Sono 75 i nuovi casi di positività al Covid-19 nel territorio Forlivese. Nel dettaglio sono così suddivisi: 1 a Bertinoro, 2 a Castrocaro, 1 a Civitella, 59 a Forlì, 2 a Forlimpopoli, 1 a Meldola 6 a Predappio e 3 a Santa Sofia. In provincia sono stati 65 i guariti.
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Novità nei luoghi pubblici di Santa Sofia. Nei vari ingressi degli uffici comunali, farmacia, biblioteca e altre sale pubbliche, sono state posizionate le nuove piantane con erogatore automatico di gel igienizzante e termoscanner da polso...
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Martedì, attraverso una piattaforma virtuale, l'amministrazione comunale di Santa Sofia ha incontrato i commercianti che sono risultati aggiudicatari del bando "Missione Imprese" aperto a luglio 2020 e finalizzato alla...
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Nella mattina di oggi, martedì 27 ottobre, i tecnici del Soccorso Alpino sono intervenuti in aiuto di una donna, scivolata nei boschi nella località Le Cullacce, nel comune di Santa Sofia.La donna, una settantenne residente a Forlì, si era addentrata nel bosco insieme al marito, per cercare funghi: dopo essersi divisi per rendere più fruttuosa la ricerca, la donna è scivolata, urtando sul terreno il bacino e una spalla. Dolorante e spaventata, ha così chiamato il marito, che ha dato l’allarme contattando i Carabinieri. Gli uomini dell’Arma hanno così disposto l’invio dei Carabinieri Forestali e hanno avvisato la Centrale Operativa del 118, che a sua volta ha attivato le squadre della Stazione Monte Falco del SAER. Arrivati sul posto, i soccorritori hanno iniziato una breve ricerca, che fortunatamente ha permesso di rintracciare in breve tempo la donna. Dopo esser stata visitata, la sfortunata cercatrice di funghi è stata accompagnata fino alla strada carrozzabile, dove è stata affidata ai sanitari dell’ambulanza, e quindi condotta al Punto di Primo Intervento di Santa Sofia per alcuni accertamenti. Le sue condizioni, tuttavia, non sembrano destare preoccupazioni.
E' stato firmato lunedì il contratto per i lavori della sala "Milleluci", che prevedono il recupero e la valorizzazione dello stabile. Questo stralcio, di importo pari a 178.000 euro finanziati dal Gal l'Altra Romagna...
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Settantenne forlivese ferita mentre stava cercando funghi nei boschi. L'incidente si è verificato nella prima mattinata di martedì in località Le Cullacce, nel comune di Santa Sofia. Secondo quanto ricostruito, la signora si...
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Risultati: San Donato-Dozzese 0-2, Siepelunga Bellaria-Sporting Pianorese 1-1, Stella Azzurra Zolino-Amaranto Castel Guelfo (rinv.), Tozzona Pedagna-Sef Virtus (rinv.), United Montefredente-Sporting Valsanterno 2-1, 65 Futa-Atletico Mazzini (rinv.)
Classifica: Dozzese 9; Tozzona Pedagna* 6; United Montefredente 4; Amaranto Castel Guelfo** e Siepelunga Bellaria; Stella Azzurra* e Sporting Pianorese* 2; Sporting Valsanterno, Atletico Mazzini* San Donato e 65 Futa** 1; Sef Virtus* 0. (** due partita in meno, * una partita in meno)
GIRONE O
Risultati: Bagnara-Stuoie 0-3, Biancanigo-San Pancrazio 3-1, Godo-Azzurra Romagna 1-1, Low Street Ponte Nuovo-Pro Loco Reda 4-0, Mordano Bubano-Juvenilia 0-3, Real Faenza-Castel Del Rio (rinv.).
Classifica: Low Street Ponte Nuovo 9; Godo 7; Juvenilia 6; Stuoie Lugo e Azzurra Romagna 5; Castel Del Rio* e Biancanigo 3; Bagnara 2; Real Faenza*, San Pancrazio e Pro Loco Reda* 1; Mordano Bubano* 0. (* una partita in meno)
GIRONE P
Risultati: Borgo Tuliero-Vecchiezzano 2-0, Brisighella Val Lamone-Dismano United 2-3, Polisportiva Spiv-Sporting Predappio 0-2, Real-3 Martiri Rocchigiana 3-2, San Zaccaria-Modigliana 1-0, Santa Sofia-Ronta (rinv.).
Classifica: Borgo Tuliero 7; San Zaccaria* e Mogliana 6; Ronta* e Sporting Presappio 4; Dismano United**, Real e Brisighella 3; Polisportiva Spiv 2; Santa Sofia* 1; 3 Martiri Rocchifiana * e Vecchiezzano** 0. (* una partita in meno, ** due partite in meno)
GIRONE Q
Risultati: Alfero-Junior Gambettola 3-0, Bagno di Romagna-Borgo Marina 2-1, Canonica-Virtus San Mauro a Mare 2-0, Pioppa-Rumagna 2-0, Polisportiva Aurora-Polisportiva Capanni 2-1, Villa Verucchi-Rubicone Calisese 2-1.
Classifica: Canonica 9; Alfero e Pioppa Gattolino 7; Villa Verucchio* 6; Polisportiva Aurora* e Bagno di Romagna 4; Junior Gambettola e Virtus San Mauro a Mare 3; Polisportiva Capanni e Rubicone 1; Rumagna* e Borgo Marina 0. (* una partita in meno)
GIRONE R
Risultati: Alta Valconca-Del Conca 4-0, Colonnella Rimini-Superga 63 1-2, Corpolò-Virtus Olimpia (rinv.), Mulazzano-Torre Pedrera (rinv.), Real San Clemente-Accademia Rimini (rinv.), Rimini United-San Bartolo Gabbicce Mare 3-3.
Classifica: Alta Valconca e San Bartolo Gabicce Mare 7; Real San Clemente* 6, Corpolò*, Del Conca e Superga ’63 4; Torre Pedrera* e Rimini United 2; Accademia Rimini*, Colonella e Mulazzano* 1; Virtus Olimpia* 0. (* una partita in meno)
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Anche in questo autunno, ripartono le attività del Polo Unico Informagiovani e Centro per le Famiglie di Santa Sofia e Galeata, gestito dalla coop. Sociale Fare del Bene per Asp San Vincenzo de' Paoli. "Ovviamente tutte le...
