venerdì 29 gennaio 2021

Castrocaro, Comune capofila per “Borghi in festival”


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Castrocaro è capofila del progetto al Mibact relativo ai ‘Borghi in Festival’

Su richiesta della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, la quale molto generosamente si è prestata a sostenere finanziariamente con l’importo di 100.000 euro il progetto di sistema dei Comuni aderenti, abbiamo provveduto a fare da capofila, proponendo “La Romagna Toscana – Terra di racconti in Festival”. Questo progetto è presentato da 14 Comuni aderenti alla Fondazione e, gran parte di loro, fanno anche parte dell’Associazione Romagna Toscana: Bagno di Romagna, Verghereto, Meldola, Civitella di Romagna, Galeata, Santa Sofia, Predappio, Premilcuore, Modigliana, Tredozio, Dovadola, Rocca san Casciano, Portico, e chiaramente Castrocaro Terme e Terra del Sole” annuncia la sindaca di Castrocaro Marianna Tonellato.

Il principale obiettivo è la realizzazione di un festival di livello internazionale che sappia coniugare la qualità culturale e le esigenze culturali, sociali, turistico-promozionali dei territori cui fa riferimento, secondo l’assioma che Cultura è creazione di valore. Il Festival verrà realizzato principalmente a Castrocaro Terme e Terra del Sole nel Parco Fluviale, quale centro di coordinamento del territorio della Romagna Toscana, e verrà declinato nei vari Comuni aderenti con attività, eventi, convegni, esposizioni, laboratori, ecc, declinati secondo il principio di sostenibilità territoriale, eco-sostenibilità, turismo lento” spiega Tonellato.

La sindaca Marianna Tonellato e l’Assessora al Turismo Liviana Zanetti esprimono grande riconoscenza nei confronti della Fondazione Cassa dei Risparmi per la condivisione economica e la lungimiranza, come già fu per il sostegno al Progetto Geie da poco finaziato mediante il Bando Aree Degradate, e chiaramente dei sindaci dei Comuni aderenti, che hanno capito l’importanza di iniziare e sviluppare sempre più la progettualità di sistema, soprattutto in ambito turistico. Ora non resta che aspettare con animo ottimistico il finanziamento del Bando da parte del Ministero per la cifra complessiva di 350.000 euro” si legge in una nota dell’Amministrazione.

Articolo di Staff 4live.



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mercoledì 27 gennaio 2021

Il Giorno della Memoria a Santa Sofia anche nel nome di Guelfo Zamboni

Il Giorno della Memoria a Santa Sofia anche nel nome di Guelfo Zamboni

Il 27 gennaio si celebra il Giorno della Memoria, dedicato al “ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati politici e militari nei campi nazisti”. "Solitamente, in questa data, avremmo incontrato...

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Il Giorno della Memoria a Santa Sofia e Meldola

Il 27 gennaio si celebra il Giorno della Memoria, dedicato al “ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati politici e militari nei campi nazisti”.
Solitamente, in questa data, avremmo incontrato gli studenti dell’Istituto Comprensivo di Santa Sofia per riflettere insieme sul significato del Giorno della Memoria – commenta l’assessora alla cultura Isabel Guidi -. Nell’impossibilità di vederci dal vivo, abbiamo in programma un incontro on line e, purtroppo, dovremo rinunciare alle emozioni trasmesse dalla visione di uno spettacolo teatrale o di un incontro con i testimoni di quel drammatico periodo, risorsa preziosa poiché abbiamo la fortuna di poter ancora ascoltare da qualcuno di loro quei tragici fatti. Il Giorno della Memoria ci offre la possibilità di riflettere su numerosi concetti: la Shoah, le leggi razziali e la persecuzione dei cittadini etichettati come “diversi” dal governo nazista. Sono fenomeni reali e documentati, accaduti nel cuore d’Europa in tempi neanche tanto lontani. Per quanto sia difficile affrontare queste tematiche, è nostro dovere ricordare le vittime dell’odio e la scelleratezza nazista: la storia è il pavimento sul quale camminiamo e per questo dobbiamo conoscere anche le vicende più tragiche che l’hanno caratterizzata”.

Nella storia del Novecento la Shoah ha rappresentato il buco nero in cui sono precipitati tutti i valori fondamentali della civiltà europea moderna: la dignità, la libertà, l’uguaglianza di tutti gli esseri umani. I campi di concentramento erano senza dubbio l’apice della malvagità umana, ma ad essi si accompagnavano le violenze fisiche e verbali, le privazioni, le limitazioni alla libertà personale.

D’altra parte, e fortunatamente, anche ai tempi dell’Olocausto c’erano persone che non si sottomettevano a leggi scellerate ed ingiuste: persone che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposte al progetto di sterminio e a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati – sottolinea il sindaco Daniele Valbonesi -. Uno tra questi è Guelfo Zamboni, un uomo di origine santasofiese che durante la seconda guerra mondiale fu Console Generale d’Italia a Salonicco e nella città greca, occupata dai nazisti, salvò dalla deportazione circa 350 ebrei. Non mancheremo di deporre una corona al monumento intitolato a Zamboni, insieme ad ANPI Santa Sofia, alle Associazioni Reduci e Combattenti e agli Alpini sezione Dino Bertini”.

A Salonicco, nell’estate del ’43, si salvarono dalla deportazione solo i cittadini con un passaporto di nazione neutrale o non invasa dalla Germania, tra cui i cittadini a cui Guelfo Zamboni procurò un passaporto italiano. Per molto tempo Guelfo Zamboni non ha parlato del suo operato e le sue azioni sono diventate di pubblico dominio solo pochi anni fa, quando alcuni ebrei che avevano ricevuto il suo aiuto lo hanno rintracciato per ringraziarlo.

