rapporto fra arte cinematografica e pittorica, confrontandosi con pellicole di grandi maestri del cinema italiano ed internazionale (da Fellini ad Antonioni, da Bergman a Visconti, da Hitchcock a Wenders, da Kubrick ad Almodovar). Inoltre Malandri è stata una delle protagoniste del Premio Campigna, in particolare fra la fine degli anni ’70 e gli anni ’80, tanto che nella collezione del “Campigna”, ora ospitata alla Galleria Vero Stoppioni, sono presenti due importanti opere pittoriche: “Album di famiglia” del 1978 e “Invece del falcone” del 1982.
L’evento espositivo, curato da Caterina Mambrini direttrice della Galleria d’arte contemporanea “Vero Stoppioni”, si arricchisce della partecipazione di Gianfranco Miro Gori che interverrà nel giorno dell’inaugurazione in doppia veste, dal momento che si è occupato sia di storia del cinema, sia del lavoro della Malandri. La mostra “Cinema e arte. Dipinti di Miria Malandri” sarà aperta dal 27 maggio al 17 giugno.

Articolo di Staff 4live.



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mercoledì 23 maggio 2018

Il ricordo dell’agente Pierluigi Giovagnoli, ucciso da un ubriaco al volante

Domani, 24 maggio 2018, ricorrono i quindici anni dalla tragica scomparsa di Pierluigi Giovagnoli, Sovrintendente della Polizia di Stato in servizio presso la Sezione Polizia Stradale di Forlì (e sindacalista del SIULP Forlivese), avvenuta nel corso di un servizio di scorta ad una gara ciclistica in località Imola: un dramma che ha colpito tutti coloro che hanno conosciuto ed apprezzato Pierluigi.

Uno sciagurato a bordo di un furgone, dopo essere stato fermato dalla moto della Polizia che precedeva la manifestazione, ripartì improvvisamente in contromano, andando ad impattare frontalmente con la seconda moto di scorta che nel frattempo era sopraggiunta. Uno schianto terribile che non lasciò scampo e speranze a Pierluigi. All’autista del furgone venne accertato un tasso alcolemico di 3,33, di gran lunga superiore al massimo consentito dello 0,50.

Il Sindacato Italiano Unitario Lavoratori Polizia Forlì-Cesena ha organizzato anche quest’anno il “Memorial Pierluigi Giovagnoli”. Gli amici e i colleghi (di tutte le Forze di Polizia) del compianto Pierluigi, lo ricorderanno attraverso il motoraduno, che si svolgerà sabato 26 maggio 2018 con partenza alle ore 14.30 proprio dal Piazzale Giovagnoli (traversa di Via Cava), a lui intitolato dall’Amministrazione Comunale forlivese. Di seguito, dopo un saluto alla tomba di Pierluigi (presso il cimitero di Via Bassetta), avrà inizio il giro motociclistico con itinerario: Meldola, Civitella, Santa Sofia, Corniolo, Campigna, Passo della Calla, Stia, Passo della Consuma (breve sosta), Pontassieve, Dicomano, Passo del Muraglione, Rocca San Casciano e rientro a Forlì alle 19.30 con ritrovo al ristorante Panoramico (Via del Tesoro 20/A, Massa di Vecchiazzano, Forlì), dove si effettuerà la cena conviviale.

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“Unione dei Comuni della Romagna Forlivese a rischio commissariamento”

“Unione dei Comuni a rischio commissariamento. La Giunta si spacca e in aula manca il numero legale. Slitta l’approvazione del rendiconto”. Questo il senso dell’intervento dei Consiglieri di minoranza Daniele Avolio (Lega Nord), Davide Minutillo (Fratelli d’Italia) e Savio Barzanti Capogruppo di Noi Romagnoli.
“È una Giunta ‘a pezzi’ quella ridisegnatasi dopo la seduta del Consilio dell’Unione di ieri che, a due giorni dalla scadenza dei termini di legge (il 25 maggio), non approva il rendiconto”.
E ancora: “È stato un Consiglio dell’Unione infuocato quello che prevedeva al primo punto dell’ordine del giorno l’approvazione del rendiconto di gestione 2017 dell’Ente”.
Ad accendere la miccia del dibattito consiliare – dicono – è stato addirittura un membro della Giunta, ovvero il Sindaco di Modigliana, Valerio Roccalbegni che ha sollevato “forti perplessità sulla natura del residuo attivo di nove milioni di euro, derivante dalle sanzioni elevate dalla Polizia Municipale dell’Unione non ancora incassate ma già iscritte a bilancio”, appoggiato in questa tesi dal Sindaco di Rocca San Casciano, Rosaria Tassinari.
Per i consiglieri di centro destra, intervenuti a turno per osteggiare l’approvazione del rendiconto, “l’iscrizione a bilancio, tra i residui attivi, di questi nove milioni, è un vero e proprio vizio di illegittimità che trae le sue origini da una Determina del 30 dicembre 2016”.
Inoltre i Consiglieri di centro destra denunciavano il fatto che gli eventuali soldi incassati al termine delle procedure di recupero non sarebbero stati suddivisi tra tutti i Comuni dell’Unione, bensì solo tra i Comuni che avevano creato il debito (Comune di Forlì, Comune di Forlimpopoli e Comune di Bertinoro) andando ad incidere negativamente per la seconda volta nelle casse di tutti i Comuni dell’Unione, prima caricando le passività e successivamente nella distribuzione dell’attivo, creando di fatto una situazione sperequativa.
Non è servito neppure l’assist del Presidente dell’Unione Giorgio Fassinetti e del Sindaco di Forli, Davide Drei, che hanno suggerito di ritirare la delibera per ridefinirne i contenuti e sanare l’illegittimità della stessa.
Dopo una tiepida marcia indietro, la maggioranza si è dimostrata “irresponsabile” e ha incalzato il Consiglio  per procedere con la votazione dopo essersi riunita in separata sede chiedendo una temporanea sospensione”.
“Non potevamo assecondare una delibera viziata da illegittimità amministrativa e per questo motivo siamo usciti dall’aula , insieme ai Sindaci Valerio Roccalbegni, Rosaria Tassinari , Maddalena Maglioni – Consigliere Comunale di maggioranza a Meldola, Fleana Campitelli, Consigliera Comunale di Santa Sofia e Davide Liverani, Consigliere Comunale di Tredozio, lasciando la responsabilità  dell’approvazione del rendiconto di gestione alla maggioranza ma soprattutto facendo mancare il numero legale”

