“Il Quartiere Romiti perde un’altra figura straordinaria nella storia del territorio. Si è spento il dottor Mario Bartoli, punto di riferimento per il suo Quartiere, i Romiti, e per tante persone del territorio forlivese. È con sentimenti di profonda tristezza che ci stringiamo al dolore della famiglia Bartoli – si legge in una nota del Comitato di Quartiere Romiti -. Esempio di grande impegno al servizio dei cittadini del quartiere, della città e del territorio con particolare attenzione alle persone più deboli e bisognose. In particolare ricordiamo la premura e la competenza con le quali ha seguito molti pazienti nel percorso delle loro malattie, stando vicino con il suo essere più che medico, padre, fratello, amico. Mario Bartoli ha dato a tutti noi una testimonianza di altissimo valore civico e morale. Alla moglie Maria Alfonsa, alla figlia Silvia, giungano le espressioni di affetto e stima da parte dell’intero territorio e dell’intera comunità dei Romiti. Protagonista assoluto per tanti anni nell’ascoltare, aiutare e capire le molteplici problematiche dei suoi pazienti, sempre disponibile e pronto ad intervenire in qualsiasi momento e ora della giornata”.
Mario Bartoli era nato a Livorno il 7 settembre 1931 e nella sua stessa città natale si diplomò al liceo classico Niccolini-Guerrazzi. Dopo la guerra, si trasferì, con i genitori e il fratello, a Forlì. Nel 1956 si laureò in Medicina e Chirurgia all’Università degli Studi di Bologna, quindi conseguì la specializzazione in Malattie del Fegato e Ricambio all’Università di Ferrara. Non ancora laureato, fra il 1955 e il 1956, iniziò la professione sostituendo il dottor Antonio Zambianchi, medico condotto nel quartiere Romiti della città di Forlì. Quindi svolse incarichi a Bertinoro e all’Ospedale Nefetti di Santa Sofia, per poi ritornare, all’inizio degli anni Sessanta, ai Romiti a svolgere la sua professione di medico di base che mantenne fino alla pensione, nel 1999. Di questa sua lunghissima carriera, di tutti i suoi pazienti ha sempre mantenuto vivissimi e affettuosissimi ricordi fino all’ultimo. Era un uomo coltissimo, dagli sconfinati interessi, di straordinaria vivacità intellettuale e di una smisurata curiosità.
Articolo di Staff 4live.
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