La memoria dell’Olocausto, dei suoi martiri e dei suoi eroi è di estrema importanza – conclude la presidente dell’Anpi di Santa Sofia Liviana Rossi -. Serve a ricordare ai popoli illuminati e democratici fin dove può portare il razzismo e ci ricorda la necessità di combattere sempre e in ogni contesto contro tutti gli aspetti di questo odio”.

La parola, l’arte, la memoria sopravvivono al male e al tempo. Per ricordare le vittime della Shoah, dello sterminio, delle leggi razziali, delle persecuzioni nei confronti del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti, in occasione del 27 gennaio, Giorno della Memoria, il Comune di Meldola ha realizzato un video multimediale per gli alunni delle scuole primaria e secondaria di primo grado meldolesi.
Il sindaco Roberto Cavallucci e l’assessore alla Cultura Michele Drudi ricordano che “Abbiamo scelto le poesie e le immagini di Terezin proprio perchè i bambini possano comprendere la Shoah attraverso gli occhi dei bambini che l’hanno vissuta e possano trarre un messaggio di speranza, ricordando e non dimenticando. Un particolare ringraziamento all’Associazione LiberaMente a tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione dell’iniziativa. Si ringraziano la direzione scolastica, i docenti e gli studenti meldolesi per aver partecipato”.

Articolo di Staff 4live.



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martedì 26 gennaio 2021

Coronavirus 26 gennaio: calano i contagi nel Forlivese, più guariti ma ancora tanti decessi

Sono 11 decessi (quattro donne di 81, 87, 90, 99 anni, e sette uomini di 57, 77, due di 80, 81, 82, 84 anni) e 111 i nuovi contagi da covid-19 nella nostra provincia: 48 nel Forlivese, 63 nel Cesenate. Questi i dati accertati alle ore 12,00 di oggi.
I 48 nuovi contagi del Forlivese sono così ripartiti: Bertinoro 14, Castrocaro Terme 3, Dovadola 2, Forlì 27, Forlimpopoli 2. La situazione dei “positivi” nei nostri territori è il seguente: Forlì 799, Bertinoro 80, Castrocaro 64, Civitella 31, Dovadola 37, Forlimpopoli 55, Galeata 16, Meldola 101, Modigliana 8, Portico 3, Predappio 39, Premilcuore 3, Rocca San Casciano 24, Santa Sofia 27, Tredozio 8.

Ho avuto conferma ufficiale dall’Ausl dei nuovi contagi da Covid-19 nel Comune di Bertinoro – annuncia il sindaco Gabriele Antonio Frattoche registra, in questa terza ondata che sta coinvolgendo sempre di più anche la nostra Provincia, 14 casi dei quali 11 legati a precedenti situazioni e 3 nuovi positivi su cui l’Ausl sta svolgendo le conseguenti verifiche. Il dato complessivo bertinorese riaggiornato al 26 gennaio vede in totale 92 concittadini attualmente ricoverati in isolamento domiciliare, seguiti con costanza e competenza dagli operatori dell’Ausl, 2 in struttura ospedaliera, 334 i concittadini completamente guariti, 8 purtroppo i bertinoresi deceduti a causa del virus“.

In Emilia-Romagna si sono registrati 993 nuovi casi in più rispetto a ieri su un totale di 24.641 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 4%.
Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid, che in questa prima fase riguarda il personale della sanità e delle Cra, compresi i degenti delle residenze per anziani. Alle ore 15,00 in regione sono state somministrate complessivamente quasi 140.504 dosi, di cui 4.618 oggi. A causa dei tagli pari a circa il 50% delle dosi fornite la scorsa settimana – decisa autonomamente da Pfizer-BioNtech – anche per i prossimi giorni in Emilia-Romagna la priorità è data ai richiami, con la somministrazione della seconda dose a chi ha ricevuto la prima, e ai degenti delle Cra. In Italia, invece, sono state vaccinate fino alle ore 16,00 di oggi 1.490.821, mentre 195.350 hanno ricevuto il secondo vaccino.

Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 461 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 292 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 568 sono stati individuati all’interno di focolai già noti. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 44,3 anni. Sui 461 asintomatici, 334 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 23 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 8 con gli screening sierologici, 9 tramite i test pre-ricovero. Per 87 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica.

La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 224 nuovi casi; seguono Rimini (145), Modena (121), Ferrara (114). Poi Reggio Emilia (95), Piacenza (83), Cesena (63), Parma (54), Forlì (48), Ravenna (29), Imola (17). Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 14.099 tamponi molecolari, per un totale di 2.915.527. A questi si aggiungono anche 382 test sierologici e 10.542 tamponi rapidi. Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 3.060 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 154.178.
I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 49.142 (-2.142 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 46.629 (-2.011), il 94,8% del totale dei casi attivi.

