La seconda edizione del “Summer Jazz Fest”, progetto dell’Associazione dai de jazz col patrocinio ed il contributo del Comune di Santa Sofia, col quale l’Associazione ha una collaborazione ormai pluriennale, prosegue sabato 9 luglio alle ore 21,30 col concerto del Simone Zanchini Quartet in “Casadei Secondo me” all’Arena Parco della Resistenza.
Come dai de jazz nelle nostre programmazioni in primo piano c’è la musica jazz, intesa come panorama ampio, in cui si muovono musicisti che propongono non solo il loro stile, la loro poetica musicale, ma anche il rapporto con le radici della musica afroamericana e come questa poi entri in dialogo con la nostra tradizione musicale in un vero interplay di culture. Questo è ciò che accade sabato 9 luglio 2022 all’Arena Parco della Resistenza. Il progetto e album (2014) di Simone Zanchini, “Casadei Secondo me”, si muove proprio nella direzione di una rilettura della musica romagnola e di come quelle melodie e le relative armonie, riviste e arrangiate, diventino un trampolino di lancio per spumeggianti e libere improvvisazioni.
Come dice Zanchini stesso: “Non mi sono mai interessati i tributi, gli omaggi, le rivisitazioni […]. Però, quando mi è stato chiesto di fare un tributo a Secondo Casadei, non ho potuto rifiutare. […] Perché Casadei rappresenta il mio passato come quello di tutti i romagnoli […]. Perché se nasci in Romagna e decidi, a sette anni, di suonare la fisarmonica, Casadei diventa automaticamente una tappa obbligatoria che invade felicemente la tua vita. […] Ed oggi mi ritrovo onorato di poter mettere mano alle melodie composte da questo grande personaggio, nel tentativo di donare loro una nuova veste stilistica ed una odierna freschezza musicale, intrisa di tutte le contaminazioni che […] mi hanno formato, come la musica classica e il jazz”. Inutile dire che Zanchini è un fisarmonicista tra i più interessanti e noti del panorama internazionale: strumentista curioso dei linguaggi musicali, la sua ricerca, senza dimenticare la tradizione, percorre tutti i territori della musica contemporanea, per giungere ad un personale approccio alla materia improvvisativa.
Esercita un’intensa attività concertistica e collabora con musicisti di differenti estrazioni musicali, compresa la classica. Ha pubblicato più di trenta album, tra cui: “Don’t try this anywhere” (2015), con, tra gli altri, J. Patitucci e A. Nussbaum e “SZ Play the music of Nino Rota” (2018), progetto che lo vede solista con la HR Frankfurt radio big band.
Sul palco con lui ci sono: Stefano Bedetti che, con la fluidità e il vigore trascinante del suo fraseggio, si muove col suo sassofono in una continua ricerca espressiva; vanta collaborazioni che vanno da B. Hart, G. Cables, V. Lewis, A. Sanchez, J. Patitucci, a G. Capiozzo, M. Tamburini, F. Boltro, R. Zjaka (“Life on heart”, 2018) per citarne alcuni. A suo nome ha inciso “The bright side of the moon” (2007); Stefano Senni, bassista di grande preparazione strumentistica, collabora con molti fra i più prestigiosi nomi del jazz italiano e internazionale; è presente in oltre 70 incisioni (a suo nome “Eraserheads”, 2014); Zeno De Rossi, batterista, per il continuo evolversi dei suoi ritmi si muove con estrema abilità e sensibilità in diversi contesti, jazz, sperimentale, avanguardia, pop; vera macchina ritmica, collabora con F. Bearzatti, F. D’Andrea, M. Ottolini, E. Rava; fra le sue numerose incisioni, l’ultima è “Elpis” (2020) col suo trio.
Articolo di Staff 4live.
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