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Memorial PierLuigi Giovagnoli 2018

Giovedì 24 maggio, ricorrono i quindici anni dalla tragica scomparsa di Pierluigi Giovagnoli sovrintendente della Polizia di Stato in servizio alla Sezione Polizia Stradale di Forlì (e sindacalista del Siulp Forlivese), avvenuta nel corso di un servizio di scorta ad una gara ciclistica in località Imola: un dramma che ha colpito tutti coloro che hanno conosciuto ed apprezzato Pierluigi. Uno sciagurato a bordo di un furgone, dopo essere stato fermato dalla moto della Polizia che precedeva la manifestazione, ripartì improvvisamente in contromano, andando ad impattare frontalmente con la seconda moto di scorta che nel frattempo era sopraggiunta. Uno schianto terribile che non lasciò scampo e speranze a Pierluigi. All’autista del furgone venne accertato un tasso alcolemico di 3,33, di gran lunga superiore al massimo consentito dello 0,50.
Il Sindacato Italiano Unitario Lavoratori Polizia Forlì-Cesena ha organizzato anche quest’anno il “Memorial Pierluigi Giovagnoli”. Gli amici e i colleghi (di tutte le Forze di Polizia) del compianto Pierluigi, lo ricorderanno attraverso il motoraduno, che si svolgerà sabato 26 maggio con partenza alle ore 14,30 proprio dal Piazzale Giovagnoli (traversa di Via Cava), a lui intitolato dall’Amministrazione Comunale forlivese. Di seguito, dopo un saluto alla tomba di Pierluigi (al cimitero di via Bassetta), avrà inizio il giro motociclistico con itinerario: Meldola, Civitella, Santa Sofia, Corniolo, Campigna, Passo della Calla, Stia, Passo della Consuma (breve sosta), Pontassieve, Dicomano, Passo del Muraglione, Rocca San Casciano e rientro a Forlì alle 19,30 con ritrovo al ristorante Panoramico in via del Tesoro 20/A, Massa di Vecchiazzano di Forlì dove si effettuerà la cena conviviale.

Articolo di Staff 4live.



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Cinema e arte al centro della mostra dedicata a Miria Malandri

Cinema e arte al centro della mostra dedicata a Miria Malandri

Si terrà domenica 27 maggio, alle ore 17.00, la presentazione della nuova esposizione presso la Galleria d'arte contemporanea “Vero Stoppioni” di Santa Sofia, i cui protagonisti saranno arte e cinema, in un inedito dialogo tra...

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martedì 22 maggio 2018

Rifiuti, presto la raccolta "porta a porta" in 13 comuni

FORLI'. Entro pochi giorni prenderà il via la consegna dei bidoncini per diffondere la raccolta dei rifiuti "porta a porta" in tutto il territorio dei 13 Comuni (sono rimasti fuori Premilcuore e Santa Sofia) che hanno aderito ad Alea ambiente, la società "in house" che ha rilevato il servizio da Her



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CNA spiega la riforma del terzo settore e le ultime novità

Il mondo non profit è cambiato negli ultimi 15 anni ed è destinato ad ulteriori mutamenti, legati alla recente riforma del terzo settore, alle novità contenute nella Legge di Bilancio 2018 ma anche a nuove prospettive presenti sul mercato.
Basti pensare ai recenti campi di azione, come la produzione di valore sociale e le società che iniziano a operare in settori del welfare aziendale, per capire come il vecchio modello, basato sulle attività religiose e filantropiche, si sia evoluto.
Per aiutare le associazioni – 2.700 solo nella nostra provincia – del nostro territorio a comprendere lo scenario del prossimo futuro e orientarle nelle loro scelte, CNA Colline forlivesi ha organizzato un apposito incontro che si terrà giovedì 24 maggio, alle ore 20,30 al Centro Culturale S. Pertini di Santa Sofia.
I lavori saranno aperti dai saluti del sindaco Daniele Valbonesi e del presidente di CNA Colline forlivesi Mauro Turchi e vedranno in veste di relatori, Luca Feliciotto, esperto CNA per il Non Profit e Andrea Romboli, amministratore unico di Bsocial.
Il terzo settore – afferma Mauro Turchi presidente di CNA Colline forlivesi – è ormai diventato una componente importante del tessuto economico. Lo dimostrano i dati dell’Istat, che lo rappresentano come un comparto che risponde ai bisogni emergenti delle comunità e che anche nel periodo della lunga depressione ha saputo creare posti di lavoro. Ormai la logica volontaristica di 30 anni fa è stata completamente sostituita da quella imprenditoriale e anche per questo CNA è pronta per rispondere alle necessità di queste organizzazioni”.
Il non profit – sostiene Daniele Valbonesi sindaco di S. Sofia – è un mondo sempre più importante per i nostri territori. Una rete di persone che spazia dalla cultura, allo sport, al sociale, che è protagonista in particolare nelle piccole realtà. Per questo ringrazio CNA di mettere a disposizione le proprie competenze al fine di comprendere meglio quello che a livello normativo sta cambiando”.
La partecipazione all’incontro è particolarmente consigliata alle associazioni culturali, sportive e di promozione sociale.

Articolo di Staff 4live.



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No profit, Cna spiega la riforma del terzo settore e le ultime novità

No profit, Cna spiega la riforma del terzo settore e le ultime novità

Giovedì sera, alle 20.30, al Centro Culturale S. Pertini di Santa Sofia, Cna Colline forlivesi ha organizzato un incontro per spiegare la recente riforma del terzo settore, le novità contenute nella Legge di Bilancio 2018 ma anche a...