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Arrostite, lessate, trasformate in dolci e frittelle, castagne e marroni sono il frutto dell’autunno per antonomasia e in un anno in cui la pandemia ha cancellato molte sagre e mercati, dove di solito a partire da ottobre ci si rifornisce di questo frutto stagionale unendo alla spesa una gita all’aperto, i produttori delle colline e montagne romagnole hanno ricominciato a raccogliere in buona quantità un prodotto che quest’anno è anche di ottima qualità. Nell’Imolese
I produttori del Consorzio del Marrone Igp di Castel del Rio quest’anno sono abbastanza soddisfatti. «La qualità è eccellente anche se la produzione è ancora scarsa. Comunque molto meglio del 2019 quando di fatto il raccolto non c’è stato –spiega il presidente del Consorzio stesso Giuliano Monti –. In particolare è andato bene il raccolto nei castagneti più in basso, sotto i 500 metri di altitudine. Diciamo che , ora che la raccolta sta finendo, dopo essere cominciata in ritardo intorno al 10 ottobre; siamo intorno al 60% di un anno che giudicavano normale in cui la produzione si attestava sui 5/6000 quintali al massimo». Se il clima è stato clemente, fatta eccezione per il freddo di inizio settembre nelle zone più alte quando ancora i frutti erano acerbi, i castanicoltori (nella vallata del Santerno sono oltre una settantina di cui 33 facenti parte del Consorzio Igp) sono ancora alle prese con la devastazione prodotta dalla vespa cinese che attacca le gemme a primavera e impedisce la fruttificazione. «Bisogna che i castanicoltori non brucino i rami giovani dove vivono gli insetti buoni che poi a primavera tornano utili per combattere la vespa», spiega Sergio Rontini, uno dei maggiori produttori di marrone Igp di Castel del Rio. La sua è un’azienda di 50 ettari di castagneto da cui si produce il fresco, l’essiccato e le farine che da quest’anno vengono macinate a pietra in azienda, inoltre anche la birra, poiché Rontini fornisce le proprie castagne al birrificio Cajun di Marradi. «Il tutto certificato biologico, oltre che vegano e raw –spiega la figlia Monia Rontini –, perché noi essicchiamo in maniera naturale senza superare la temperatura di 40 gradi». Insomma, la voglia di andare avanti e innovare non manca, anche in un anno in cui il prodotto fresco, per la sua ottima qualità “si vende da solo”. «La pezzatura è molto grande quest’anno», spiega Ernesto Bisi, ex presidente del consorzio stesso e oggi castanicoltore per passione, uno dei pochissimi che fra i suoi 300 alberi secolari ha anche alcune piante dell’antica varietà detta “castagnone”, quelle che si usavano preferibilmente per fare i marron glacé. Intanto anche il disciplinare evolve e dall’anno prossimo ci saranno novità. «Abbiamo chiesto di poter considerare Igp anche i cosiddetti marroni medi che oggi finiscono nello scarto –spiega Giuliano Monti –. Inoltre chiediamo di ampliare la gamma delle confezioni per la grande distribuzione, introducendo anche il mezzo chilo e altri pesi intermedi». La grande distribuzione e l’export assorbono circa il 50% della produzione del marrone Igp di Castel del Rio, il resto si compra sul territorio direttamente dai produttori. Anche qui la sagra è saltata e il prossimo week end non si terrà nemmeno l’ultimo mercato agricolo previsto a Castel del Rio, non resta che bussare alle case dei castanicoltori stessi.
Raccolta dei marroni nella Vallata del Santerno FOTO MAURO MONTI
Nel Faentino
Un mese di settembre particolarmente caldo ha favorito, anche sulle colline del Ravennate un’ottima maturazione . «L’abbassamento delle temperature – ha sottolineato la Coldiretti del territorio nel suo resoconto – ha infatti favorito la richiesta con un aumento dei consumi da parte delle famiglie, anche se hanno pesato le limitazioni, sfociate ora nel blocco totale per via dell’emergenza Covid, alle tante sagre e eventi locali previsti in autunno». «Le precipitazioni di luglio, agosto e settembre – spiega Nicola Grementieri, castanicoltore di Casola Valsenio e responsabile Coldiretti per la collina faentina – hanno garantito una buona maturazione assicurando nell’alta Valle del Senio una produzione molto positiva in termini qualitativi e quantitativi e anche a livello di pezzatura». Si conferma dunque una buona annata, dunque, con rese soddisfacenti, per un territorio, quello in cui opera il Consorzio produttori marroni Alta Valle del Senio, che aveva vissuto in passato campagne di raccolta funestate sia dal maltempo che dalla cosiddetta vespa cinese che però in questa zona sembra essere stata sconfitta. «Quest’anno, anche grazie alle azioni coordinate e preventive messe in atto dai produttori e ai lanci dell’insetto antagonista avvenuti negli scorsi anni, non abbiamo riscontrato la presenza della vespa – afferma Grementieri – gli unici danni sono stati provocati dalle grandinate estive che purtroppo, in alcune aree, seppur di limitata estensione, hanno colpito duro». E la Coldiretti mette in guardia dal «rischio di trovarsi nel piatto, senza saperlo, castagne straniere provenienti soprattutto da Portogallo, Turchia, Spagna e dalla Grecia spesso spacciate per italiane». Per i produttori del territorio questo rappresenta un danno, specie in un anno in cui si è tornati a livelli produttivi buoni. Lo stesso vale per i trasformati, per i quali non c’è l’obbligo di etichettatura di origine. Per questo la Coldiretti invita i consumatori a rivolgersi direttamente ai Consorzi dei produttori.
FOTO MAURO MONTI
Ecco alcuni suggerimenti per “andar per castagne” in Emilia Romagna. Ancora per il prossimo week end e per inizio novembre le castagne continueranno a cadere e sarà possibile raccogliere le ultime. In Emilia-Romagna crescono tredici varietà diverse di castagno, come il Marrone IGP di Castel del Rio, fra i più pregiati in Italia, o il Marrone di Pavullo, adatto per la produzione di marron glacé. Non tutti i castagneti permettono la raccolta al pubblico, il consiglio è di informarsi con il Comune o le Pro Loco locali. Ecco alcune mete per gite nella natura e alla scoperta di castagne e moarroni suggerite dall’Apt Emilia-Romagna.
In Romagna. Il Marrone di Castel del Rio. Castel del Rio è un borgo sul fiume Santerno, noto per il secolare ponte a schiena d’asino degli Alidosi. Dista mezz’ora d’auto da Imola ed è al confine fra Romagna e Toscana. Qui nei castagneti in altezza matura il Marrone, cioè una castagna ma dal frutto più grande, più morbido, più pregiato. Il Marrone di Castel del Rio è diffuso in tutti i borghi della zona: Fontanelice, Casalfiumanese, Borgo Tossignano. Un’escursione da non perdere è alla millenaria Chiesa di Valmaggiore, che oggi ha un tetto di vetro che fa scorgere il cielo. L’ultimo tratto per arrivare in cima al colle di 700 metri, dove svetta Valmaggiore, non è asfaltato, ci si arriva solo a piedi, e si gode di un panorama eccezionale. A Castel del Rio il centro campeggio Le Selve consente la raccolta dietro un piccolo pagamento nei castagneti che lo circondano. Per una spesa di prodotto locale si può fare tappa dai molti castanicoltori che vedono direttamente nelle loro case o nelle botteghe del paese dove si trovano anche castagnaccio, crema di marroni, crostate, ravioli di marroni, polenta di castagne. www.marronedicasteldelrio.it
Nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi Monte Falterona e Campigna(Forlì-Cesena) Basta uscire da uno qualsiasi dei centri del Parco, come Bagno di Romagna, Verghereto, Premilcuore, Dovadola, San Piero in Bagno, Santa Sofia, per trovarsi circondati da foreste antichissime. Una bella passeggiata è quella che parte dal centro di Premilcuore e percorre un tratto della Via del Sale, la strada che un tempo univa questi territori alla vicina Firenze. Poco dopo s’incontra la Grotta Urlante, un paradiso nascosto di acqua scrosciante. La cascata si trova in località Giumella, sotto il Ponte Nuovo, costruito intorno al XVII secolo e formato da un’unica arcata di 16 metri che si eleva su una gola dove le acque del fiume precipitano in un gorgo profondo detto appunto “La grotta urlante”. Da qui si sale sulla cima panoramica del Monte Arsiccio e poi si torna in paese dove si fa tappa al Centro visita del Parco Nazionalewww.parcoforestecasentinesi.it
Alta Valle del Senio. Nell’Alto Faentino, fra Casola Valsenio e le vicinissime ma già toscane Palazzuolo e Marradi molti sono i castanicoltori associati nel Consorzio della Valle del Senio e dal vicino Consorzio dell’alto Mugello. In quel di Casola, terra di erbe e frutti antichi, molti sono i percorsi per una gita domenicale, non ultimo quello al Giardino delle erbe.