Purtroppo in Emilia-Romagna si registrano 75 nuovi decessi: 6 a Piacenza; 4 in provincia di Parma; 4 nella provincia di Reggio Emilia; 4 nella provincia di Modena; 29 in provincia di Bologna; 5 nell’Imolese; 7 nel ferrarese; 5 in provincia di Ravenna; 11 in provincia di Forlì-Cesena (4 donne, di 81, 87, 90, 99 anni, e 7 uomini di 57, 77, due di 80 anni, 81, 82, 84 anni). Nessun decesso registrato nel riminese. In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 9.270. I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 220 (-2 rispetto a ieri), 2.293 quelli negli altri reparti Covid (-129).
Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 19 a Piacenza (numero invariato rispetto a ieri), 18 a Parma (+3), 20 a Reggio Emilia (invariato), 44 a Modena (invariato), 43 a Bologna (-1), 14 a Imola (-1), 26 a Ferrara (+1), 10 a Ravenna (-1), 1 a Forlì (invariato), 4 a Cesena (invariato) e 21 a Rimini (-3).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 18.070 a Piacenza (+83 rispetto a ieri di cui 38 sintomatici), 14.937 a Parma (+54 di cui 32 sintomatici), 28.257 a Reggio Emilia (+95 di cui 41 sintomatici), 37.679 a Modena (+121 di cui 86 sintomatici), 42.074 a Bologna (+224 di cui 153 sintomatici), 6.690 casi a Imola (+17 di cui 12 sintomatici), 12.215 a Ferrara (+114 di cui 10 sintomatici), 16.165 a Ravenna (+29 di cui 10 sintomatici), 7.893 a Forlì (+48 di cui 39 sintomatici), 8.977 a Cesena (+63 di cui 44 sintomatici) e 19.597 a Rimini (+145 di cui 67 sintomatici).

Articolo di Staff 4live.



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Hackerati tramite WhatsApp numeri di telefono del Comune di Santa Sofia e del sindaco

Alcuni numeri di telefono dell’Amministrazione comunale di Santa Sofia sono stati hackerati, tra i quali quello del sindaco Daniele Valbonesi. “Alcuni numeri di servizio dell’Amministrazione comunale, tra cui quello del sindaco Daniele Valbonesi – si legge in un post pubblicato dal Comune – sono stati vittime di un attacco informatico partito tramite WhatsApp ma che, nei casi più gravi, potrebbe dare all’hacker accesso ad altre informazioni personali contenute nel proprio dispositivo mobile“.

Grazie alla tecnica Sim-Swap (clonazione sim) i “criminali del web” potrebbero impossessarsi dei dati della propria scheda telefonica che spesso possono essere di carattere sensibile come, per esempio, carte di credito, conto corrente, mail. La truffa consiste nell’inviare una richiesta di aiuto tramite SMS dove viene indicato un numero a sei cifre da inviare tramite WhatsApp. Chiunque dovesse ricevere un SMS con tale richiesta non deve assolutamente procedere ma deve eliminare il messaggio”.

Articolo di Staff 4live.



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lunedì 25 gennaio 2021

La truffa Whatsapp: hackerato il numero di telefono del sindaco di Santa Sofia

La truffa Whatsapp: hackerato il numero di telefono del sindaco di Santa Sofia

Hackerati alcuni numeri di servizio dell’amministrazione comunale di Santa Sofia, tra cui quello del sindaco Daniele Valbonesi. L'attacco informatico, viene comunicato attraverso un post pubblicato sulla pagina Facebook dell'ente...

via ForlìToday https://ift.tt/3ccOhLq https://ift.tt/39YVfRm January 26, 2021 at 08:35AM

La persecuzione razziale di Bruno Sinigaglia medico condotto a Santa Sofia

Il 7 aprile 1949 moriva a Santa Sofia nella valle forlivese del Bidente il dottor Bruno Sinigaglia, nato a Milano il 26 luglio 1888 e per tanti anni titolare della seconda condotta medica del paese: sin dal 1914, infatti, un anno appena dal conseguimento della laurea in medicina e chirurgia, Sinigaglia si era trasferito a Santa Sofia dopo l’incarico, prima, di medico interino nel vicino, allora esistente, Comune di Mortano, poi, appunto, di titolare di una delle due condotte santasofiesi. Puntualità, regolarità del servizio reso e rispetto della deontologia professionale furono le tre regole fondamentali alle quali sempre il dr. Sinigaglia ispirò la sua vita professionale, meritando la stima, l’affetto dei suoi concittadini.

Dunque, bravo medico, decorato da medaglia d’argento al merito civile, e, quasi una conferma, valoroso ufficiale medico del 3° Reggimento Bersaglieri “Livorno” sul fronte carsico 1915-’18, tanto da meritarsi un bronzo al valor militare. Dal 1923 iscritto al Partito Nazionale Fascista, ma sempre militante molto “tiepido”, pur giungendo a ricoprire l’incarico di segretario politico del Fascio di Santa Sofia. Eppure, il nostro protagonista dovette battersi contro una vergognosa asprezza della vita ovvero contro il razzismo, l’intolleranza, mossa da quell’irragionevole persecuzione antiebraica, legittimata dagli assurdi Provvedimenti per la Difesa della Razza Italiana del novembre 1938.

Bruno Sinigaglia era nato da un matrimonio misto, infatti il padre Giorgio, insegnante, era ebreo, la madre Elisabetta Mainetti, invece, era ariana e cattolica; da questa unione erano, appunto, venuti due figli, Bruno e il fratello, entrambi battezzati, quindi cattolici. Il nostro protagonista, poi, s’era sposato con Rita Santoro, anch’essa di religione cattolica, avendone un figlio, Giorgio, pure lui battezzato. Dunque, l’ebraismo nella vita personale e familiare di Sinigaglia risultava, ormai, lontano: nessuna appartenenza alla religione ebraica, nessuna frequentazione di ambienti israelitici, nessuna manifestazione di ebraismo.

Eppure, cosa davvero assurda, dal Prefetto di Forlì, Oscar Uccelli, il nostro Bruno fu considerato ebreo per il solo motivo di non aver dichiarato l’appartenenza ad alcuna religione sia nel censimento generale del 1931, in epoca, fra l’altro, non ancora di aperta ostilità antiebraica, sia, dopo, nella successiva rilevazione degli ebrei tra l’agosto e il settembre ’38. Poiché l’art. 8, comma d, dei Provvedimenti per la Difesa della Razza Italiana riteneva essenziale, alla data del 1° ottobre 1938, l’esplicita appartenenza ad una religione diversa da quella ebraica perché il discendente di un matrimonio misto, quindi con un solo genitore ebreo, potesse considerarsi non più appartenente alla razza ebraica, il prefetto Uccelli, mancando tale dichiarata, provata appartenenza, ritenne Bruno Sinigaglia ebreo a tutti gli effetti, quasi recuperando appieno contro di lui il peso dell’ebraismo paterno!