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domenica 20 maggio 2018

L’acqua un bene prezioso: corsi e ricorsi della storia. Dall’acquedotto di Traiano alla diga di Ridracoli

L’acquedotto che all’epoca dei romani dissetava Ravenna era alimentato dalle acque captate sulle colline di Meldola e attraversava il territorio forlivese col compito di risolvere i grandi problemi idrici dell’antica e affollata città portuale da sempre afflitta dall’assenza di acqua sana. Sidonio Apollinare, alto funzionario di Roma, nel V secolo scrisse in merito una frase arguta ed eloquente sostenendo che a Ravenna “i vivi patiscono la sete e i sepolti nuotano nell’acqua”. Così pure il poeta romano Marco Aurelio Marziale, vissuto ai tempi dell’imperatore Nerone e del grande incendio di Roma, ebbe modo di annotare: “A Ravenna preferisco avere una cisterna piuttosto che una vigna dato che l’acqua potrei venderla ad un prezzo superiore”.
Costruito da Traiano (53 – 117), ripristinato da Teodorico (454 – 526) ed in seguito ristrutturato dall’esarca Smaragdo (VI secolo), il grande condotto fu realizzato su pilastri in mattoni e con archi a tutto sesto secondo il disegno classico. Nella zona a monte l’incanalamento avveniva tramite cunicoli di cui si hanno interessanti testimonianze. Il probabile tracciato dell’opera toccava Meldola, Farazzano, Ronco, Pieveacquedotto, Durazzano, per poi entrare in territorio ravennate presso Coccolia. Alla fine dell’Ottocento erano visibili alcuni dubbi ruderi nel letto in magra del fiume Ronco presso Bagnolo, e altri a Coccolia. Nella frazione ravennate di Longana l’affioramento delle basi dei piloni è documentato fotograficamente, così come si può vedere nel saggio di Antonio Veggiani “Considerazioni geologiche sulla captazione e sul tracciato dell’acquedotto romano di Ravenna” pubblicato sul volume “Studi Romagnoli XXXI”, La Fotocromo emiliana, Bologna 1980.
L’importanza del grande manufatto fu chiaramente sottolineata dallo stesso Teodorico che, tramite una lettera destinata ai proprietari dei terreni su cui correva il tracciato, ribadiva la necessità di tenere pulito l’acquedotto che conduceva acqua buona a Ravenna. Nella comunicazione ufficiale ordinava di sradicare ogni pianta che cresceva attorno, o sulle colonne dell’opera pubblica per evitare che l’acqua potesse sporcarsi e che le radici delle alberature infiltrandosi tra le pietre creassero crepe, o rotture, con il rischio di dispersioni del prezioso bene trasportato.
Nell’area forlivese le tracce più importanti dell’antico condotto, annota sul sito Forlipedia Marino Mambelli, grande esperto di odonomastica, in particolare quella forlivese, sono i toponimi: “Pieve Acquedotto, naturalmente, ma anche quel Flumen Acquaeductus che troviamo citato in documenti e atti medievali. Il Flumen Acquaeductus è il fiume Ronco che, per volere dell’uomo – forse anche “aiutato” dall’impeto della natura – a valle della via Emilia assunse, confluendovi, il tracciato artificiale e rettilineo dell’antico acquedotto. “Il fatto che dalla fine del XII secolo non si menzioni più l’acquedotto se non come titolo di pieve o denominazione del Bidente/Ronco – scrive Luciana Prati sul volume “Flumen Acquaeductus” (catalogo dell’omonima mostra tenutasi a Forlì nel 1988 edito da Nuova Alfa. Editoriale, Bologna), parrebbe connettersi all’ipotesi di Antonio Veggiani, che l’incanalamento del Ronco sul tracciato dell’acquedotto ormai in rovina sia avvenuto nel periodo del dissesto geologico di questo e del secolo seguente (1150-1250/1200-1300)”. Sempre a proposito di toponimi anche la frazione di Bagnolo che si trova dalla parte opposta di Pieve Acquedotto, trae la propria denominazione dalla presenza del corso d’acqua e dell’opera idraulica che serviva Ravenna. Ma da quale dei due? “Sulla Derscriptio Romandiole, realizzata dal cardinale Anglic nel 1371, il luogo viene denominato Villa Bagnoli Acqueductus”, scrive Marino Mambelli, ed ecco che abbiamo due soluzioni. Il fiume Ronco, il cui alveo fu incanalato nel percorso rettilineo dell’antico acquedotto, prese proprio, come sopraindicato, il nome di Flumen Acquaeductus e la presenza di un corso d’acqua determina la formazione di acquitrini. Ma se il termine Acquaeductus faceva riferimento alla maestosa opera su archi e pilastri allora stiamo parlando di acqua limpida. Non a caso molti centri termali portano il nome di Bagnoli, come il famoso quartiere di Napoli Bagnoli, che si chiama così proprio perché anticamente ospitava luoghi termali. Acqua, comunque, e abbondante. In entrambe le ipotesi siamo in presenza di un idronimo”.
La disgrazia dell’acquedotto di Traiano e di Teodorico, la cui presenza è oggi ricordata oltre che dai toponimi sopracitati anche da una via: la via Antico Acquedotto, proprio nella frazione di Pieve
Acquedotto ndr) significò una piccola fortuna per i forlivesi che sicuramente utilizzarono, come prassi nelle opere pubbliche in rovina, i materiali di risulta per le proprie esigenze costruttive.
Ma il problema della scarsità di acqua rimase in tutta la sua drammaticità tanto da spingere le amministrazioni locali a rispolverare l’idea di realizzare un grande invaso sulle colline romagnole dal quale far partire un acquedotto capace di dissetare la Romagna mutuando quanto pressapoco avevano realizzato i romani.