Valconca e Valmarecchia. La Valmarecchia e la Valconca, alle spalle della costa riminese, in autunno sono avvolte dalla poesia e da un caleidoscopio di colori. Il paesaggio è un susseguirsi di boschi e cocuzzoli e gli alberi di castagne non mancano puntellati da possenti rocche malatestiane. A Montefiore, sul Monte Faggeto, c’è un bosco molto bello e piuttosto vasto, dove fare trekking fra i castagni. Altri boschi di castagno sono a Talamello sul Monte Pincio e a Montefiore Conca. A Sant’Agata Feltria, terra di tartufo bianco, ma anche di castagne, nella zona di Ca’ Francescone c’è la possibilità di chiedere in quali giornate e in quali orari è possibile godersi questa esperienza. Riso e castagne è una specialità della zona, si tratta di un risotto saporito dove riso e castagne cuociono insieme con tanti aromi. www.riminiturismo.it
In Emilia. A Borgo Val di Taro (Parma). La Via del Castagno in Val di Taro è una passeggiata a piedi o in auto di circa otto chilometri fra corsi d’acqua, boschi, castagneti e case in pietra. Si parte dalla stazione di Borgo Val di Taro, centro principale di questa valle, dove cresce il famoso fungo porcino omonimo. La strada è la provinciale che corre sul Muraglione, un argine costruito nel 1800 come protezione dalle piene del torrente Tarodine. Dopo cinque km, superata la località di Grifola, si segue questa volta la strada comunale, fino a che non apparirà l’antico abitato di Case Vighini, un nucleo di case medievali in pietra. L’atmosfera è ferma e fuori dal tempo. Da Case Vighini un sentiero fra gli alberi porta al Prato dell’Orsaresso attraverso boschi di castagni. Al ritorno si possono esplorare anche gli altri bei borghi della valle: Albareto, Bedonia, Compiano e Tornolo.La specialità: Le panelle di farina di castagne, uvetta, pinoli, semi di finocchi e cotte nelle speciali piastre, le testarelle. www.turismovaltaro.it
A Carpineti (Reggio Emilia). A un’ora da Reggio Emilia ecco che si entra nel Parco Nazionale Tosco-Emiliano, tra boschi e torrenti e i castelli di Matilde di Canossa. I castagneti più conosciuti sono a Carpineti, che ospita anche un castello di Matilde. Una buona zona per le castagne è il paesino di Marola, arrampicato su un’altura con una millenaria Abbazia, a 30 km da Reggio Emilia. La raccolta delle castagne è libera nell’area del Metato del Pan d’Albero (i metati sono gli antichi essiccatoi di castagne). Nel castagneto di Monte Borello (dove c è il Seminario) con una piccola offerta ai Missionari si possono raccogliere le castagne lungo il sentiero della Madonnina in tutti i week end di ottobre. A 19 km da qui c’è Toano, altro borgo matildico, con il famoso castagno monumentale: alto 10 metri, diametro di 182 cm. Si dice che il suo tronco cavo fosse usato dai partigiani come nascondiglio.Da assaggiare: I tortellini dolci di Carpineti con un ripieno a base di castagne, noci, marmellata di mele cotogne. www.marola.it
La Via Europea del Castagno fra Modena e Bologna. La Via Europea del Castagno parte dalla Turchia e arriva in Portogallo. Uno dei tratti di questo itinerario internazionale attraversa l’Appennino tra Modena e Bologna e si snoda nel Parco dell’Antico Frignano. Qui tutti i borghi sono circondati da castagneti: Zocca, Montese, Fanano, Pavullo Frassinoro, Montecreto, Montefiorino, Polinago, Prignano, Guiglia, Serramazzoni, Palagano, Granaglione, Monte Pastore, Vergato, Castel d’Aiano. Fra i castagneti più antichi ci sono quelli di Castelluccio di Montese e di Fellicarolo, dove c’è una bella cascata. A Zocca il museo del Castagno e del Borlengo non finisce nelle sale interne, ma prosegue lungo un sentiero nel cuore dei castagneti di Monte San Giacomo. Assolutamente da assaggiare i ciacci di castagne sono crêpes sottili di farina di castagne cotte su una padella di ferro rovente, si mangiano da sole oppure farcite con salumi e formaggi. www.museodelcastagnoedelborlengo.it
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Aggiungo foto di questi parapetti non a norma di legge, troppo bassi e molto pericolosi e da una parte in stato di degrado avanzato. Se un camion dovesse andare fuori strada non reggerebbero l'urto, ma...
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Nell'ambito delle azioni promosse dalla Regione Emilia-Romagna per la prevenzione e controllo della diffusione del Covid-19, anche a Santa Sofia sarà possibile effettuare test sierologici rapidi in farmacia, a partire da sabato. Come...
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FORLI’. La curva epidemiologica cresce e con essa si ripresenta il problema delle positività al Covid anche tra il personale sanitario degli ospedali. All’interno del “Morgagni-Pierantoni”, infatti, è risultato affetto dal virus il primario di uno dei reparti. Le sue condizioni di salute sono buone e stabili ma per prassi sono stati effettuati a tappeto tamponi sia al restante personale sanitario, sia ai pazienti proprio per contrastare la diffusione del coronovirus. Un paio di persone tra il personale è risultato positivo.
Si allunga anche la lista dei contagi in ambito scolastico, altri tre studenti delle scuole superiori, il liceo classico, il liceo scientifico e l’istituto Ruffilli, sono risultati positivi al Covid-19. È quanto è emerso dall’attività di contact tracing svolta dall’Igiene pubblica di Forlì, la quale in tutti e tre i casi accertati non ha disposto la quarantena bensì l’utilizzo della mascherina anche al banco, il rispetto del distanziamento. Inoltre è stato proposto agli studenti e al personale scolastico anche di sottoporsi al tampone di inizio e fine sorveglianza.
A questi tre casi vanno sommati altri 25 contagiati, di cui nove per contatto familiare, otto a seguito di tampone effettuato in laboratorio privato, uno a seguito di richiesta del medico di famiglia per sintomi, uno dopo il rientro dall’Ucraina, due dopo il tampone eseguito alla dimissione dall’ospedale, due da tamponi eseguiti prima del ricovero e due per contatto stretto con positivi. Questa la distribuzione dei casi: due a Bertinoro, due a Forlimpopoli, uno a Santa Sofia ed i restanti a Forlì.