Le conseguenze per Sinigaglia furono inevitabili, innanzitutto l’esonero dalla titolarità della condotta medica che il podestà di Santa Sofia, sollecitato dal prefetto, dovette disporre con delibera del 1° marzo 1939, esposta pure all’albo pretorio comunale il giorno successivo, in coincidenza con lo svolgimento del mercato settimanale, così che la notizia risultasse più che mai di pubblico dominio. Il nostro protagonista, tuttavia, non si perse d’animo, oppose ricorso al prefetto, rivendicando l’appartenenza, da lungo tempo posseduta, anche se mai dichiarata, alla religione cattolica, quindi ad un credo diverso da quello ebraico: a tal fine allegò il proprio certificato di battesimo ed altre opportune dichiarazioni parrocchiali.

Dinanzi alla documentazione inoppugnabile, presentata a sostegno del ricorso, il prefetto dovette tornare sulla sua decisione, dichiarare il Sinigaglia non più appartenente alla razza ebraica, quindi sollecitarne il reintegro nella titolarità della condotta medica di Santa Sofia, cosa poi disposta dal podestà in data 20 marzo. Insomma, nei primi venti giorni del marzo ’39 il nostro Bruno si trovò prima dichiarato ebreo e privato di ogni diritto, poi riconosciuto ariano e cattolico, dunque nuovamente nella dignità di cittadino: una prova evidente dell’assurdità applicativa della legge razziale fascista!

Eppure, mentre Sinigaglia era tornato al suo lavoro di medico, il Prefetto di Forlì, abusando del suo potere, anche contro i Provvedimenti per la Difesa della Razza, continuò a vessare il poveretto, pretendendo che gli recapitasse i certificati di battesimo della madre e degli avi materni, quasi a verifica di quanto davvero fosse autentica, solida l’appartenenza, già dimostrata e documentata, alla religione cattolica. Bruno Sinigaglia tornò, dunque, al lavoro, sempre fermo nel rispetto dei suoi doveri in soccorso a chi in difficoltà: per questo nel gennaio ’44, anche rischiando la rappresaglia nazifascista, non esitò a soccorrere e curare un fuggitivo prigioniero inglese, ferito e nascosto nel podere Collinaccia di Santa Sofia. Tutta la vicenda, qui illustrata, è concretamente documentata dalle carte della Prefettura di Forlì, Persecuzione Antiebraica, custodite all’Archivio di Stato di Forlì.

Franco D’Emilio

Articolo di Franco D'Emilio.



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sabato 23 gennaio 2021

Il video della prima tracimazione dell’anno della diga di Ridracoli

Ogni volta sembra sempre la più spettacolare. Eccola, quasi in “diretta” la prima tracimazione del 2021 della diga di Ridracoli. L’invaso artificiale romagnolo, alle spalle della grande muraglia della diga, è completamente pieno, con circa 33 milioni di metri cubi d’acqua immagazzinati.

L’acqua in eccesso non può essere trattenuta e quindi, superata la diga, precipita a valle da 8 buchi sempre aperti, creando una spettacolare cascata alta oltre 100 metri sul Bidente di Ridracoli.

Articolo di Staff 4live.



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mercoledì 20 gennaio 2021

Coronavirus 20 gennaio: un decesso e 138 nuovi contagi nel Forlivese

Un decesso (un 91enne) e quasi 200 nuovi contagi da Coronavirus nella nostra provincia: 138 a Forlì, 61 a Cesena. Questi i dati accertati alle ore 12,00 di oggi. Nel Forlivese i nuovi casi sono così ripartiti: Bertinoro 8, Castrocaro 2, Civitella 7, Dovadola 7, Forlì 54, Forlimpopoli 4, Meldola 44, Modigliana 1, Portico e San Benedetto 1, Predappio 1, Premilcuore 1, Rocca San Casciano 4, Santa Sofia 2.

In Emilia-Romagna si sono registrati 1.090 nuovi casi in più rispetto a ieri su un totale di 20.646 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 5,3%.
Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid, in questa prima fase riguardante il personale della sanità e delle Cra, compresi i degenti delle residenze per anziani. Alle ore 15,00 di oggi risultano somministrati complessivamente 121.145 vaccini. Si ricorda che, a causa dei tagli pari a circa il 50% delle dosi fornite questa settimana – decisa autonomamente da Pfizer-BioNtech – anche per i prossimi giorni in Emilia-Romagna la priorità è data ai richiami, con la somministrazione della seconda dose a chi ha ricevuto la prima, e ai degenti delle Cra.

Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 522 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 257 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 599 sono stati individuati all’interno di focolai già noti. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 46,5 anni.
Sui 522 asintomatici, 352 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 63 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 17 con gli screening sierologici, 26 tramite i test pre-ricovero. Per 64 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica.

La situazione dei contagi nelle province vede Rimini con 190 nuovi casi, seguita da Reggio Emilia (155), Bologna (145), Forlì (138) e Ravenna (112), Modena (97), Ferrara (64), Piacenza (62), Cesena (61), Parma (60), Imola (6).
Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 15.196 tamponi molecolari, per un totale di 2.835.888. A questi si aggiungono anche 318 test sierologici e 5.450 tamponi rapidi. Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 1.685 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 143.747.
I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 52.579 (-659 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 49.859 (-628), il 95% del totale dei casi attivi.

