“La crescita delle imprese giovanili nei nostri territori è positiva e molto importante per lo sviluppo imprenditoriale. I giovani, infatti, per motivi anagrafici, di indole e formazione, rafforzano la capacità di innovazione delle imprese, promuovono la creatività, sviluppano nuove idee e progetti imprenditoriali, accelerando lo sviluppo del Paese e la trasformazione digitale. In questo contesto di crescita, la bassa percentuale di giovani imprenditori operanti nel settore manifatturiero è una criticità. Se la ripresa economica deve passare necessariamente da un forte rilancio industriale dell’economia italiana, è opportuno che tale rilancio tragga un contributo importante anche dalla componente imprenditoriale giovanile, attraverso interventi che favoriscano il fare impresa dei giovani nei vari settori manifatturieri – commenta Carlo Battistini, presidente della Camera di commercio della Romagna –. I giovani, come già detto, costituiscono una risorsa insostituibile e meritano particolare attenzione e interventi mirati. Il migliore investimento che una classe dirigente lungimirante possa attuare, infatti, è quello finalizzato a stimolare le vocazioni, innalzare le competenze ed educare al rischio d’impresa”.
Le imprese giovanili nella Romagna – Forlì-Cesena e Rimini
Al 30 giugno nel territorio Romagna (Forlì-Cesena e Rimini) si contano 4.731 imprese giovanili attive, che costituiscono il 6,6% del totale delle imprese attive (7,0% in Emilia-Romagna e 8,6% in Italia); nel confronto con il 30 giugno 2021 si riscontra un aumento delle imprese giovanili del 2,5%, superiore all’incremento regionale (+1,4%) e diversamente dal calo nazionale (-1,3%). Tale variazione risente, anche se in forma minima, dell’ingresso dei Comuni di Montecopiolo e Sassofeltrio (ex provincia di Pesaro) nella provincia riminese; la crescita al netto di tale componente esogena sarebbe pari a +2,1%. Continua, pertanto, la crescita di tale tipologia di impresa, iniziata nel 2021; anno, quest’ultimo, che ha avuto il merito di interrompere un periodo decennale caratterizzato da continue diminuzioni annue.
I principali settori economici risultano, nell’ordine: commercio (27,1% delle imprese giovanili), costruzioni (17,1%), alloggio e ristorazione (12,7%), agricoltura (6,8%), altre attività di servizi (prevalentemente servizi alle persone) (6,5%), industria manifatturiera (5,8%), attività professionali, scientifiche e tecniche (5,1%) e noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese (4,7%). In termini di variazione annua si registra un aumento in cinque dei suddetti principali settori: +10,6% nelle costruzioni, +3,7% nelle altre attività di servizi, +3,0% nel manifatturiero, +10,1% nelle attività professionali, scientifiche e tecniche e +10,5% nel settore noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese. In calo, invece, il commercio, dell’1,5%, alloggio e ristorazione, del 4,3%, e l’agricoltura, dello 0,6%.
Le imprese giovanili con la maggior incidenza percentuale sul totale delle imprese attive appartengono ai seguenti settori: noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese (9,9%), attività finanziarie e assicurative (9,9%), altre attività di servizi (9,4%), attività professionali, scientifiche e tecniche (8,8%), servizi di informazione e comunicazione (8,4%), alloggio e ristorazione (8,0%), commercio (7,8%) e costruzioni (7,3%).
Riguardo alla natura giuridica, la maggior parte delle imprese giovanili sono imprese individuali (75,6% del totale), seguite, a distanza, dalle società di capitale (15,5%) e società di persone (8,2%); nel confronto con l’anno precedente crescono le imprese individuali (+3,7%) e, lievemente, le società di capitale (+0,4%) mentre calano le società di persone (-3,0%).