Intanto, l’assessore regionale alla sanità Raffaele Donini ha confermato che i tamponi rapidi dovrebbero arrivare in Emilia-Romagna tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre. E proprio sull’utilizzo dei tamponi rapidi, la Regione sta costruendo «un accordo con tutta la platea interessata dal Patto per il lavoro, per testare i dipendenti privati dai 18 ai 40 anni. I test verranno distribuiti ai laboratori privati per non gravare ulteriormente sulla sanità pubblica».
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E' stata firmata a Santa Sofia la consegna dei lavori di completamento degli alloggi di Edilizia Popolare in località Chiesa di Sopra. "Dopo tanti travagli, oggi ripartono i lavori in questo cantiere che ha visto l'alternarsi di...
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Classifica: Dozzese e Tozzona Pedagna 6; Amaranto* 3; Siepelunga Bellaria, Stella Azzurra Zolino 2, 65 Futa*, San Donato*, Pianorese*, Sporting Valsanterno, United Montefredente e Atletico Mazzini 1; Sef Virtus Calcio 0.
Prossimo turno: San Donaro-Dozzese, Siepelunga Bellaria-Sporting Pianorese, Stella Azzurra Zolino-Amaranto Castel Guelfo, Tozzona Pedagna-Sef Virtus, United Montefredente-Sporting Valsanterno, 65 Futa-Atletico Mazzini
Girone O
Risultati: Castel del Rio-Biancanugo 5-1, Juvenilia-Real Faenza 2-0, Low Street Ponte Nuovo-Mordano Bubano 5-1, Pro Loco Reda-Bagnara 2-2, San Pancrazio-Godo 0-1, Stuoie Lugo-Azzurra Romagna 2-2.
Classifica: Low Street Ponte Nuovo e Godo 6; Azzurra Romagna 4; Castel del Rio, Juvenilia, Stuoie Lugo e Bagna 2; Pro Loco Reda*, San Pancrazio e Real Faenza 1; Mordano Bubano* e Biancanigo 0. (* una partita in meno).
Prossimo turno: Bagnara-Stuoie, Biancanigo-San Pancrazio, Godo-Azzurra Romagna, Low Street Ponte Nuovo-Pro Loco Reda, Mordano Bubano-Juvenilia, Real Faenza-Castel Del Rio.
Girone P
Risultati: Modigliana-Brisighella Val Lamone 4-0, Ronta-Real 2-1, Santa Sofia-Polisportiva Spiv 1-1, Sporting Predappio-Borgo Tuliero 1-1, Vecchiezzano-San Zaccaria (rinv.), 3Martiri Rocchigiana-Dismano United (rinv.).
Classifica: Modigliana 6; Ronta e Borgo Tuliero 4; San Zaccaria* e Brisighella 3; Polisportiva Spiv 2; Sportig Predappio e Santa Sofia 1; Dismano United**, Vecchiezzano**, 3 Martiri Rocchigiana* e Real 0. (* una partita in meno, ** due partite in meno)
Prossimo turno: Borgo Tuliero-Vecchiezzano, Brisighella Val Lamone-Dismano United, Polisportiva Spiv-Sporting Predappio, Real-3 Martiri Rocchigiana, San Zaccaria-Modigliana, Santa Sofia-Ronta.
Girone Q
Risultati: Junior Gambettola-Borgo Marina 2-0, Polisportiva Aurora-Pioppa 2-2, Polisportiva Capanni-Alfero 0-0, Rubicone Calisese-Bagno di Romagna1-1, Rumagna-Canonica 3-4, Virtus San Mauro a Mare-Villa Verucchio 0-4.
Classifica: Canonica 6; Pioppa Gattolino e Alfero 4; Villa Verucchio*, Junior Gambettola, Virtus San Mauro a Mare 3; Bagno di Romagna*, Polisportiva Aurora*, Polisportiva Capanni e Rubicone 1; Rumagna* e Borgo Marina 0. (* una partita in meno)
Prossimo turno: Alfero-Junior Gambettola, Bagno di Romagna-Borgo Marina, Canonica-Virtus San Mauro a Mare, Pioppa-Rumagna, Polisportiva Aurora-Polisportiva Capanni, Villa Verucchi-Rubicone Calisese.
Classifica: Real San Clemente e San Bartolo Gabicce Mare 6; Corpolò, Alta Valconca e Del Conca 4; Torre Pedrera 2; Accademia Rimini, Colonnella, Rimini United, Superga ’63 e Mulazzano 1; Virtus Olimpia 0.
Prossimo turno: Alta Valconca-Del Conca, Colonnella Rimini-Superga 63, Corpolo-Virtus Olimpia, Mulazzano-Torre Pedrera, Real San Clemente, Accademia Rimini, Rimini Unite-San Bartolo Gabbicce Mare.
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Sono complessivamente 32 i nuovi positivi al covid-19 nel Forlivese. Nel dettaglio venticinque sono risultati positivi per contatto con casi positivi (focolai già noti), due a seguito di tampone richiesto dal medico di famiglia per sintomi...
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Ho vinto, ma solo una battaglia, la prima di una guerra giudiziaria, forzatamente ed ostinatamente ingaggiata da Elisa Deo sindaca di Galeata. Il 13 ottobre scorso, presso il Tribunale di Forlì, sulla base delle osservazioni e considerazioni tecnico-giuridiche di un suo magistrato la Giustizia ha disposto l’archiviazione del procedimento a seguito della querela della signora Deo, unitamente a Rodolfo Valentini, ex presidente, perché dimissionario, della cosiddetta “Associazione Via Romea Germanica”, contro Franco D’Emilio di Forlì ed altri, tutti residenti a Galeata, nelle persone di Donatella Campini, Luciana Caporello, Hannika Held e Corrado Casto, quest’ultimo, fra l’altro, Cavaliere al merito della Repubblica.
Va sottolineato che questa è, addirittura, la seconda archiviazione dopo quella del 26 giugno, richiesta dal Pubblico Ministero, contro la quale i due querelanti avevano fatto caparbia opposizione, avvalendosi di una loro facoltà a norma di legge.
Dispiace, altresì, che in tutta questa vicenda siano state anche nominate due testate giornalistiche on line, rispettivamente “4live” e “Romagnauno”, responsabili, a detta dei querelanti, di aver pubblicato e pubblicare articoli a firma di D’Emilio: una sorta di evidente, seppur vellutato, atteggiamento censorio.
L’accusa era relativa al reato di “atti persecutori”, art. 612 bis c.p., del quale i Sigg. Deo e Valentini si ritenevano vittime per il contenuto di articoli dello stesso D’Emilio e post di commento su Facebook degli altri accusati, complessivamente e ripetutamente critici nei confronti dell’attività istituzionale della Sindaca di Galeata e della presidenza della “Associazione Via Romea Germanica”, quest’ultima tirata in ballo dalla documentata affermazione di D’Emilio, niente affatto confutata dall’interessato sodalizio culturale, che mai la Via Romea ha compreso Galeata e Santa Sofia nel suo itinerario ufficiale, così come storicamente illustrato dalle fonti storiche.