Purtroppo in regione si registrano 64 nuovi decessi: 8 a Piacenza; 1 in provincia di Parma (un uomo di 67 anni); 5 a Reggio Emilia (tre donne di 53, 80, 82 anni e 2 uomini di 87 e 91 anni, quest’ultimo deceduto a Modena); 8 nel modenese (tre donne di 63, 83 e 85 anni e 5 uomini di 52, 67, due di 74, 93 anni); 21 in provincia di Bologna; 6 nel ferrarese; 10 in provincia di Ravenna; 1 a Forlì-Cesena (un uomo di 91 anni); 4 nel riminese (due donne di 80 e 90 anni e due uomini di 68 e 74 anni).
In seguito a verifica sui dati comunicati nei giorni scorsi, è stato eliminato 1 decesso dalla provincia di Ravenna, in quanto non riconducibile al Covid. In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 8.935.
I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 230 (-2 rispetto a ieri), 2.490 quelli negli altri reparti Covid (-29).

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 17 a Piacenza (invariato rispetto a ieri), 15 a Parma (-1), 18 a Reggio Emilia (-1), 46 a Modena (-2), 44 a Bologna (+2), 15 a Imola (+2), 29 a Ferrara (+1), 14 a Ravenna (-2), 1 a Forlì (-2), 5 a Cesena (invariato) e 26 a Rimini (+1).
Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 17.654 a Piacenza (+62 rispetto a ieri di cui 30 sintomatici), 14.564 a Parma (+60 di cui 37 sintomatici), 27.429 a Reggio Emilia (+155 di cui 53 sintomatici), 36.501 Modena (+97 di cui 70 sintomatici), 40.620 a Bologna (+145 di cui 74 sintomatici), 6.465 casi a Imola (+6 di cui 2 sintomatici), 11.606 a Ferrara (+64 di cui 25 sintomatici), 15.646 a Ravenna (+112 di cui 62 sintomatici), 7.497 a Forlì (+138 di cui 98 sintomatici), 8.495 a Cesena (+61 di cui 46 sintomatici) e 18.784 a Rimini (+190 di cui 71 sintomatici).

Articolo di Staff 4live.



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sabato 16 gennaio 2021

Escursione in Campigna, ferita ragazza di 22 anni scivolata in un canalone di 30 metri

Nel primo pomeriggio di oggi 16 gennaio tre ragazze sono partite per fare una gita lungo i sentieri nella zona di Campigna comune di S. Sofia (FC). Imboccato il sentiero CAI 247 hanno iniziato a salire. Giunte in prossimità del Passo della Calla una di loro, una ragazza di 22 anni residente nella zona è scivolata a causa del ghiaccio, lungo un canalone per circa 30 metri, riportando un doloroso trauma alla gamba che non le ha più consentito di proseguire. Sono circa le 17,50 quando le amiche chiamano il 118 per chiedere aiuto. Sul posto viene attivato il Soccorso Alpino e Speleologico che attiva la squadra della Valle del Bidente e l’ambulanza di Santa Sofia. Per i Tecnici del CNSAS la marcia di avvicinamento è stata molto complicata a causa del ghiaccio, obbligandoli a calzare i ramponi. Giunti sul posto hanno provveduto ad immobilizzare l’arto infortunato della donna, per poi posizionarla sulla barella toboga, garantendole oltre alla immobilizzazione dell’arto dolorante, anche la protezione termica in quanto la paziente era molto infreddolita. Poi è iniziata la discesa verso Campigna dove ad attendere c’era l’ambulanza che ha provveduto a trasferire la ragazza all’ospedale di Forlì.

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Scivola sul ghiaccio con la mountain bike e cade, recuperato dal Soccorso Alpino

Nel primo pomeriggio di oggi 16 gennaio tre escursionisti sono partiti con la loro mountain bike par fare una gita tra i sentieri delle foreste casentinesi, nel comune di Bagno di Romagna (FC). Imboccata la pista forestale da Ridracoli hanno cominciato a salire verso la cima. Uno di loro, un uomo di 50 anni residente a Forlì mentre percorreva un breve tratto in discesa è finito con la sua bicicletta su un tratto ghiacciato ed è caduto a terra, riportando un severo trauma del torace. Inizialmente sembrava tutto risolto ma il dolore diventava sempre più importante. A quel punto i suoi compagni di gita hanno deciso di accompagnare l’amico qualche centinaio di metri più a valle fino ad arrivare alla “siepe dell’orso” e da qui hanno chiamato i soccorsi. Sono circa le 15,30 e sul posto viene inviata la squadra del Soccorso Alpino e Speleologico, stazione M. Falco che con un mezzo fuoristrada dotato di quattro catene riesce ad avvicinarsi al luogo dell’evento. I tecnici giunti sul posto hanno valutato le condizioni e dopo averlo caricato sul mezzo lo hanno accompagnato all’ospedale di Santa Sofia.

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venerdì 15 gennaio 2021

Santa Sofia, lotta al covid: tutti vaccinati gli ospiti della "San Vincenzo de Paoli"

Santa Sofia, lotta al covid: tutti vaccinati gli ospiti della "San Vincenzo de Paoli"

Prima tornata di vaccinazioni completata alla casa di riposo "San Vincenzo de Paoli" di Santa Sofia. Sono stati infatti tutti vaccinati gli ospiti della struttura, anche della comunità alloggio e del nucleo appartamenti. Per quanto...