Anche di recente a Rimini, durante una serata del Rotary Club di quella città in cui veniva presentato il libro di Antonio Malfitano che ripercorre le vicende della costruzione della diga di Ridracoli, sono state ricordate le tappe della vicenda. Riprendiamo quanto è stato detto in quella occasione perché viene riportato come viveva una grande città turistica il problema della scarsa qualità o della mancanza di acqua, che durante qualche stagione balneare fu addirittura razionata con tutte le conseguenze del caso. Nel sito del Rotary Club di Rimini si legge che il tutto parte nel 1962, anno in cui il progetto diga di Ridracoli viene presentato: “Siamo in pieno boom economico. C’è molto ottimismo e fiducia nel futuro. Sono gli anni dell’esodo dalle campagne, del boom turistico a Rimini, dello sviluppo dell’industria ortofrutticola a Cesena. La società cambia velocemente, sale a bordo della 500 e si modernizza. Le città crescono e nascono nuovi quartieri. Sono i sindaci che si pongono il problema di come soddisfare il fabbisogno idrico delle proprie città. A Forlì il primo cittadino è Icilio Missiroli. A Ravenna la situazione è particolarmente grave. Manca l’acqua e l’unica soluzione pare l’emungimento delle falde sotterranee, con tutti i rischi connessi alle malattie da inquinamento delle stesse. Queste problematiche per Ravenna Forlì e Cesena sono poste in evidenza già dalla fine dell’800. Al contrario Rimini ha la falda del fiume Marecchia che garantisce buona acqua e di buona qualità. A Rimini il problema nasce dunque successivamente, si legge sempre nello stesso sito, con l’espansione urbana e specialmente nella zona Sud. A fine 800 si pensa addirittura di ripristinare l’acquedotto di Traiano che trasportava l’acqua da Meldola a Ravenna. Si inizia ad investire, con scarso successo, sul Senatello. Il Ventennio porta l’acqua da Torre Pedrera di Rimini a Ravenna. Insufficiente portata e, con lo stile dell’epoca, grande propaganda in occasione dell’inaugurazione del 1931. Il fascismo costruisce anche l’acquedotto di Cesena che però viene presto abbandonato a causa delle importanti infiltrazioni di liquami e contaminazioni dai terreni agricoli. La guerra completa l’opera devastando con pesanti bombardamenti l’intera linea e praticamente tutti i serbatoi, considerati obiettivi strategici. Ai sindaci dopo la guerra, non resta che trivellare il territorio per cercare nuove falde, che però si abbassano costantemente creando i presupposti per il fenomeno della subsidenza. Nasce l’idea della grande diga dell’Appennino e il luogo viene scelto in una piccola valle dell’alto Bidente sopra Santa Sofia. Il Consorzio di Bonifica di Predappio è incaricato di redigere il progetto. Ma la Romagna ed il forlivese non hanno una grande città per giustificare un colossale investimento come quello in progetto. E’ necessario dunque stringere alleanze con le altre città romagnole ed andare verso un progressivo superamento dei campanilismi. Serve la forza per bussare a Roma e chiedere i finanziamenti necessari. Sussistono enormi diffidenze. Cesena all’inizio è contraria perché non intende avvallare una sorta di egemonia di Forlì, visto che il progetto è forlivese. Cesena presenta addirittura un contro-progetto. Devono trascorrere alcuni anni per il superamento delle divergenze tra Forlì, Cesena e Ravenna. Si aggrega anche Rimini col sindaco Walter Ceccaroni, ispirato da una lungimirante prospettiva”.
Com’è noto lo Stato restò a guardare senza partecipare al dibattito, ma valutò i progetti e chiese continue integrazioni attraverso il servizio dighe del ministero. Il disastro del Vajont era un fatto recente e quindi ci fu la massima attenzione agli aspetti tecnici. Nel 1974 arrivavarono 9 miliardi di lire dalla regione Emilia Romagna. Fondamentali per partire coi lavori, che vennero appaltati nel 1975 alla Cmc di Ravenna, a Cogefar S.p.A. ed a Lodigiani S.p.A.. Fin dall’iniziò si dovettero affrontare grosse difficoltà costruttive perché si trattava di edificare una diga enorme, alta 100 metri. Poi c’erano le difficoltà finanziarie dovute alle continue varianti richieste in seguito a nuovi studi che imponevano modifiche al progetto e a causa della grande inflazione determinata in quegli anni dalla crisi petrolifera il costo dell’opera saliva continuamente. Successivamente si iniziarono a registare le prime proteste del mondo ambientalista. Da proteste isolate di singole personalità locali degli anni ‘70 si passò a proteste organizzate e a vere manifestazioni. Il Wwf sbandierò la sismicità della zona e paventò la pericolosità dell’opera. Nel 1979 a lavori già iniziati il progetto fu sull’orlo del naufragio col rischio di penali enormi nei confronti delle imprese. Giorgio Zanniboni, sindaco di Forlì, in quell’anno divenne anche presidente di Romagna Acque. Assieme al Partito Comunista, che aveva nella Regione Emilia Romagna la propria vetrina in ambito di amministrazione del territorio, furono i principali fautori dello sblocco della situazione. Altri partiti, Democrazia Cristiana in primis, avevano tra l’altro già iniziato a pensare a soluzioni alternative. Altri fattori fondamentali per la ripresa delle opere furono l’archiviazione da parte della Magistratura dell’esposto del Wwf e la sensibilizzazione dell’opinione pubblica sull’aggravarsi del problema della subsidenza per il continuo emungimento delle falde. Lo stesso geologo che anni prima aveva previsto la possibilità di crollo del monte Toc nell’invaso del Vajont, si schierò a favore di Ridracoli sostenendo che si trattava di un’opera sicura e questo ebbe un impatto estremamente positivo nell’opinione pubblica. Determinante anche il ritorno da protagonista di Rimini, che negli anni 70 si era un po’ defilata. La presenza di Rimini, negli anni ’80, tra i fautori dell’intervento fu fondamentale in quanto rese il progetto, i cui costi erano cresciuti vertiginosamente in corso d’opera, nuovamente economicamente vantaggioso. Con l’ingresso di Rimini, lo Stato firmò il decreto Nicolazzi e le opere ripartirono. Quasi contemporaneamente, nel 1977, anche il progetto alternativo a Ridracoli, ovvero il Canale Emiliano Romagnolo venne finanziato dal Ministero dell’Agricoltura nell’ambito degli interventi per sostenere l’agricoltura.
La diga di Ridracoli venne inaugurata dal senatore Giovanni Spadolini, allora presidente del Senato. E’ costata circa 570 miliardi di Lire. L’investimento più grande per una infrastruttura in Romagna. Oggi grazie anche al Canale Emiliano Romagnolo (CER), che da acqua per le coltivazioni agricole, e ad altri investimenti portati a termine da Romagna Acque, come il potabilizzatore della Standiana, alle porte di Ravenna, alimentato con acqua del fiume Po proveniente da una derivazione del CER, tutti i romagnoli e le migliaia e migliaia di turisti che d’estate affollano la Riviera possono godere di buona acqua, anche nei periodi più siccitosi.

