Il Bilancio di Sostenibilità 2017 del Gruppo Hera, on line all’indirizzo http://bs.gruppohera.it, contiene i numeri delle responsabilità economica, sociale e ambientale e il focus sugli impegni presi, i risultati conseguiti e le prospettive future. Numeri che sono stati presentati oggi nell’ambito del convegno “L’ecosistema e la sua unitarietà: una sfida per il futuro sostenibile”, tenutosi presso la sede bolognese del Gruppo Hera e organizzato in occasione della Settimana Europea per lo Sviluppo Sostenibile. Quest’anno il Bilancio contiene un’importante novità: cambia completamente prospettiva e al centro mette la creazione di valore condiviso, evidenziando le attività di business che portano benefici per l’azienda e allo stesso tempo contribuiscono a raggiungere le priorità definite dall’Agenda Onu al 2030, e quindi in grado di rispondere ai bisogni del territorio servito e alle sfide per il cambiamento nella direzione della sostenibilità. Il cambio di “vista” rappresenta l’evoluzione di una innovazione anticipata già in parte lo scorso anno, quando Hera, tra le prime aziende a farlo, ha quantificato nel proprio Bilancio di Sostenibilità il Mol derivante da attività che rispondevano alle priorità fissate, appunto, dall’Agenda Onu.
Le informazioni riportate sono suddivise quindi in tre ambiti principali: uso intelligente dell’energia, uso efficiente delle risorse, innovazione e contributo allo sviluppo del territorio. E in questa ottica, i risultati conseguiti dal Gruppo e gli obiettivi fissati per il futuro vengono, per la prima volta, affiancati dalla descrizione dello scenario di sostenibilità, dando la possibilità a chi legge di mettere a confronto il posizionamento e le risposte di Hera alle importanti sfide che abbiamo davanti. Nel 2017 il Mol a valore condiviso è aumentato e ha raggiunto quota 329 milioni di euro, il 10% in più dell’anno precedente e un terzo del Mol complessivo; inoltre il Gruppo ha investito circa 200 milioni di euro (circa il 41% del totale) a favore dello sviluppo del valore condiviso. Gli interventi principali sono indirizzati alla produzione di biometano dalla frazione organica dei rifiuti, al potenziamento del servizio di depurazione delle acque reflue, allo sviluppo del riciclo dei rifiuti attraverso le società Aliplast e Waste Recycling e infine alla digitalizzazione dei servizi in ottica utility 4.0 anche con importanti interventi volti alla diffusione dei contatori gas elettronici.
L’impegno del Gruppo Hera sul versante dell’efficienza energetica è proseguito e i consumi energetici al 2017, grazie agli interventi realizzati, si sono ridotti del 3,6% rispetto al 2013, superando l’obiettivo del 3%, con un risparmio di circa 8.300 tonnellate equivalenti di petrolio, e avvicinandosi al traguardo del 5% fissato al 2020. Iniziative di efficienza energetica sono state portate avanti anche all’interno delle aziende, alle quali Hera mette a disposizione il proprio know how. Un esempio in questo ambito a Cesena è il progetto di riqualificazione dell’illuminazione pubblica portato a termine nei primi mesi del 2017, che ha riguardato 4.880 punti luce. In particolare, è stata effettuata la sostituzione di tutti gli apparecchi illuminanti ai vapori e mercurio e di parte di quelli al sodio ad alta pressione, non più efficienti dal punto di vista illuminotecnico, con nuovi apparecchi LED. Il Comune può contare su un risparmio energetico medio pari al 72% rispetto allo stato di partenza degli impianti, equivalente a 316 Tep l’anno e alla mancata emissione in atmosfera di 682 tonnellate di CO2/anno.
Nell’ambito dell’uso efficiente delle risorse, le attività rendicontate da Hera riguardano principalmente l’economia circolare e la gestione sostenibile della risorsa idrica. Sul fronte dell’economia circolare i risultati raggiunti da Hera anticipano di decenni gli obiettivi fissati dall’Unione Europea. Un esempio è il ricorso alla discarica per i rifiuti urbani, che scende ancora e si attesta al 7%, contro un obiettivo europeo del 10% al 2035 e una media italiana 2016 (ultimo dato disponibile) del 28%, ponendo il territorio servito da Hera al livello dei Paesi europei più virtuosi. Ma non solo. Anche nel riciclo degli imballaggi, Hera ha già superato l’obiettivo del 65% fissato per il 2025, raggiungendo il 68%.
Sul fronte della prevenzione dei rifiuti, da segnalare il progetto Trashware, realizzato dall’Associazione studentesca S.P.R.I.Te. in convenzione con il Comune di Cesena, Hera e il Polo scientifico didattico di Cesena, un punto di riferimento sul territorio per coloro che possiedono attrezzatura informatica datata ma ancora funzionante di cui vogliono liberarsi e per tutte le realtà che necessitano di computer ricondizionati e utili all’attività informatica di base. Il progetto Trashware ha raggiunto il traguardo del sesto anno ed è stato rinnovato anche per l’anno 2018.