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martedì 12 gennaio 2021

Coronavirus, si è spento un ospite della casa di riposo "Drudi" di Meldola

Coronavirus, si è spento un ospite della casa di riposo "Drudi" di Meldola

E' risultato positivo al covid-19. Si è spento un ospite della casa di riposo Drudi. A darne notizia è il sindaco di Santa Sofia, Daniele Valbonesi, specificando in un post su Facebook che la vittima "non era pi&ugrave...

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domenica 10 gennaio 2021

Santa Sofia, la neve non ferma i controlli anti-covid: 15 multe in poche ore

Santa Sofia, la neve non ferma i controlli anti-covid: 15 multe in poche ore

Domenica nevosa in quel di Santa Sofia. A fare il punto è il sindaco Daniele Valbonesi. "La situazione è monitorata e sono in campo mezzi e addetti. Le strade comunali e provinciali sono tutte percorribili, a parte la sp94...

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Intensa nevicata a Santa Sofia: i fiocchi di neve fanno sentire la loro voce

Intensa nevicata domenica mattina a Santa Sofia. Come annunciato dalla Protezione Civile, la Vallata del Bidente si è svegliata ovattata di bianco. I fiocchi sono caduti copiosi oltre i 250 metri.



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martedì 5 gennaio 2021

Un anno d’arte per una vita di solidarietà

Dopo aver scritto in merito alle immagini delle opere di artisti forlivesi che hanno segnato la vita culturale di Forlì come Roberto Casadio, Francesco Giuliari, Carmen Silvestroni, Guerriero Cortini e Glauco Fiorini, inserite nel calendario dell’Associazione Gli Elefanti, in diversi mi hanno chiesto di conoscere più da vicino gli altri protagonisti del lunario 2021. Cercherò di esaudire tale curiosità utilizzando le stesse brevissime note biografiche che gli interessati hanno fornito a Gianni Matteucci, che ha avuto ancora una volta il compito di portare a termine il lavoro in collaborazione con Alessandro Gagliardi, che 19 anni fa ebbe l’idea di realizzare il calendario per sostenere le attività della benemerita associazione. Per cui parlerò di Franco Giannelli (Grota), Paolo Graziani, Sara SaX Guidi, Vanni Perpignani, Barbara Spazzoli, Paolo Vignali, Franco Vignazia e di Giuseppe Tolo che ha dipinto la copertina.

Inizio proprio da Giuseppe Tolo, nato nel 1962, grafico illustratore, direttore creativo dello studio Casa Walden Comunicazione che fondò nel 1987 insieme a Cosetta Gardini. Ha partecipato a mostre nazionali e internazionali di illustrazione e grafica a New York, Zagabria, Parigi, Milano, Riccione, Rimini, Russi e Forlì.
Franco Giannelli, in arte Grota, nato a Forlì nel 1958, di sé dice di essere un bambino ultrasessantenne a cui piace “scarabocchiare”, giocare con i colori e fare “semplici racconti”. Da quando si ricorda ha sempre solo dipinto, lo sta ancora facendo e spera di continuare a farlo per tanto tempo.
Paolo Graziani, anche lui forlivese, classe 1967, è un autodidatta nella sua formazione artistica, si è sempre prefissato l’obiettivo di cercare di rappresentare nelle sue opere la forza di un’emozione, di un pensiero, di un vissuto in un determinato momento. Informale, materico, concettuale, ha sempre ricevuto una particolare influenza dai pittori impressionisti, metafisici, espressionisti e contemporanei. Nei suoi quadri spesso la texture è composta da elementi diversi: stucchi plastici, resine, colori acrilici e smaltati. Nel 2010 ha maturato il desiderio di porre i suoi lavori all’attenzione del pubblico per un costruttivo confronto artistico e umano. Ha partecipato a eventi rassegne e concorsi artistici, ricevendo consensi e gratificazioni.

Sara SaX Guidi, nata nel 1987 a Forlì, sin dai primi anni dell’infanzia ha nutrito una forte passione per il disegno: la sua prima storia a fumetti è nata sui banchi di scuola. Dopo aver frequentato l’Istituto d’Arte ha partecipato a vari corsi di fumetto tenuti da professionisti della Nona Arte, quali Guglielmo Signora, Davide Fabbri e Denis Medri. Sara, quando disegna si sente protetta, stacca completamente la spina e lascia il mondo fuori. A volte per lei è un modo per incanalare i problemi della vita in energia creativa, facendo in modo che anche dal dolore possa nascere qualcosa di positivo e andare oltre. Questo per lei significa disegnare e come scrisse Le Corbusier: “Preferisco il disegno alle parole. Il disegno è più veloce e lascia meno spazio alle bugie”.
Per Vanni Perpignani l’amore per i pennelli è nato nel 1954 partecipando ad un corso di pittura nello studio dell’artista predappiese Benito Partisani (Mastro Lupo). La sua esperienza pittorica nasce da autodidatta negli anni ’70 e questo periodo è caratterizzato dalla partecipazione ad estemporane e concorsi di pittura con il professore Vittorio Mascalchi, docente all’Accademia delle Belle Arti di Bologna. Nel 1984 ha frequentato la libera Accademia di Santa Sofia, poi negli anni a venire, un corso di grafica organizzato dal Guerriero Cortini ed un corso di ceramica presso Artemisia. Le sue ultime opere rappresentano giocattoli che per lui sono l’anima e la fantasia di ogni bambino. La composizione di ogni suo quadro viene studiata in base alle forme e ai colori per rendere l’osservazione più immediata e gradevole.