La Rubrica Fatti e Misfatti di Forlì e della Romagna è a cura di Marco Viroli e Gabriele Zelli

Articolo di Gabriele Zelli.



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Il Gal L’Altra Romagna e l’incontro “Aiuto all’avviamento imprese extra agricole in zone rurali”

Il Gal L’Altra Romagna, organizza un incontro pubblico per presentare al territorio lo stato di avanzamento di attività e bandi della propria Strategia di Sviluppo Locale e in particolare per la presentazione del bando pubblico “Aiuto all’avviamento di imprese extra agricole in zone rurali”.
L’incontro, aperto a tutti, è per martedì 22 maggio alle ore 21,00, a Santa Sofia al Centro culturale “Sandro Pertini” corte comunale, piazza Matteotti 1.
Ospiti del Comune di Santa Sofia, verranno illustrate dal Presidente Bruno Biserni e dal direttore Mauro Pazzaglia, le opportunità previste dal bando pubblico Azione 6.2.01 “Aiuto all’avviamento di imprese extra agricole in zone rurali” all’interno della Misura 19 del Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Regione Emilia Romagna, con scadenza dei termini di presentazione delle domande fissate al 3 agosto.
Il bando stanzia 450.000 € di risorse da destinare a persone fisiche che intendano avviare un’attività di impresa extra agricola nelle aree rurali con problemi di sviluppo (denominate zone D) ricadenti nei seguenti Comuni: Bagno di Romagna, Brisighella, Casola Valsenio, Galeata, Mercato Saraceno, Portico e San Benedetto, Predappio, Premilcuore, Rocca San Casciano, Santa Sofia, Sarsina, Sogliano al Rubicone, Tredozio e Verghereto.
L’aiuto finanziario sarà concesso sotto forma di premio con un valore massimo corrispondente di 15.000 €. Il bando è consultabile su sito www.altraromagna.it.
L’incontro vedrà l’affiancamento al Gal L’Altra Romagna anche della BCC ravennate, forlivese e imolese Soc.coop. che interverrà sulle tematiche legate al sostegno finanziario ed economico legate all’avvio delle nuove attività d’impresa e al termine della serata offrirà un piccolo buffet a tutti coloro che presenzieranno.

Articolo di Staff 4live.



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sabato 19 maggio 2018

La Rocca di Forlimpopoli celebra l'ottavo anno di "Orto in Condotta"

La Rocca di Forlimpopoli celebra l'ottavo anno di "Orto in Condotta"

Un grande orto nel cortile della Rocca di Forlimpopoli. Così giovedì prossimo, dalle 9, oltre 300 alunni con le loro insegnanti provenienti da 11 scuole di Forlì, Forlimpopoli, Predappio e Santa Sofia festeggeranno la...

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venerdì 18 maggio 2018

La scuola di musica “Roveroni” di Santa Sofia al Diego Fabbri

La scuola di musica “Roveroni” di Santa Sofia al Diego Fabbri

Per il secondo anno consecutivo, la scuola di musica “Cesare Roveroni” di Santa Sofia ha vinto il Bando della Regione Emilia Romagna incentrato sulla educazione musicale e sul parternariato con le scuole statali: il progetto premiato...

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mercoledì 16 maggio 2018

"Aiuto all’avviamento di imprese extra agricole": il Gal presenta il bando

"Aiuto all’avviamento di imprese extra agricole": il Gal presenta il bando

Il Gal L’Altra Romagna, organizza un incontro...

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lunedì 14 maggio 2018

Parco, al lavoro per ripristinare i sentieri

SANTA SOFIA. Il Parco nazionale, per affrontare la difficile situazione in alcuni tratti dei 736 chilometri di sentieri, ha avviato, anche grazie al supporto del Reparto Carabinieri Parco, una straordinaria campagna di monitoraggio dell’intera rete. Il piano di manutenzione conseguente si avvale del



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sabato 12 maggio 2018

Ladre in Val Bidente, rubano ai negozianti

Questa volta è toccato alla Val Bidente. A Santa Sofia. Le ladre si spostano. Dopo aver colpito in altre vallate, probabilmente le stesse, oggi sono andate a rubare a Santa Sofia. A denunciare l’episodio è il marito della vittima del furto nella pagina Facebook SANTASOFIESI, Lucio Boscherini che mette in guardia i suoi concittadini.
“Due ragazze giovani hanno appena rubato l’incasso a mia moglie al chiosco dei fiori al cimitero, se qualcuno vede due ragazze non del paese è pregato di segnalarlo alle autorità competenti”. Le due donne hanno messo in atto il solito metodo, una distrae la negoziante, l’altra passa all’azione dove ci sono i soldi. La fioraia nonostante fosse sospettosa, non è riuscita ad evitare il furto perché queste sono abili. Lo fanno di mestiere. Infatti non hanno preso l’intero portafogli, ma i soldi che c’erano, così la derubata vedendo il portafogli non dava subito l’allarme.
Erano vestite di bianco e nero, capelli neri, unghie arancioni, una parlava leggermente straniero e una italiano: una sui 30 anni circa e una piu giovane”, questa sommaria descrizione. 

I carabinieri hanno avviato le ricerche, ma queste sono come i topi, scappano subito. E vanno a colpire altrove. 

 

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venerdì 11 maggio 2018

Festa della mamma: lo Ior invade le piazze romagnole

Domenica 13 maggio si celebra la Festa della Mamma e, come da tradizione, l’Istituto Oncologico Romagnolo sarà in prima linea coi suoi 550 volontari per rendere l’appuntamento ancora più speciale. Quasi 200 piazze di 90 città della Romagna saranno infatti colorate dalle splendide azalee dello Ior, il simbolo più bello della lotta contro il cancro. Effettuando una donazione per queste piante si contribuirà ai progetti di ricerca scientifica portati avanti presso l’Irst Irccs di Meldola: motivo per cui, anche per questa edizione, medici e ricercatori andranno a presidiare gli stand assieme ai volontari, per dare una mano e sensibilizzare le persone riguardo l’importanza di sostenere l’attività che svolgono quotidianamente. Per questo motivo il motto dell’evento sarà anche per quest’anno “Regala un fiore, Regala la speranza”.
D’altronde, la sensibilità della popolazione romagnola riguardo le tematiche della lotta contro il cancro è sempre stata alta, come dimostrano anche i dati riguardanti la Festa della Mamma 2017. Sono state infatti quasi 15.000 le azalee distribuite durante la scorsa edizione: una cifra importante, che ha portato ad un incasso totale di circa 225.000 euro a sostegno della ricerca sui tumori. In particolare la provincia di Forlì-Cesena si è rivelata molto generosa, contribuendo a questo risultato con più di 4.000 piante acquistate per un ricavo di circa 65.000 euro: numeri che dimostrano quanto sia sentita sul nostro territorio l’usanza di rendere ancor più speciale questa ricorrenza, e come l’azalea dello IOR sia considerato il regalo più bello per le nostre mamme.
Di seguito l’elenco delle postazioni e delle date in cui si possono trovare i nostri stand: si può trovare la lista completa direttamente sul sito www.ior-romagna.it o sul numero di maggio de “L’Informatore”, il periodico dello Ior.
Forlì dal 2 maggio al 12 maggio Ospedale Pierantoni, sabato 12 e domenica 13 maggio Piazza Saffi, Chiostro San Mercuriale, venerdì 11 maggio Corso della Repubblica, ingresso Cariromagna, sabato 12 maggio Super Store Conad Bengasi, Sma Via Balzella, Super Store Conad Cava, Coop Curiel, Conad Ravaldino, Conad Stadium, sabato 12 e domenica 13 maggio Piazzale Pieve a San Martino in Strada, Piazzale Kennedy, Piazzale Vittoria ingresso Giardini Pubblici, Viale Roma affianco al Bar All’Angolo, domenica 13 maggio Iper Punta di Ferro.
Castrocaro Terme e Terra del Sole sabato 12 maggio Viale Marconi, ingresso delle Terme di Castrocaro, Terra del Sole Piazza d’Armi, Conad City Terme Via Cantarelli, Conad Castrocaro Via del Lavoro.
Civitella di Romagna domenica 13 maggio Piazza Giacomo Matteotti.
Fiumana sabato 12 maggio Piazza Pertini.
Forlimpopoli da venerdì 4 maggio a domenica 13 maggio Piazza Garibaldi.
Galeata sabato 12 e domenica 13 maggio Piazza Gramsci.
Meldola sabato 12 e domenica 13 maggio Piazza Orsini e Conad Bidente.
Predappio sabato 12 maggio Viale Matteotti 90, area antistante la Chiesa in Piazza Sant’Antonio, Piazza Garibaldi, Predappio Alta Sabato 12 maggio Piazza Cavour.
Premilcuore sabato 12 e domenica 13 maggio Piazza dei Caduti e in Via Roma.
Rocca San Casciano sabato 12 e domenica 13 maggio Piazza Garibaldi.
Santa Sofia domenica 13 maggio Parrocchia di Santa Lucia.