Accusa davvero grave quella mossa dai querelanti, se si considera che l’art. 612 bis c.p. colpisce, cito testualmente, “chiunque, con condotte reiterate, minaccia o molesta taluno in modo da cagionare un perdurante e grave stato di ansia o paura ovvero da ingenerare un fondato timore per l’incolumità propria o di un prossimo congiunto…..”.
Sicuramente, i Sigg. Deo e Valentini hanno esercitato il proprio legittimo diritto di invocare giustizia, ma certo tale esercizio non è stato giudicato fondato e rispondente alla norma del codice: dov’era la reiterata condotta di minaccia o molestia, posta in essere da D’Emilio e altri a scapito di Deo e Valentini, tale da indurre in quest’ultimi ansia o paura, magari sino al timore per la propria incolumità? Dove le prove schiaccianti?
Suvvia non esageriamo: sorrido amaramente all’idea di essere stato volutamente spacciato quale pericoloso molestatore, anche e soprattutto perché, né con i miei articoli né con i miei post, ho mai, in vita mia, reiteratamente molestato o minacciato alcuno, ancora meno una persona di tanto carattere, quale la Sig.ra Deo, all’improvviso tanto indifesa e insidiata!
Non possiamo, certo, neppure ignorare come tutte le spese legali, dovute dalla Sindaca per l’attivazione di questa querela ed ogni altro simile provvedimento, siano pagate dai contribuenti galeatesi, quindi dalle casse del Comune di Galeata.
Penso proprio che la Sindaca e l’ex presidente Valentini abbiano preso una micidiale cantonata, ma che in fondo se la siano solo cercata, pur di provare a zittirmi, a farmi desistere dalla mia avversità nei loro confronti.
A volte finisce proprio così: si crede di suonarle e, invece, si finisce suonati e costretti a tornare a casa con le pive nel sacco, coda tra le gambe!
Eppoi, perché denunciare solo D’Emilio e quattro galeatesi, visto l’ampio dissenso, negli ultimi tempi sempre più crescente, quasi con andamento epidemiologico, di tanti cittadini, compresi i commercianti, critici verso la loro Prima Cittadina? Basta scorrere le pagine di Facebook per rinvenire tante voci contrarie alla Sig.ra Sindaca: dunque, se anch’essi molestatori o diffamatori, perché esclusi da una conseguente querela?
La risposta è una sola: la guerra giudiziaria contro D’Emilio e pochi altri deve costituire un severo ammonimento a quanti pensino di criticare pubblicamente l’operato della Sindaca, insomma quasi una rievocazione del detto di Mao Tse Tung “colpirne uno per educarne cento”! A tal proposito, forse, sarebbe assai conveniente per la Sindaca di Galeata la riesumazione del vecchio delitto politico della “lesa maestà”, assai più rispondente alla tutela di chi nutre ambizioni di regina indiscussa e indiscutibile.
Con i miei articoli non ho mai molestato o minacciato o diffamato la Sig.ra Deo, ho soltanto esercitato un legittimo diritto di critica, quale espressione di giudizi od opinioni soggettivi sull’operato della Sindaca di Galeata, mai oltre i limiti della legge.
Posso aver colorito i miei giudizi o le mie opinioni con toni di evidente ironia o satira, nulla di più di quanto, certamente con maggior abilità, fama e prestigio, possono aver fatto, ad esempio, la penna di Indro Montanelli o di Fortebraccio, pseudonimo di Mario Melloni, oppure il tratto tagliente e sfottò della matita di Giorgio Forattini.
Sono costretto a riconoscere che sarò sempre grato alla Sindaca di Galeata di avermi trascinato in tribunale: in fondo, ai nostri tempi, una vita sempre onesta, laboriosa, mai prona a nessuno rischia di risultare davvero monotona.
Tuttavia, questo mio senso di riconoscenza si accompagnerà ad una dote, in me sempre molto ferrea: non dimentico, mai.
Il vescovo Livio Corazza ha nominato don Urbano Tedaldi nuovo parroco di Castrocaro Terme, succedendo a don Oreste Ravaglioli che resta parroco di Pieve Salutare.
L’annuncio della nomina è stato dato durante le messe di oggi sia nella cittadina termale sia a Predappio, dove don Urbano era parroco dal 2008 e dove, lo stesso giorno, viene accolto il suo successore, don Massimo Bonetti.
Don Urbano, che avrà ora la cura di oltre 3800 persone e 1850 famiglie è originario di Vecchiazzano dove è nato il 25 febbraio 1950, è stato ordinato sacerdote l’8 dicembre 1984 ed è stato cappellano a Coriano, a Santa Sofia, a San Pio X in Ca’ Ossi e a San Nicolò di Meldola. Nel 1997 è stato nominato parroco di Cusercoli e Civitella e nel 2008 di Predappio, Predappio Alta, San Cassiano, San Savino e amministratore parrocchiale di Montemaggiore e Santa Lucia in Bussano. Il nuovo parroco concorderà ora con il vescovo la data del suo ingresso nella nuova comunità che gli è stata affidata.
CASTROCARO. Il vescovo Livio Corazza ha nominato don Urbano Tedaldi nuovo parroco di Castrocaro Terme, succedendo a don Oreste Ravaglioli che resta parroco di Pieve Salutare. L’annuncio della nomina è stato dato durante le messe di domenica 18 ottobre sia nella cittadina termale sia a Predappio, dove don Urbano era parroco dal 2008 e dove, lo stesso giorno, viene accolto il suo successore, don Massimo Bonetti. Don Urbano, che avrà ora la cura di oltre 3800 persone e 1850 famiglie è originario di Vecchiazzano dove è nato il 25 febbraio 1950, è stato ordinato sacerdote l’8 dicembre 1984 ed è stato cappellano a Coriano, a Santa Sofia, a San Pio X in Ca’ Ossi e a San Nicolò di Meldola. Nel 1997 è stato nominato parroco di Cusercoli e Civitella e nel 2008 di Predappio, Predappio Alta, San Cassiano, San Savino e amministratore parrocchiale di Montemaggiore e Santa Lucia in Bussano. Il nuovo parroco concorderà ora con il Vescovo la data del suo ingresso nella nuova comunità che gli è stata affidata.
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Ho vinto, ma solo una battaglia, la prima di una guerra giudiziaria, forzatamente ed ostinatamente ingaggiata dalla Sig.ra Elisa Deo, Sindaca di Galeata.
Il 13 ottobre scorso, presso il Tribunale di Forlì, sulla base delle osservazioni e considerazioni tecnico-giuridiche di un suo magistrato la Giustizia ha disposto l’archiviazione del procedimento a seguito della querela della Sig.ra Deo, unitamente al Sig. Rodolfo Valentini, ex presidente, perché dimissionario, della cosiddetta “Associazione Via Romea Germanica”, contro il Sig. Franco D’Emilio di Forlì ed altri, tutti residenti a Galeata, nelle persone dei Sigg. Donatella Campini, Luciana Caporello, Hannika Held e Corrado Casto, quest’ultimo, fra l’altro, Cavaliere al merito della Repubblica.
Va sottolineato che questa è, addirittura, la seconda archiviazione dopo quella del 26 giugno u.s., richiesta dal Pubblico Ministero, contro la quale i due querelanti avevano fatto caparbia opposizione, avvalendosi di una loro facoltà a norma di legge.