Barbara Spazzoli, nata a Forlì nel 1968, ha disegnato e dipinto fin da bambina. Ha seguito corsi di ceramica, disegno iperrealistico, sperimentando fino ad arrivare a un suo modo di espressione. I cuori che appaiono spesso nei suoi quadri, ma non per caso, li trova ovunque in forme d’acqua, foglie, tronchi, macchie e così ha deciso di condividerli. Le piace andare in fondo all’anima. È attratta dall’invisibile e dal non realistico. Grazie ad un’amica è diventata illustratrice di copertine di quaderni. Il suo modo di dipingere ed esprimersi continua ad evolversi e cambia con lei.
Paolo Vignali, nato nel 1970, ha incontrato l’arte diversi anni fa. Quando era un bambino sua nonna, per tenerlo occupato, gli faceva disegnare dei pulcini in un foglio a quadretti e la felicità che ha provato in quei momenti la ricorda ancora. Fu così che comprese che quei piccoli animaletti avrebbero potuto muoversi, inseguire una strada immaginaria, riempirsi di colori e narrare una storia. Per lui disegnare e dipingere è la possibilità d’inventare, di raffigurare gli aspetti dell’animo, di raccontare le vicende degli uomini e di amplificare la voce degli ultimi.

Franco Vignazia è nato nel 1951 a Bogliasco, in provincia di Genova, da Angelo, scultore e pittore futurista, e da Carmen Zekar,di Fiume, l’attuale Rijeka. L’ambiente aperto e cosmopolita gli ha permesso un’immediata apertura verso l’espressione artistica. Nato in una famiglia cattolica, trova nel Vangelo e negli episodi dell’Antico Testamento una fonte ricchissima per la sua espressione artistica. Numerose sono le mostre che costellano la sua carriera artistica. Svolge inoltre l’attività di illustratore di libri e riviste per bambini e ragazzi, le più note sono le illustrazioni dei testi di Benedetto XVI, tradotti in diverse lingue. Le sue opere arricchiscono diversi luoghi di culto in Italia ed all’estero. Da qualche anno la sua esperienza artistica ed esistenziale ha incrociato il Cammino Francescano, da cui sono scaturite le opere della Mostra Alter Christus e la realizzazione dell’impianto iconografico della Chiesa della Madonna della Ripa del monastero delle Clarisse di Forlì.
RIcordo nuovamente che il ricavato delle vendite del calendario dell’Associazione Gli Elefanti viene utilizzato per finanziare le attività del sodalizio e quelle del Centro d’aiuto allo studio per ragazzi con Disturbi Specifici dell’Apprendimento. Attualmente il centro, che ha sede in via Correcchio 4, Forlì, è frequentato da 65 bambini e ragazzi.
Per informazioni e prenotazioni ci si può rivolgere a Gianni Matteucci: 3397028348.

Gabriele Zelli

Articolo di Gabriele Zelli.



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Forte nevicata alla SP94 Castagno: sospesi i lavori

Sono stati sospesi i lavori di sgombero della strada provinciale dalla neve e dalle alberature cadute nelle scorse ore a causa delle forti precipitazioni. Sulla Strada Provinciale 94, questa mattina, si sta abbattendo una forte precipitazione nevosa che non consente agli operai incaricati dalla Provincia di Forlì-Cesena di lavorare in sicurezza.

Gli uffici provinciali stanno predisponendo in queste ore un’ordinanza di chiusura della strada provinciale del Castagno.
Qui sotto il video girato da uno degli operatori.

Articolo di Staff 4live.



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A Santa Sofia continua l’efficientamento energetico

Anche nel 2020 sono proseguiti gli interventi per l’efficientamento energetico degli spazi pubblici, avviati già nell’anno 2019 grazie al contributo statale a fondo perduto previsto dal decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34 emanato dal Ministero per lo Sviluppo Economico.
Ai Comuni con popolazione inferiore o uguale a 5.000 abitanti, come Santa Sofia, è stato assegnato un contributo pari a 50.000 euro all’anno – sottolinea l’assessore Tommaso Anagni (nella foto) -. Tale contributo è stato utilizzato nel 2019 per interventi presso gli impianti sportivi, mentre nel 2020 l’oggetto principale dei lavori è stata la sede centrale dell’Istituto Comprensivo”.

Nel 2019, quindi, sono stati eseguiti lavori di relamping e adeguamento negli impianti sportivi comunali, con la sostituzione dei fari esterni del campo sportivo “G. Brusati” e dei fari interni della palestra comunale. Nello specifico, al campo sportivo i vecchi fari sono stati sostituiti con 3 fari led per 4 torri da 1150 watt per un consumo attuale di 13800 kW, mentre nella palestra i 24 fari presenti da 400 watt l’uno per un totale di 9600 kW sono stati sostituiti con 16 fari a led da 200 watt l’uno, per un consumo attuale di 3200 kW.
Nel corso del 2020 gli interventi hanno riguardato la sede centrale dell’Istituto comprensivo statale, dove sono stati sostituiti 293 apparecchi di illuminazione e si è passati da circa 22,5kW a circa 10,5kW di potenza di illuminazione, con un risparmio di energia elettrica per l’illuminazione pari a circa il 55%.

Questo intervento ha portato oltre che ad un risparmio per le casse comunali, anche ad un miglioramento dal punto di vista di luminosità sia per gli impianti sportivi che per le aule della scuola, dove sono stati montati dei dimmer per regolare l’intensità della luce a seconda delle condizioni richieste e sono state installate fotocellulle o sensori di movimento per le luci nei bagni. “Ad oggi abbiamo investito 100.000 euro in questi interventi, compresa la fase di progettazione e per il prossimo anno prevediamo di continuare i lavori di efficientamento energetico, con il relamping di altri edifici pubblici che ospitano le sedi delle scuole elementari e scuola di musica, sempre con il duplice obiettivo di ottenere un risparmio di risorse sia economiche che ambientali” conclude Anagni.

Articolo di Staff 4live.