Articolo di Staff 4live.



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giovedì 10 maggio 2018

“Comunità e reti. Ripensare la fraternità nell’era delle relazioni deboli”

Comunità e reti” queste le due parole chiave al centro della visita in terra di Romagna del fondatore di Slow Food Carlin Petrini. L’incontro, svolto lo scorso 3 maggio nella chiesa San Silvestro al Centro Universitario di Bertinoro, è stata la conclusione pubblica della giornata romagnola dello stesso Petrini, venuto a conoscere da vicino le realtà che compongono l’articolato progetto “Oltreterra”.
Infatti, il progetto “Oltreterra” è nato da un’idea di Slow Food Forlì e Appennino Forlivese ed è sostenuto da Slow Food Emilia Romagna e Toscana, interno al progetto di Slow Food Italia degli Stati Generali delle Comunità degli Appennini: nel tempo al progetto hanno aderito l’Ecomuseo del Casentino, con le sue Feste Sagge, il Ce.U.B. sede formativa e custode del Museo Interreligioso, Legambiente, CREA (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria), Romagna Acque, la Facoltà di Scienze Forestali dell’Università di Firenze e PEFC Italia, partner nelle politiche sostenibili di sviluppo forestale: vi hanno inoltre aderito le scuole e i Comuni del Parco nella costruzione delle mense agricole, attraverso la realizzazione di un rapporto diretto fra le aziende agricole e quei bambini che saranno gli uomini di domani e che sempre di più soffriranno una globalizzazione incapace di valorizzare le tradizioni di un popolo.
Alle 14,30, a Santa Sofia, Carlo Petrini ha incontrato i sindaci della Comunità del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi e una delegazione di ragazzi della Scuola Primaria locale che, da otto anni, coltivano l’Orto Scolastico seguendo il progetto “Orto in Condotta” dell’Associazione Braidese finanziato dal Rotary Club Forlì Tre Valli.
Da Santa Sofia a Bertinoro per visitare prima il Museo Interreligioso realizzato nella rocca vescovile sede del Ce.U.B., partner del progetto, per poi concedersi alle persone presenti presso la Chiesa di San Silvestro. È attorno a questa capacità di fare rete che si è sviluppata la conferenza pubblica di Petrini che, nel suo discorso, ha spaziato su temi come quello della spiritualità e della fraternità, che sono da coltivare e possono accomunare persino il Papa di Roma, Francesco, e un agnostico figlio di comunisti come Carlin.
«È stata una chiamata che mi ha cambiato la vita, non lo nego», così Petrini ha introdotto il racconto della telefonata di papa Francesco, da cui è nata un’amicizia che ancora tutt’oggi si traduce in un intenso scambio epistolare, un confronto continuo di idee da cui ha preso forma anche la richiesta di scrivere la prefazione all’enciclica “Laudato si’” e da cui prendono il nome anche le comunità lanciate da Petrini e da mons. Domenico Pompili, vescovo di Rieti, per diffondere il messaggio ecologista di Francesco. L’unione della battaglia ecologista a quella per i diritti umani sono l’aspetto che accomuna il messaggio di papa Francesco alla battaglia di Slow Food. L’associazione è ora impegnata in un “cambio di pelle”, cominciato con il congresso internazionale di Chengdu, e mira a creare un’associazione (e una società) più orizzontale e inclusiva, capace di camminare con le persone, le associazioni e le istituzioni che sui territori perseguono gli stessi obiettivi di difesa della terra e dei diritti. Temi dei quali la sinistra italiana, ha sottolineato Petrini, non parla: «Nessuno nella passata campagna elettorale ha parlato di riscaldamento globale».
Di quell’inclusività diventata obiettivo da perseguire, “Oltreterra” è già testimonianza dal 2014, come ha ricordato Gabriele Locatelli, nella sua introduzione. Una lavoro di sinergia che trova da tempo un partner convinto nel Parco nazionale delle Foreste Casentinesi Monte Falterona e Campigna. Al suo presidente Luca Santini, erano affidate le conclusioni. Nel suo intervento ha ricordato l’importanza dell’equilibrio tra conservazione e sviluppo per fare del Parco una risorsa per le comunità che ci vivono oltre che un monumento vivente e in tal senso ha ricordato l’impegno attivo per arrivare al riconoscimento della filiera dell’abete bianco. Da Santini anche un appello alla politica a «programmare a lungo termine», come si fa per le abetaie: «Un abete piantato oggi sarà pronto tra 150 anni». A latere dell’iniziativa la rete di Oltreterra ha fatto un altro regalo a Carlin, un orto in Africa da aggiungere ai quasi cinquemila già realizzati, dono di Romagna Acque – Società delle Fonti, rappresentata dal presidente Tonino Bernabè, che ha importanti progetti nel continente africano.