Dispiace, altresì, che in tutta questa vicenda siano state anche nominate due testate giornalistiche on line, rispettivamente “4live” e “Romagnauno”, responsabili, a detta dei querelanti, di aver pubblicato e pubblicare articoli a firma di D’Emilio: una sorta di evidente, seppur vellutato, atteggiamento censorio.
L’accusa era relativa al reato di “atti persecutori”, art. 612 bis c.p., del quale i Sigg. Deo e Valentini si ritenevano vittime per il contenuto di articoli dello stesso D’Emilio e post di commento su Facebook degli altri accusati, complessivamente e ripetutamente critici nei confronti dell’attività istituzionale della Sindaca di Galeata e della presidenza della “Associazione Via Romea Germanica”, quest’ultima tirata in ballo dalla documentata affermazione di D’Emilio, niente affatto confutata dall’interessato sodalizio culturale, che mai la Via Romea ha compreso Galeata e Santa Sofia nel suo itinerario ufficiale, così come storicamente illustrato dalle fonti storiche.
Accusa davvero grave quella mossa dai querelanti, se si considera che l’art. 612 bis c.p. colpisce, cito testualmente, “chiunque, con condotte reiterate, minaccia o molesta taluno in modo da cagionare un perdurante e grave stato di ansia o paura ovvero da ingenerare un fondato timore per l’incolumità propria o di un prossimo congiunto…..”.
Sicuramente, i Sigg. Deo e Valentini hanno esercitato il proprio legittimo diritto di invocare giustizia, ma certo tale esercizio non è stato giudicato fondato e rispondente alla norma del codice: dov’era la reiterata condotta di minaccia o molestia, posta in essere da D’Emilio e altri a scapito di Deo e Valentini, tale da indurre in quest’ultimi ansia o paura, magari sino al timore per la propria incolumità? Dove le prove schiaccianti?
Suvvia non esageriamo: sorrido amaramente all’idea di essere stato volutamente spacciato quale pericoloso molestatore, anche e soprattutto perché, né con i miei articoli né con i miei post, ho mai, in vita mia, reiteratamente molestato o minacciato alcuno, ancora meno una persona di tanto carattere, quale la Sig.ra Deo, all’improvviso tanto indifesa e insidiata!
Non possiamo, certo, neppure ignorare come tutte le spese legali, dovute dalla Sindaca per l’attivazione di questa querela ed ogni altro simile provvedimento, siano pagate dai contribuenti galeatesi, quindi dalle casse del Comune di Galeata.
Penso proprio che la Sindaca e l’ex presidente Valentini abbiano preso una micidiale cantonata, ma che in fondo se la siano solo cercata, pur di provare a zittirmi, a farmi desistere dalla mia avversità nei loro confronti.
A volte finisce proprio così: si crede di suonarle e, invece, si finisce suonati e costretti a tornare a casa con le pive nel sacco, coda tra le gambe!
Eppoi, perché denunciare solo D’Emilio e quattro galeatesi, visto l’ampio dissenso, negli ultimi tempi sempre più crescente, quasi con andamento epidemiologico, di tanti cittadini, compresi i commercianti, critici verso la loro Prima Cittadina? Basta scorrere le pagine di Facebook per rinvenire tante voci contrarie alla Sig.ra Sindaca: dunque, se anch’essi molestatori o diffamatori, perché esclusi da una conseguente querela?
La risposta è una sola: la guerra giudiziaria contro D’Emilio e pochi altri deve costituire un severo ammonimento a quanti pensino di criticare pubblicamente l’operato della Sindaca, insomma quasi una rievocazione del detto di Mao Tse Tung “colpirne uno per educarne cento”! A tal proposito, forse, sarebbe assai conveniente per la Sindaca di Galeata la riesumazione del vecchio delitto politico della “lesa maestà”, assai più rispondente alla tutela di chi nutre ambizioni di regina indiscussa e indiscutibile.
Con i miei articoli non ho mai molestato o minacciato o diffamato la Sig.ra Deo, ho soltanto esercitato un legittimo diritto di critica, quale espressione di giudizi od opinioni soggettivi sull’operato della Sindaca di Galeata, mai oltre i limiti della legge.
Posso aver colorito i miei giudizi o le mie opinioni con toni di evidente ironia o satira, nulla di più di quanto, certamente con maggior abilità, fama e prestigio, possono aver fatto, ad esempio, la penna di Indro Montanelli o di Fortebraccio, pseudonimo di Mario Melloni, oppure il tratto tagliente e sfottò della matita di Giorgio Forattini.
Sono costretto a riconoscere che sarò sempre grato alla Sindaca di Galeata di avermi trascinato in tribunale: in fondo, ai nostri tempi, una vita sempre onesta, laboriosa, mai prona a nessuno rischia di risultare davvero monotona.
Tuttavia, questo mio senso di riconoscenza si accompagnerà ad una dote, in me sempre molto ferrea: non dimentico, mai.
Il campionato di C1 è ai nastri di partenza e domani pomeriggio si parte con il derby Bellaria-Rimini. Gli ospiti arrivano a questo appuntamento al termine di un gironcino di Coppa non positivo dal punto di vista dei risultati, anche se i ragazzi di Mascarucci hanno mostrato evidenti segnali di miglioramento sia nel primo match contro il Forlì che sabato scorso a Santa Sofia. «In settimana abbiamo lavorato duramente su tutti quegli aspetti che nelle precedenti uscite hanno evidenziato delle nostre mancanze – ha detto il tecnico dei riminesi – e possiamo dire che stiamo crescendo, ma se lo stiamo facendo in maniera sufficientemente veloce sarà il campo a dircelo».
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Quando si parla di Liberazione la memoria corre subito al 25 aprile, giornata di festa a livello nazionale. Tuttavia, per potere liberare l'Italia dalle forze nazifasciste è servito molto tempo e a Santa Sofia si festeggia la Liberazione...
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L'amministrazione comunale di Santa Sofia, al fine di garantire il regolare e corretto svolgimento delle attività sportive nella palestra comunale, ha condiviso con i gestori della struttura un protocollo per lo svolgimento dell'...
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La Società di Studi Romagnoli organizza, in collaborazione con Università di Parma, Comune di Galeata e Comune di Santa Sofia, il LXXI Convegno di Studi Romagnoli, che si svolgerà a Galeata e Santa Sofia il 17-18-24-25 ottobre. Il convegno si aprirà con il saluto di Alessia Morigi presidente della Società di Studi Romagnoli, Elisa Deo sindaca di Galeata, Daniele Valbonesi sindaco di Santa Sofia, Paolo Andrei Magnifico Rettore dell’Università di Parma, Fabrizio Storti Pro Rettore per la Terza Missione dell’Università di Parma, Roberto Fornari Pro Rettore per la Ricerca dell’Università di Parma, Diego Saglia direttore del Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali, Università di Parma.
I lavori saranno introdotti da Elena Calandra direttore dell’Istituto Centrale per l’Archeologia, direzione Generale MiBACT e Giuliano Volpe presidente della Federazione delle Consulte Universitarie di Archeologia, presidente emerito del Consiglio Superiore ‘Beni culturali e paesaggistici’ del MiBACT, Consigliere del Ministro BACT per la Formazione e Ricerca.