Per quanto riguarda la risorsa idrica, nel 2017 sul territorio di Forlì-Cesena si è cominciata a utilizzare una soluzione innovativa, basata su tecnologia satellitare, per contrastare il fenomeno delle perdite occulte dalle reti idriche, cioè quelle perdite nascoste che non si manifestano con fuoriuscite visibili d’acqua e che sono spesso presenti nelle reti di distribuzione. Hera è stata la prima azienda in Italia ad aver adottato tale tecnologia sviluppata in collaborazione con la società israeliana Utilis, come strumento di integrazione alle attività di ricerca perdite programmata. L’innovativa tecnologia si basa sull’analisi, mediante un algoritmo, di una scansione del sottosuolo. Le immagini sono acquisite dal satellite Alos-2, gestito dalla Japanese Aerospace Exploration Agency (JAXA), in orbita circa 650 chilometri sopra la terra, che utilizza segnali elettromagnetici con una lunghezza d’onda in grado di penetrare il terreno. I dati ottenuti attraverso la scansione vengono ripuliti dalle informazioni distorte e incrociati con lo schema della rete, individuando una mappa nella quale sono evidenziati i punti della rete in cui sono presenti possibili perdite. La vera e propria ricerca fughe in loco viene svolta in seguito con i metodi tradizionali, ma, grazie alla precisione del nuovo sistema, in ambiti assai più circoscritti.
Si conferma anche nel 2017 l’importante ruolo del Gruppo nello sviluppo economico e occupazionale del territorio servito, nella tutela dell’aria e del suolo e nei processi innovativi e di digitalizzazione. Ecco alcuni dati. La quota di forniture commissionata a fornitori locali è stata il 66% del totale, pari a 592 milioni di euro, il 6% in più rispetto all’anno precedente, e l’indotto occupazionale generato dalle forniture è stato di 6.500 persone, a cui si aggiungono gli 8.847 dipendenti del Gruppo. Un impatto occupazionale importante quindi e decisivo nello sviluppo del territorio, a cui si affianca il valore economico complessivamente distribuito sul territorio a lavoratori, azionisti, finanziatori e istituti bancari, pubblica amministrazione e comunità locale, fornitori nel 2017 che sale a 1.839,7 milioni, di cui circa 130 milioni nella sola area del forlivese e cesenate.
E’ sempre alta l’attenzione del Gruppo per le fasce sociali deboli anche attraverso la collaborazione che prosegue da diversi anni con i Servizi Sociali dei comuni e con gli Enti che si occupano dei Servizi alla Persona. Tale collaborazione rappresenta un elemento distintivo di Hera nel panorama delle multiutility e delle società di vendita e consiste in un canale dedicato con operatori che offrono consulenza agli assistenti sociali oltre che a forme di agevolazione strutturate che spesso consentono di ripristinare un servizio interrotto, di evitare di sospenderlo e che permettono ai Comuni di ottimizzare la gestione dei contributi economici. Nel 2017 hanno sottoscritto un protocollo in questo senso con Hera anche i comuni di Bertinoro, Castrocaro e Terra del Sole, Civitella di Romagna, Dovadola, Galeata, Meldola, Modigliana, Portico e San Benedetto, Predappio, Premilcuore, Rocca San Casciano, Santa Sofia e Tredozio (Unione di comuni della Romagna Forlivese – Unione Montana).
Per quanto riguarda la tutela dell’aria e del suolo, si evidenzia la conferma dei risultati positivi nelle performance dei dieci termovalorizzatori gestiti, con livelli di emissioni in atmosfera molto contenute: nel termovalorizzatore di Forlì sono inferiori dell’88% rispetto ai limiti di legge. Sul fronte dell’innovazione e digitalizzazione, invece, gli investimenti si sono concentrati in particolare su progetti in ambito smart city (isola ecologica smart, monitoraggio della qualità ambientale, videosorveglianza, servizi informativi e di mobilità) e nello sviluppo dei canali digitali di relazione con i clienti anche grazie alla nuova app My Hera lanciata nel 2017: sono ormai il 19% contro il 17% dell’anno precedente i clienti iscritti ai servizi on line e il 20% quelli che ricevono la bolletta elettronica. Nel corso del 2017 nel depuratore di Forlì sono state installate sonde in diverse sezioni dell’impianto ed è stata realizzata una piattaforma dove confluiscono i segnali registrati, i dati vengono elaborati e tradotti in indici che sono visualizzati in cruscotti semplificati per la verifica ed il controllo del processo.
Articolo di Staff 4live.
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