Articolo di Staff 4live.



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mercoledì 9 maggio 2018

Commemorazione ai caduti di Biserno e presentazione del libro “La gente di Pietrapazza”

Giovedì 10 maggio, alle ore 10,30, a Biserno si svolgeranno le commemorazioni dei caduti nella Battaglia di Biserno, avvenuta il 12 aprile 1944. In mattinata, dopo i saluti dei rappresentanti delle Amministrazioni Comunali di Santa Sofia e Alfonsine, interverranno Liviana Rossi presidente Anpi Santa Sofia, Claudio Fabbri presidente Anpi Alfonsine, Luca Grisolini presidente Anpi provinciale Arezzo, Gianfranco Miro Gori presidente Anpi provinciale Forlì Cesena.
Venerdì 11 maggio, alle 20,30, nel Centro Culturale “Pertini” di Santa Sofia, Sophia in Libris, con il patrocinio di Parco Nazionale e Comune di Santa Sofia (foto di Renzo Zilio), organizza la presentazione del libroLa gente di Pietrapazza” (Monti Editore). Dopo i saluti degli amministratori, interventi di Ilaria Marianini, Franco Locatelli e Giuliano Rossi, oltre alla possibilità di dialogare con gli autori Claudio Bignami e Alessio Boattini.
Sabato 12 maggio, alle 21,00 al Teatro Mentore, ultimo appuntamento con la mini rassegna cinematografica “Storie di Adolescenti”, realizzata da CIF Santa Sofia e Polo Unico Centro per le Famiglie – Informagiovani. La rassegna, realizzata con il contributo della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì nell’ambito del progetto “Conoscersi per crescere insieme”, Bando territori di comunità IV edizione e on l’Associazione Dire Fare, termina con la proiezione del filma “Tutto quello che vuoi” di Francesco Bruni. Protagonisti della pellicola sono Alessandro, ventiduenne trasteverino ignorante e turbolento, e Giorgio, ottantacinquenne poeta dimenticato. Ingresso 5 euro.

Articolo di Staff 4live.



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martedì 8 maggio 2018

Picnic per famiglie alla foresta della Lama e rientro in battello

Picnic per famiglie alla foresta della Lama e rientro in battello

In occasione della settimana europea dei Parchi e Wellness week, in collaborazione con il Centro Visita di Santa Sofia del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. Escursione in battello elettrico dalla diga di Ridracoli alla “zattera del...

via ForlìToday https://ift.tt/2InjooV https://ift.tt/2K3TeVo May 08, 2018 at 03:56PM

domenica 6 maggio 2018

Atto vandalico contro la piccola libreria sul lungo fiume

«Brutto risveglio – si legge in un comunicato dell’associazione Sophia in librisper la little free library sul lungo fiume… Questa mattina un concittadino ci ha avvertiti delle condizioni in cui versava e subito ci siamo precipitati. Abbiamo trovato la biblioteca a cielo aperto distrutta, con vetri e tetto rotti, i libri bagnati (qualche buona anima ce li aveva già riposti nel fabbricato in pietra, ma erano stati buttati nella scarpata). La panca del fabbricato completamente fatta a pezzi. Poco più avanti un cartello gettato in acqua. Dobbiamo dirvi che abbiamo messo in conto questi gesti fin dall’inizio, ma abbiamo sempre sperato non arrivasse mai questo momento.
Ricordiamo a tutti che le due little free libraries sono state donate alla comunità grazie alla generosità di tanti cittadini e di associazioni come ProLoco Santa Sofia e CIF, attraverso una campagna di crowdfunding che ci ha dato tanta soddisfazione. Ricordiamo anche che oltre 20 esercenti hanno aderito al progetto BookCrossing Italy, di cui le biblioteche a cielo aperto fanno parte, e che ogni due settimane circa la nostra associazione si occupa di fare manutenzione e ricambio libri in questi due spazi.
Siamo certi che sia stato un atto vandalico stupido e non mirato alla nostra attività, ma siamo davvero dispiaciuti e rammaricati nel vedere che un bene comune, che ha lo scopo di creare occasioni di socializzazione e cultura, abbia subito un tale atto.
Dopo le dovute denunce, sistemeremo la little free library, la arricchiremo di nuovi libri, arrederemo di nuovo il piccolo fabbricato e continueremo a credere nel progetto. Perché la cultura e l’amore per il paese sono più forti di qualche piccolo delinquente senza cuore»!

Articolo di Staff 4live.



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Santa Sofia, vandalizzata la little free library: "Atto vergognoso"

Santa Sofia, vandalizzata la little free library: "Atto vergognoso"

Vandalizzata nella nottata tra sabato e domenica la little free library lungo il parco fluviale di Santa Sofia. "Devono vergognarsi - è lo sfogo di "Consenso Comune" -. Vergogna per avere attentato a quello che quel luogo...

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Distrutta la Vetrinetta di Sophia in Libris

Questo e' lo stato in cui sono stati trovati questa matttina la vetrinetta e i libri nel percorso fluviale , i soliti Vandali da quattro soldi che non avendo niente di meglio da fare si sono " divertiti" a distruggere un piccolo angolo di bellezza e cultura nel nostro paese.

venerdì 4 maggio 2018

Centri estivi, agevolazioni per le famiglie: ecco quelli accreditati nell'alto Bidente

Centri estivi, agevolazioni per le famiglie: ecco quelli accreditati nell'alto Bidente

Agevolazioni per le famiglie che iscriveranno i propri figli al centro estivo. Il contributo per l’abbattimento della retta, fino a un massimo di 70 euro a settimana per massimo 3 settimane, è destinato a bambini e ragazzi tra 3 e 13...

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giovedì 3 maggio 2018

Guadi e mulini sul torrente Borello

 

È sempre una esperienza particolare partire con Benito Brandolini del Gruppo CAI Forrest Gump di Ravenna. Sai quando entri nel bosco, ma non quando ne uscirai. Sai che sentiero prendi, ma non se il percorso sarà agevole, tranquillo. È tutto un imprevisto, una scoperta nella scoperta, uno sperimentare, anche per Benito che i percorsi li conosce. Ma non è un suo demerito, anzi, Benito si destreggia molto bene, con strumenti tecnologici ed intuito, per fronteggiare gli ostacoli predisposti dalla natura.