La Missione archeologica sarà presentata da Alessia Morigi direttore e responsabile scientifico insieme a Riccardo Villicich responsabile scientifico. Il Convegno riguarderà l’area e il distretto appenninico nel quale opera il team della Missione archeologica dell’Università di Parma presso la Villa di Teoderico a Galeata. Interverranno circa 50 relatori provenienti da Università di Parma e altre sedi universitarie, CNR, Direzione Generale MiBACT, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, Segretariato regionale del MiBACT per l’Emilia-Romagna, Direzione Generale Musei Emilia-Romagna, Diocesi di Forlì-Bertinoro, Archivio di Stato di Forlì-Cesena, Archivio Storico Comunale di Sansepolcro. Le relazioni saranno variamente dedicate a tematiche archeologiche, artistiche, geomorfologiche, chimico-fisiche, storiche, archivistiche, architettoniche, museali e di programmazione territoriale, nell’obiettivo di un inquadramento diacronico e di un approccio multidisciplinare con particolare riferimento alle nuove tecnologie per i beni culturali.
In coda ai lavori è prevista la proclamazione del vincitore del Premio “Luigi Lotti” (2ª edizione). Nelle giornate del convegno sarà in distribuzione per acquisto il volume degli Atti del LXX Convegno 2019 dedicato alla Romagna contemporanea mentre gli Atti del LXXI Convegno 2020 saranno presentati in occasione del LXXII Convegno 2021.
L’edizione di quest’anno del convegno degli Studi Romagnoli si concentrerà specialmente su Galeata e Santa Sofia. Per i prossimi due fine settimana sarà possibile assistere alle presentazioni delle ricerche degli studiosi...
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Anche a Santa Sofia è possibile effettuare la vaccinazione anti influenzale, come da calendario diffuso dall'Ausl Romagna.Su indicazione del ministero della Salute, il vaccino anti influenzale è gratuito per le persone di età...
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Lo scultore e orafo Arnaldo Pomodoro – le cui opere sono collocate nelle piazze e negli spazi pubblici di tutto il mondo – si è aggiudicato il Premio Campigna 2020, giunto alla sua 61/a edizione. Il ‘Cono tronco’, l’ultima creazione dell’artista – nato a Morciano di Romagna e famoso a live,lo internazionale per le sue sfere in bronzo – è stata installata nel Parco di Sculture all’aperto di Santa Sofia, nel Forlivese, che ospita i lavori degli scultori premiati.
L’inaugurazione dell’opera si è tenuta oggi alla presenza, tra gli altri, dell’assessore alla Cultura dell’Emilia-Romagna, Mauro Felicori. Allo scultore morcianese, inoltre, sarà dedicata una mostra, che raccoglierà una selezione delle sue opere grafiche, all’interno della Galleria Stoppioni, inaugurata nel 1990 per ospitare i lavori raccolti nelle varie edizioni del Premio Campigna. Quello di Santa Sofia, “nato da una idea di Renato Barilli e Claudio Spadoni – ha osservato Felicori-, è ormai un parco di importanza nazionale. La collocazione della scultura di Pomodoro, peraltro esaltante, ne rafforza la rappresentatività.
La Regione – ha concluso l’assessore – vuole ulteriormente contribuire alla crescita del parco, per numero di opere e reputazione internazionale. Vorremmo parallelamente offrire il giusto tributo a un altro importante artista del territorio, Mattia Moreni, già documentato a Santa Sofia”
FORLI’. Il bollettino sul fronte Covid registra una nuova giornata difficile. Dopo i 46 casi di sabato oggi nel territorio forlivese se ne registrano altri 36. La maggior parte nel capoluogo, 19, gli altri così divisi: 8 a Bertinoro, 5 a Forlimpopoli, 2 a Predappio e 1 rispettivamente a Meldola, Santa Sofia e Castrocaro. Nel conto sono compresi però anche gli 8 casi registrati in ambito scolastico e diffusi dagli organi di informazione già ieri pomeriggio. Resta comunque alto il numero dei casi sintomatici: sono 26. Non si contano fortunatamente altri decessi dopo i due di sabato, una donna di 63 anni di Meldola e un 68enne di Forlì.
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Dopo il rinvio per maltempo, ancora pioggia. E cosi niente Sagra del Tortello sulla Lastra e dei Sapori d’Autunno a portare aria di festa in Piazza Matteotti a Santa Sofia. L'evento, inizialmente previsto per domenica 27 settembre, era...
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Rimini.com torna in campo. Secondo match ufficiale per la squadra allenata da mister Fabrizio Mascarucci, che se la vedrà domani in trasferta contro il Santa Sofia nel match valevole per la seconda giornata del girone di Coppa Emilia. Il Rimini.com arriva a quest’impegno dopo la sconfitta al Flaminio di misura di sabato scorso, che ha visto il Forlì vincere per 2-1.
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Altri cinque contagiati in ambito scolastico nel Forlivese. Due sono emersi nel Forlivese, uno in una scuola di Dovadola e due presso due scuole di Santa Sofia. In particolare a Forlì sono stati individuati un caso in una scuola primaria ed...
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Una festa di sapori, di profumi, di bontà, e in tutta sicurezza. La Fiera Nazionale del Tartufo Bianco Pregiato di Sant’Agata Feltria domenica 11 ottobre alzare il proprio “gustoso” sipario sulla seconda giornata dell’edizione numero 36. Ed è pronta a farlo mettendo sul piatto una manifestazione sempre più attraente, e in grado di garantire efficaci misure di salute e anti covid-19.
Direttamente dal territorio dell’Alta Valmarecchia (una delle zone più vocate d’Italia), dal suo habitat naturale, i boschi, l’«oro dei boschi» si trasforma in cucina per realizzare piatti di alto valore gastronomico, che sprigionano inebrianti aromi ben lontani dalla globalizzazione che spesso ci travolge, per salvaguardare l’integrità del nostro ambiente. Sant’Agata Feltria si prepara a rapire tutti i visitatori con il profumo intenso e unico del tartufo bianco pregiato e il suo gusto inimitabile. Inoltre propone la valorizzazione di prodotti tipici, selezionando le eccellenze del territorio. Domenica 11 Ottobre, nel Parco Montefeltro della cittadina dell’alta Valmarecchia, è in programma la “Gara per cani da tartufo”, dalle ore 9. Una ventina circa i quattrozampe iscritti fino ad oggi alla manifestazione. Dovranno trovare nel minor tempo, il maggior numero di “palline” di tartufo, debitamente nascoste in precedenza dalla giuria. I cani che superano il barrage si troveranno a sfidarsi nella finalissima che decreterà il vincitore 2020. La premiazione avverrà alle 11.30 in Piazza Garibaldi, per mano del sindaco di Sant’Agata Feltria Guglielmino Cerbara.
Ma c’è tuber magnatum pico nel paniere santagatese? Tra gli esperti regna l’ottimismo. Matteo Faccani, 36 anni, commerciante, dal 1992 nel settore: “Aspettiamo molto tartufi con l’arrivo delle piogge e della luna nuova. Ma attualmente la richiesta è molto più alta del prodotto ‘fiorito’. – fa sapere il titolare della ‘Morelli funghi e tartufi’ di Santa Sofia (Fc)”. E l’acquisto del prezioso tubero al tempo del Covid? I visitatori non possono toccare la merce… “Si debbono fidare del venditore e lasciarsi guidare nell’acquisto: e noi siamo alla Fiera di Sant’Agata da tanto tempo e serviamo oltre 300 ristoranti nel centro Italia” rilancia Faccani. All’esordio, domenica, il suo stand ha riportato le stesse vendite dell’anno precedente.