Le imprese giovanili: focus provinciale Forlì-Cesena
Al 30 giugno in provincia di Forlì-Cesena si contano 2.301 imprese giovanili attive, che costituiscono il 6,3% del totale delle imprese attive (7,0% in Emilia-Romagna e 8,6% in Italia); nel confronto con il 30 giugno 2021 si riscontra un aumento delle imprese giovanili del 3,1%, superiore all’incremento regionale (+1,4%) e diversamente dal calo nazionale (-1,3%). Continua, pertanto, la crescita di tale tipologia di impresa, iniziata nel 2021; anno, quest’ultimo, che ha avuto il merito di interrompere un periodo decennale caratterizzato da continue diminuzioni annue. Rimane molto basso, tuttavia, il peso delle imprese giovanili sul totale delle imprese attive provinciali; in tal senso, infatti, Forlì-Cesena occupa l’ultimo posto sia a livello regionale sia in ambito nazionale (su 105 province di analisi).
I principali settori economici risultano il commercio (27,2% delle imprese giovanili), le costruzioni (16,4%), l’alloggio e ristorazione (10,5%), l’agricoltura (9,3%), le altre attività di servizi (soprattutto servizi alle persone) (6,5%), l’industria manifatturiera (6,1%), le attività professionali, scientifiche e tecniche (5,3%) e noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese (4,8%). Rispetto al 30 giugno 2021 si registra un aumento in cinque dei suddetti principali settori: +12,5% nelle costruzioni, +1,4% nelle altre attività di servizi, +4,5% nel manifatturiero, +2,5% nelle attività professionali, scientifiche e tecniche e ben +31,0% nel settore noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese; in flessione, invece, il commercio, dell’1,1%, alloggio e ristorazione, del 4,7%, e l’agricoltura, del 2,3%.
I settori con la più alta incidenza percentuale delle imprese giovanili sul totale delle imprese attive sono, nell’ordine: noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese (10,7%), attività professionali, scientifiche e tecniche (9,0%), attività finanziarie e assicurative (8,9%), alloggio e ristorazione (8,7%), servizi di informazione e comunicazione (8,6%), altre attività di servizi (8,4%), commercio (8,0%) e costruzioni (6,5%). Riguardo alla natura giuridica delle imprese giovanili, prevalgono nettamente le imprese individuali (77,7% del totale), seguite, a distanza, dalle società di capitale (14,3%) e società di persone (7,4%); in termini di variazione annua si riscontra, da un lato, l’incremento delle imprese individuali (+5,1%) e delle società di capitale (+2,2%), dall’altro, il deciso calo delle società di persone (-11,0%).
In un contesto di analisi territoriale, poi, si evidenzia come, sostanzialmente, la metà delle imprese giovanili provinciali (50,7%) si trovano nei Comuni di Forlì (27,4%) e Cesena (23,3%), ossia nei “Grandi centri urbani”; buona anche la presenza nei Comuni di Cesenatico (8,2%), Forlimpopoli (3,3%) e Bertinoro (2,2%), ossia nei cosiddetti “Comuni di cintura” (totale 13,7%), e di Savignano sul Rubicone (5,9%), Gatteo (3,6%), Gambettola (3,3%), San Mauro Pascoli (3,3%) e Longiano (2,0%) (”area del Basso Rubicone”, totale 18,1%). Ad essi vanno aggiunti i Comuni di Meldola (2,0%) e Civitella di Romagna (1,6% Valle del Bidente), Castrocaro Terme e Terra del Sole (1,8% Valle del Montone), Mercato Saraceno e Bagno di Romagna (1,5% per ciascuno Valle del Savio) e Sogliano al Rubicone (1,2% Valle Uso-Rubicone). Il 56,7% delle imprese giovanili attive si trova nel comprensorio di Cesena e il 43,3% nel comprensorio di Forlì. Infine, i Comuni con la più alta incidenza percentuale delle imprese giovanili sul totale delle imprese attive sono Gatteo (9,4%), Borghi (8,8%), Rocca San Casciano (8,6%), Savignano sul Rubicone (8,4%), Gambettola (8,4%), Sogliano al Rubicone (8,4%), Civitella di Romagna (8,1%), Portico e San Benedetto (8,1%), Forlimpopoli (7,4%), Santa Sofia (7,2%) e San Mauro Pascoli (7,0%).
Articolo di Staff 4live.
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