 

La natura… non può essere dominata. Quando decide di riprendersi i propri spazi, agisce, a discapito o a favore di chi decide di affrontarla, di conoscerla. E per gli avventori che osano avventurarsi, a volte possono prospettarsi anche dei cambi di rotta, delle circumnavigazioni di frane, delle deviazioni non segnalate sulle carte e nemmeno sui cartelli escursionistici. Benito lo sa, e noi, che lo seguiamo con fiducia, ne siamo complici, perché sappiamo che ci attenderanno delle sorprese, forse fatica in più di quella preventivata, emozione senz’altro.

Il giro di questa domenica parte dalla chiesa di Spinello, una località del comune di Santa Sofia. Siamo in alto, ai nostri piedi scorre il torrente Borello, un affluente del Savio. Questo torrente nasce alle pendici del Passo del Carnaio e confluisce nell’omonima località, frazione di Cesena. Di fronte alla chiesa c’è una scultura particolare. Una campana in bronzo che rappresenta la pace e sulla quale sono incise poesie di autori contemporanei. Dopo la visione di questo curioso artefatto, ci incamminiamo su una carraia e Benito ci mostra l’ingresso di un bunker.

La località di Spinello è stata scelta da una setta come rifugio, durante il periodo che precedeva quella che si credeva dovesse essere una catastrofe, la fine del mondo. La famosa profezia Maya del 21 dicembre 2012.

Il mondo è rimasto, ed anche i bunker costruiti per scampare da questo evento. Continuiamo il percorso su una strada bianca che scende verso un rudere e un allevamento di polli. Mi meraviglio, osservando il paesaggio appenninico che si staglia alla nostra destra.

Scorgo i segni della natura che sta esplodendo nella rigogliosità della primavera: fiori di campo, prati verde brillante. Vedo i fiori gialli di tarassaco, alcuni già trasformati nel classico “plumino” da soffiare… proprio come i bambini felici e ingenui.

Ci sono i gialli botton d’oro, le orchidee selvatiche, alcune sparute primule. È tutta una sorpresa, una gioia.

E fra queste, anche un mistero che mi si para davanti, mentre scendo. Una fonte, una vena d’acqua, sgorga dalla strada, creando una piccola pozzanghera fangosa dalla quale gorgogliano delle bollicine di aria.

È l’acqua sotterranea che vuole uscire; ci metto dentro le dita, voglio vedere e sentire bene questo miracolo. E mentre tocco quell’acqua che con sagacia scorre a riunirsi ad altra acqua, per confluire verso un destino comune, ho un barlume di parole e sentimenti che invadono il mio cuore. Insieme a quella sorgente, nasce una poesia. Io mi sento come quel rivolo di acqua che esce allo scoperto per vivere una vita propria nella luminosità. Io, come l’acqua, prorompo, fuori, dopo aver accumulato una forza interiore, una spinta verso l’alto.

Fonte

Come l’acqua
Bisognosa di emergere
Per vedere la luce
E scorrere giù
Verso il mare
Nella conoscenza
Nella libertà

Continuiamo a camminare, scendendo sulla strada principale e poi giù, verso il torrente Borello.

 

Lo attraversiamo su un ponte e poi notiamo una grotta con all’interno una statua della Vergine di Lourdes.

Le goccioline che scendono dalla montagna creano una suggestiva pioggerellina proprio davanti alla statua. È un idillio, sia il suono che la visione. In questo punto l’acqua del fiume scorre impetuosa, fra piccole cascatelle e la si ode fluire con un suono soave, carico di vita che vuole andare, non sta ferma, è libera. Mi riconosco in questo movimento. È un continuo rinnovamento, come una rinascita. Dopo aver sorpassato un vecchio mulino, ora adibito ad abitazione e perfettamente restaurato, proseguiamo il giro.

Queste passeggiate non sono solo una scoperta di posti e attività fisica. Smuovono qualcosa dentro all’animo. Una sorta di impulso al fare, al rifuggire qualsiasi tipo di immobilità. Ne sono grata, a me stessa perché mi metto continuamente in gioco per emergere dal buio, come quella fonte. Ci dirigiamo ancora lungo il torrente, lo guadiamo sui sassi o direttamente con i piedi in acqua, per più volte, lo seguiamo controcorrente.

 

C’è un mulino più a monte, siamo diretti lì. Ma, ecco sparire il sentiero. Una frana. Bisogna passare oltre. Benito cerca la traccia con il GPS. C’è, ma è oltre il cumulo di detriti e di terra che è sopra di noi. Bisogna arrivare in cima, non c’è altra scelta.

Arrampicarsi, aggrapparci agli alberi, agli arbusti, alle ginestre, afferrando tenacemente anche le radici. È faticoso. È meglio non guardarsi indietro. Stiamo salendo ad una pendenza molto elevata, a più del 70% probabilmente. Benito e gli altri escursionisti più esperti aiutano tutti noi. Le due bimbe di 10 anni che sono con noi sembrano due folletti, non battono ciglio, senza una parola arrivano in cima con agilità. Una volta sormontato questo ostacolo, guardiamo in basso. Siamo ansimanti, ma felici. Scendiamo finalmente giù, attraverso un sentiero un po’ accidentato, fra pungitopi, ginestre e ginepri e arriviamo al mulino. È un posto bellissimo. C’è un melo con profumatissimi fiori bianchi.

C’è il ciliegio che si sta preparando al banchetto di fine primavera. Siamo nel posto giusto per pranzare con i panini e anche con il buon Sangiovese di Giampaolo. Dopo la sosta, riprendiamo la passeggiata, costeggiando e guadando agevolmente ancora il torrente Borello ed arrivando ad una casa disabitata. Si susseguono i campi arati, alternati da prati fioriti. Siamo stanchi. C’è chi scende di nuovo al fiume a visitare l’ultimo mulino. Io e altri aspettiamo su, ormai siamo esausti. Ultimo strappo ed eccoci sulla provinciale, a un km dal paese di Spinello. Vi arriviamo che sono ormai le 17,30. Le mie gambe gridano vendetta. Abbiamo percorso 17 km con un dislivello di 700 metri. Ma il mio spirito è sazio e porterò anche stavolta questa esperienza nel bagaglio dei miei ricordi e delle mie emozioni, con l’entusiasmo crescente per nuove avventure da sperimentare nel futuro che mi attende.

Chiara Dall’Ara

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mercoledì 2 maggio 2018

Santa Sofia, in partenza il corso di massaggio infantile

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