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Efficientamento energetico, interventi di relamping all'istituto comprensivo

Efficientamento energetico, interventi di relamping all'istituto comprensivo

Anche nel 2020 sono proseguiti gli interventi per l'efficientamento energetico degli spazi pubblici, avviati già nell'anno 2019 grazie al contributo statale a fondo perduto previsto dal decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34 emanato dal...

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lunedì 4 gennaio 2021

Rimossi gli alberi caduti e la copiosa neve: riaperto il passo della Calla

Rimossi gli alberi caduti e la copiosa neve: riaperto il passo della Calla

È stata riaperta la Provinciale 4 del Bidente tra Campigna e passo della Calla. Sono stati rimossi gli alberi crollati lungo la carreggiata sotto il peso della neve caduta abbondantemente nei giorni scorsi. Dal sindaco di Santa Sofia, Daniele...

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La SP4 interrotta per neve e alberi caduti al Passo della Calla riapre oggi

Continuano i lavori di sgombero sulla Strada Provinciale 4 “Del Bidente” nel tratto fra la Campigna e il Passo della Calla dove stanno lavorando a pieno regime uomini e mezzi della forestale e della Provincia. “L’auspicio è di poter riaprire al transito in serata.

Più critica la situazione sull’intera Strada Provinciale 94 “Castagno” dove saranno necessarie più giornate essendo i lavori di sgombero più impegnativi. La previsione è di riaprire la SP 4 da Campigna a la Calla nel primo pomeriggio di oggi.

Articolo di Staff 4live.



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domenica 3 gennaio 2021

Strade provinciali tra Campigna e Passo della Calla interrotte per caduta alberi causa neve

Nelle giornate di oggi e di domani è stata disposta la chiusura al transito della SP 4 nel tratto compreso tra la Campigna e il Passo della Calla e della SP 94 per caduta alberi causata dal peso nella neve.

In quei tratti di strada si rende necessario procedere al taglio delle alberature cadute e rimuovere quelle pericolanti. Per informare gli utenti, in località Santa Sofia e nel tratto di strada che ricade nella provincia di Arezzo, sono stati apposti specifici cartelli che avvisano del temporaneo divieto di transito.

Articolo di Staff 4live.



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Alberi crollano per la neve, strade chiuse in Campigna


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sabato 2 gennaio 2021

A Santa Sofia tamponi rapidi alla farmacia comunale

Continuano le azioni promosse dalla Regione per la prevenzione e controllo della diffusione del Covid-19 e a partire dall’11 gennaio, alla Farmacia Comunale “Cavallucci” di Santa Sofia, si potranno effettuare tamponi rapidi nasali. Come per la precedente campagna, lo screening gratuito è rivolto a bambini e ragazzi di età compresa tra 0 e 18 anni e agli studenti maggiorenni che frequentano le scuole superiori, ai loro genitori, fratelli, nonni non conviventi e ad altri familiari conviventi, agli universitari con medico di medicina generale in Emilia Romagna, agli studenti dei percorsi di Istruzione e Formazione Professionale, al personale scolastico, al personale degli enti di formazione professionale, ai farmacisti e, inoltre, alle persone con disabilità e ai loro familiari conviventi.

Dopo oltre 600 sierologici effettuati negli ultimi mesi del 2020, ripartiamo con un’altra massiccia indagine epidemiologica che grazie al contributo e all’accordo con la Regione Emilia Romagna vede ancora una volta protagoniste le farmacie, veri e propri presidi sanitari sul territorio – commenta il sindaco Daniele Valbonesi -. Anche la Farmacia Comunale Cavallucci di S.Sofia ha aderito all’iniziativa e l’invito è quello di sottoporsi al tampone per tracciare il più possibile eventuali casi asintomatici e spegnere sul nascere eventuali focolai, a partire da quelli in famiglia o a scuola”.

Dal punto di vista pratico, i tamponi rapidi verranno effettuati alla Farmacia Comunale “Cavallucci” nelle giornate di lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 16,30 alle 19,30 a partire da lunedì 11 gennaio e – per ora – fino a venerdì 12 febbraio, previa prenotazione obbligatoria on line al link calendly.com/farmaciassofia o telefonicamente al numero 320 4309436, attivo dal 4 gennaio. Per quanto riguarda la prenotazione on line, sarà da effettuare con un anticipo di almeno 24 ore rispetto all’appuntamento, mentre le prenotazioni telefoniche saranno attive nelle giornate e negli orari di esecuzione dei test. Il risultato del test sarà disponibile in giornata, sul Fascicolo Sanitario Elettronico o contattando il proprio medico di base. Una volta effettuato, il test potrà essere ripetuto gratuitamente dopo 30 giorni.

Come già avvenuto per il precedente screening, ricordiamo che i minori di 18 anni dovranno essere accompagnati da un genitore o da chi ne esercita la patria potestà e che per accedere al servizio occorre dichiarare di essere in buone condizioni di salute, non essere venuti a contatto con positivi al Covid-19 e non avere sintomatologia influenzale – conclude l’assessore Matteo Zanchini -. Nel caso in cui siano presenti sintomi influenzali o riconducibili al Covid-19, è necessario contattare il proprio medico di base e seguire le indicazioni, proprio per evitare la diffusione del virus”.

Articolo di Staff 4live.



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Anche a Santa Sofia i tamponi rapidi alla farmacia comunale: via alle prenotazioni

Anche a Santa Sofia i tamponi rapidi alla farmacia comunale: via alle prenotazioni

Proseguono le azioni promosse dalla Regione Emilia-Romagna per la prevenzione e controllo della diffusione del Covid-19 e a partire dall'11 gennaio, alla farmacia comunale “Cavallucci”, si potranno effettuare tamponi rapidi nasali...

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