lunedì 4 settembre 2023

Strade, la Romagna si sta riprendendo: “Ma c’è tanto da fare” Dopo l’alluvione, le autorità sono impegnate nel ripristino completo dei percorsi stradali colpiti da acqua e frane. In Romagna, a più di tre mesi dall’alluvione di metà maggio, i lavori di ripristino delle strade vanno ancora avanti. Ci sono strade dissestate, frane controllate e argini da sistemare, ma con le dovute tempistiche, regione, province e comuni sono attive sul territorio per rimediare ai danni. Seppur in molti comuni molte opere siano state concluse, i punti in cui la viabilità è sospesa o limitata sono ancora diversi, con interventi che sono in corso di completamente o, in qualche caso, in avvio. Fa sapere l’ingegnere Paolo Nobile della provincia di Ravenna che, per esempio, nella campagna ravennate ci sono tre strade provinciali ancora chiuse: la 63 al chilometro 13, nei pressi di Fognano (interessata da una frana), un tratto della 75 a Boncellino, dove le autorità provinciali attendono il termine dei lavori disposti dalla regione per poter intervenire a loro volta, e la provinciale 26 a Cà di Lugo. Ci sono, però, diversi sensi unici alternati, come sulla 306 Casolana Riolese, «dove il Senio si è portato via una parte di strada» spiega Nobile, così come sulla 302 a San Cassiano. «Stiamo intervenendo dappertutto. – continua Nobile – Gli interventi sono impegnativi. Subito dopo l’alluvione sono stati portati a termine gli interventi necessari a riaprire, ora dobbiamo completare a dovere il lavoro». Normalmente, al momento vi sono chiusure anche non legate direttamente a criticità stradali, ma imposte perché permettono lo svolgimento dei lavori. «Domani (oggi, ndr) si attiva un tavolo in regione per concordare gli interventi a livello comunale su tutta la provincia» conclude Nobile. Nella bassa Romagna, invece, zona particolarmente colpita, la situazione volge verso la normalità. Il sindaco di Castel Bolognese Luca Della Godenza conferma che nel suo comune ci sono ancora alcuni sensi unici alternati attivi su strade di competenza provinciale, ma per il resto tutto è sotto controllo. Imola Nell’Imolese invece resta il nodo della Casolana per la quale, all’indomani dell’ultimo sopralluogo effettuato nei giorni scorsi, si è deciso di effettuate una variante al bypass temporaneo di transito sulla Sp33 a Fontanelice. Non più una deviazione di circa 200 metri a valle della prima grossa frana che ha interessato l’arteria, ma una “bretellina” più corta, circa 50 metri, per sfruttare i tratti integri della provinciale. Forlì Per quanto riguarda Forlì, il Comandante dell’Unione dei Comuni della Romagna Forlivese, Daniele Giulianini, fa sapere che è stata riaperta la strada statale 67 del Muraglione, ma alcuni tratti hanno ancora sensi unici alternati regolati da semafori per via delle frane. Nello specifico, se ne possono trovare tra Dovadola e Rocca San Casciano, con qualche problematica anche a Portico di Romagna. Qui, alcune forti criticità, anche se isolate, rimangono: «La strada provinciale che portava a Marradi da San Benedetto era completamente venuta meno e non credo sia stata ricostruita» dice Giulianini, che assicura che sia negli ultimi mesi che attualmente, le autorità competenti stanno lavorando continuamente per poter gestire ogni situazione, anche le più gravi, come quella che interessa il collegamento tra Dovadola e Monte Paolo dove «la strada era martoriata». Anche a Civitella ci sono stati grossi problemi alla viabilità di competenza comunale. Ultimamente, però, sono stati fatti progressi: la Bidentina è di nuovo aperta (lungo alcuni tratti delle frane ne avevano provocato l’inagibilità, in particolare a Pianetto Galeata e a Santa Sofia). Il comandante specifica che, nel periodo di risollevamento che ha immediatamente seguito l’alluvione: «Si è mosso un dispositivo di aiuti in cui la polizia locale ha avuto supporto da parte di colleghi di altri comandi», fondamentale per potersi rimettere in piedi. Cesena «Di davvero chiuso a Cesena c’è poco» – dice l’ingegnere Fabrizio Di Blasio, dirigente ai lavori pubblici per la provincia di Forlì-Cesena. Tra le strade chiuse sono rimaste la zona SP88 Altouso, chiusa al traffico oltre l’abitato di Montetiffi, zona Monteleone SP65, chiusa ad esclusione dei residenti su tratto inziale e tratto finale, e la SP134 via Piana, nei pressi di Sarsina. Il rapido recupero, si deve alla disposizione di diverse somme urgenze, 10 già eseguite (per un valore pari a 4.286.000€), con il rimborso che arriverà dal governo. «Ne mancano ancora 3 – spiega Di Blasio – per 2 milioni di euro, di cui una proprio sull’SP65, consegnata lunedì». Ulteriori interventi strutturali, in tutto 6 non in somma urgenza, verranno avviati poi il prossimo anno, perché ancora da progettare, per 10 milioni di euro. Gli interventi interesseranno la SP11 via Sogliano, tra Borghi e Trigara, la SP26 via Carnaio a Fonte Paolina, SP53 via Ciola a Linaro, la SP4 via del Bidente a Pianetto, la SP20 via Tramazzo-Marzeno a Rupe Pappona e la SP48 via Teodorano sul viadotto Torrente Voltre.


via CorriereRomagna https://ift.tt/j3V4Sap

Nessun commento:

Posta un commento