Il prezioso tubero è garantito dalla presenza di 8 stand, in rappresentanza di zone diverse d’Italia ma tutte ad alta vocazione. E i prezzi? Marco Davide Cangini, esperto della Pro Loco: “Durante la manifestazione il pregiato bianco sarà di ottima qualità e a prezzi per tutte le tasche. Si può andare dai 1.300-1.500 euro al kg per le pezzature più piccole, ai 2.800 euro per le più importanti”. L’edizione 2020 della Fiera è all’insegna del divertimento sicuro. Ai tre ingressi principali gli oltre 60 volontari, riconoscibili in pettorina arancione con catarifrangente e la scritta “sicurezza Fiera nazionale tartufo”, accolgono i visitatori distribuendo mappe, informazioni utili ed eventualmente mascherine per chi eventualmente le avesse dimenticate.
Le strutture ricettive del paese sono pronte con i loro piatti saporiti e gustosi, la tensostruttura della Pro Loco accoglie i buongustai, con l’unica novità dei posti ridotti in base alle attuali normative (350 invece dei tradizionali 700) e al distanziamento. Simpatica novità anche per la gastronomia da asporto: il Comitato Fiera ha istituito aree verdi appositamente per il pic-nic. “Molte le richieste di informazioni da parte di camperisti di tutta Italia – fanno notare dalla Pro Loco, che organizza la Fiera – e di come ci si comporta all’interno della manifestazione. Ciò denotato un alto senso di responsabilità”. Nelle quattro domeniche di ottobre S. Agata si trasforma in un luogo dove immergersi in un’atmosfera suggestiva e profumata, passeggiare nelle vie e nelle piazze ad ammirare le numerose tipicità presenti nella manifestazione. 150 gli stand – in arrivo da diverse regioni d’Italia – presenti in fiera, sempre più curati e capaci di regalare emozioni.
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Santa Sofia non è più "covid free". Con un video pubblicato giovedì sera su Facebook, il sindaco Daniele Valbonesi ha comunicato due nuove positività. "Si tratta di una giovane coppia, attualmente in...
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Dopo il rinvio a causa del maltempo, domenica 11 ottobre si terrà a Santa Sofia il Premio Campigna 2020. Il taglio del nastro della 61^ edizione è fissato alle 16.30, quando nel Parco di Sculture all’aperto verrà...
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Nella prima giornata del girone D di Coppa regionale un buon Forlì espugna con una rete per tempo il Pala Flaminio di Rimini conquistando tre punti pesantissimi in ottica passaggio del turno. Sabato prossimo il Rimini farà visita al...
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Nella prima giornata del girone D di Coppa regionale un buon Forlì espugna con una rete per tempo il Pala Flaminio di Rimini conquistando tre punti pesantissimi in ottica passaggio del turno. Sabato prossimo il Rimini farà visita al Santa Sofia che a sua volta farà visita ai galletti per decretare chi delle tre accederà alla seconda fase ad eliminazione diretta.
Protagonista assoluto del match il brasiliano Alan Salles (nella foto) che bagna nel migliore dei modi il suo ritorno in casacca biancorossa con una doppietta decisiva. Dall’altra parte menzioni speciale per il solito Timpani, autore della rete dell’1-2 che riaccende nel finale le speranze dei padroni di casa, e il portiere Ciappini autore di numerosi interventi che non hanno permesso al Forlì di chiudere prima la gara.
Cronaca: la prima chance è per i padroni di casa con Timpani lanciato in profondità che colpisce il palo con un diagonale dall’altra parte risponde di potenza Cellurale che scalda le mani a Ciappini. Ciappini che si deve ripetere pochi minuti dopo su una punizione dal limite di Salles e successivamente salvando sulla riga un colpo di tacco di Cellurale. Al 21′ Timpani solo contro Cassano si fa ipnotizzare dal portierone forlivese e un minuto più tardi Salles recupera palla su un errore di Moretti e con un preciso diagonale supera Ciappini per lo 0-1. Rimini che avrebbe prima del riposo l’occasione per il pari ma Cassano si supera sulla conclusione di Gasperoni.
Nella ripresa il Forlì cambia marcia trovando il raddoppio sugli sviluppi di un corner con Salles e creando altre nitide occasioni per chiudere definitivamente i conti con Bonetti prima, che esalta le qualità di Ciappini, e Di Maio poi, che solo contro il numero uno riminese perde il duello. Colpo del ko che non arriva e così i padroni di casa trovano al 19′ la rete che riaccende la speranza con capitan Timpani che finalizza una bella azione in velocità. Padroni di casa che prendono vigore e provano nel finale a completare la rimonta ma un attento Cassano gli chiude la porta in faccia in un paio di occasioni deviando in corner le iniziative di Muah e Rizzo.
“Il Parco delle Foreste Casentinesi è una risorsa dal potenziale immenso per l’Appennino tosco-romagnolo e non solo. Ritengo debba essere al più presto messo nelle condizioni di operare a pieno regime e per questo ho presentato una interrogazione al ministero dell’ambiente affinchè al più presto completi le nomine che mancano. Non è spiegabile il ritardo che si è accumulato“. Lo dichiara il deputato romagnolo di Italia Viva Marco Di Maio annunciando la presentazione di un’interrogazione al ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, sulle mancate nomine all’interno del Parco, necessarie per rendere pienamente operativi gli organi del Parco.
“Dopo la positiva conferma del presidente Luca Santini un anno fa per la quale mi sono personalmente battuto e impegnato – afferma – e quelle di competenza del territorio e in particolare della Comunità del Parco, ora tocca al livello nazionale fare la propria parte, e in particolare al ministro dell’Ambiente“.
Infatti, spiega il parlamentare, il ministero dell’Agricoltura ha proceduto da giugno “appena passata la fase più critica della pandemia, alla nomina del proprio rappresentante e inviandola al Ministero dell’Ambiente: da quel momento nulla più si è mosso. Perchè? Ogni giorno che passa si rischia di bruciare opportunità – conclude il parlamentare forlivese – non per responsabilità del presidente o dei dipendenti dell’Ente, che anzi rappresentano un’eccellenza dell’Ente. Serve, però, che gli organi istituzionali siano nel pieno delle loro funzioni e possano lavorare a pieno regime assieme ai collaboratori, agli enti locali e a tutti coloro che hanno a cuore lo sviluppo delle attività del Parco“.
Anche il Comune di Santa Sofia aderisce alla Campagna Nastro Rosa 2020 "Lilt for Women", finalizzata alla sensibilizzazione per la diffusione della cultura della prevenzione e della lotta al carcinoma mammario promossa dalla LILT (Lega...
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Già da alcune settimane è iniziato l'anno scolastico del Nido Fiocco di Neve di Santa Sofia, dove le educatrici e i bambini svolgono tutte le routine e le attività quotidiane in sicurezza. Ovviamente l'emergenza...
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