Sabato 27 ottobre, alle ore 21,00, al Teatro Mentore di Santa Sofia andrà in scena “Gran Casinò – Storie di chi gioca sulla pelle degli altri”, ad ingresso gratuito.
Lo spettacolo è una produzione di Itineraria Teatro con Fabrizio De Giovanni e per la regia di Gilberto Colla che mette in scena un tema tanto attuale quanto preoccupante: la diffusione del gioco d’azzardo. Proprio per le sue tematiche, lo spettacolo è realizzato grazie ad un contributo della Regione Emilia Romagna nell’ambito del progetto “Slot FreER”.
“L’azzardo non è un gioco”, urla da più parti la Società civile. “L’azzardo è un cancro sociale” tuona Papa Bergoglio, che lo definisce “un flagello al pari del narcotraffico”. Tanto nelle grandi città quanto nelle province, assistiamo ad una proliferazione dell’offerta del gioco d’azzardo legale, sostenuta da una promozione pubblicitaria sempre più massiccia e aggressiva. Se è vero che sempre più associazioni e cittadini chiedono con determinazione alle istituzioni di regolamentare il settore, ponendo dei limiti all’offerta del gioco, è pur vero che spesso ci si dimentica di indagare la composizione delle commissioni chiamate a definire le regole. Ex politici, che hanno collaborato a stabilire le regole dei giochi saltano la palizzata e vengono assoldati dalle concessionarie; manager delle multinazionali dell’azzardo vengono candidati al Parlamento puntando ad incarichi nella gestione politica del settore. Una babele del business ad ogni costo. E il costo lo sappiamo è elevatissimo: vite spezzate, famiglie distrutte, costi sociali inestimabili.
Questo spettacolo, dal canto suo, si offre come strumento di comunicazione emotiva e al contempo razionale per stimolare l’indignazione e creare consapevolezza. Così si scopre come in un’Italia che da decenni è in forte declino economico e sociale, il gioco d’azzardo ha fatto registrare un exploit travolgente: il fatturato dell’azzardo legale è passato dai 26 miliardi di euro del 2005, ai 101,8 miliardi di euro del 2017. Gli italiani sono meno dell’1% della popolazione del pianeta, ma nei giochi on line rappresentano il 23% del mercato mondiale. Ogni cittadino italiano, minorenni compresi, si è giocato in media l’anno scorso più di 1.500 euro. Molti hanno intravisto nel gioco d’azzardo la soluzione ai propri problemi economici e si sono gettati a capofitto nel mare delle scommesse; lo Stato, dal canto suo, ha pensato bene di risolvere i propri deficit di bilancio andando a pescare nel torbido dell’azzardo per aumentare le entrate fiscali.
“Gran Casinò”, in sintesi, è uno spettacolo per dire no al gioco d’azzardo, anche a quello legale, e per contribuire a creare consapevolezza su un perverso business gestito dalle lobby del gioco e dalla malavita. Perché questo cancro sociale cessi di propagarsi nelle menti e nell’animo di milioni di cittadini.
Articolo di Staff 4live.
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